capitolo 14

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Un tocco leggero sulla guancia mi fa svegliare, apro con fatica gli occhi rendendomi conto di avere un mal di testa allucinante.
"Ei Clarke" sussurra Raven continuando ad accarezzarmi
"ei" è un soffio debole il mio
"come stai?" chiede lei con occhi preoccupati e dolci
"ho bisogno di un'aspirina... ho la testa che mi scoppia" le chiedo gentilmente mettendomi seduta
"certo, arriva" si alza dal letto e sparisce in bagno, torna con un bicchiere d'acqua e la mia agognata medicina.
"Ti ho svegliata perché tra poco devo andare a lezione, volevo sapere come stavi e cosa preferivi fare" dice la Rayes mentre si allaccia le scarpe
"credo che mi prenderò il giorno libero, ho bisogno di riposare e somatizzare quello che è successo" faccio quasi fatica a parlare, ricordare mi fa salire un groppo alla gola.
"D'accordo Clarkey, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi chiaro?" Rav è la miglior compagna di stanza che potessi desiderare
"grazie Rav, davvero" dico sincera guardandola negli occhi
"non dirlo nemmeno Griffin" ribatte lei sorridendomi, sta per varcare la soglia ma di colpo si blocca... ritorna sui suoi passi e mi guarda...
"se qualcuno dovesse chiedermi qualcosa? dico che sei malata?" domanda la bruna
"si, dì pure così" rispondo vaga già immaginandomi i tuoi occhi verdi dubbiosi, so che non ci crederai.

Raven pov.
Sono appena entrata in mensa, vedo le altre già sedute intente a chiacchierare e mangiare
"ciao a tutte" esclamo prima di soffermarmi sulle labbra di Anya
"ciao a te" soffia lei sulla mia bocca con sguardo malizioso.
Mi siedo anch'io e inizio finalmente a riempirmi lo stomaco, sto sorseggiando il mio succo quando...
"ei Rayes, Clarke non c'è oggi?" è Lexa, il suo tono è piatto e quasi di circostanza ma i suoi occhi dicono tutt'altro... sembrano preoccupati e titubanti
"no, non stava molto bene e ha preferito starsene a letto" rispondo con tranquillità continuando ad addentare il mio panino
"mmh capisco" ribatte la bruna abbassando la testa, ma ora sono io a non capire... perché sembra triste?
"io scappo, ho lezione tra pochissimo, ci vediamo dopo" ci saluta Lexa raccogliendo le sue cose con una velocità mai vista, uscendo poi di corsa dalla mensa...
"è la prima volta che vedo Lexa correre a lezione" dico sorpresa rivolgendo lo sguardo a O e An
"beh mi dispiace deluderti tesoro ma non è questo il giorno in cui Lexa Woods improvvisamente è diventata una studentessa modello" ribatte la mia ragazza in modo sarcastico e divertito
"che vuoi dire? non ti seguo" continuo confusa io
"intendo dire che Lexa il venerdì pomeriggio non ha nessuna lezione, conosco i suoi orari a memoria" mi spiega Anya
"perché tu conosci gli orari di Lex a memoria?" domanda Octavia ridendo
"perché così non può mentirmi e perché è una smemorata del cazzo" risponde ancora Anya divertita.
Sento in sottofondo la mia ragazza e la mia amica ridere di gusto, ma io sono persa nei miei pensieri... dove starà mai andando Lexa Woods con così tanta fretta?

Lexa pov.
Questa cosa non mi convince, perché non mi hai mandato un semplice messaggio dicendomi che stavi male? è da due giorni che non ti sento e non ti vedo, di solito il buongiorno me lo scrivi sempre... sento che c'è qualcosa che non va.
Stanza 307, busso... niente, busso ancora...
silenzio... provo ad abbassare la maniglia ma la porta è chiusa a chiave.
Non so che fare, ho bisogno di vederti e placare questo magone che sento sulla bocca dello stomaco, voglio guardarti negli occhi e accertarmi che sia tutto okey. Faccio passare qualche minuto poi decido di provare a chiamarti...

Clarke pov.
La suoneria del telefono mi fa sobbalzare, l'emicrania sembra sparita, a tentoni raggiungo il comodino e afferro l'aggeggio squillante guardando poi lo schermo "Lexa".
"Ei" dico con voce ancora rauca dovuta al mio risveglio improvviso
"ei, ti ho svegliata? scusa ma-ma ho bisogno di vederti, sono qui fuori" il tuo tono è preoccupato, dolce e impacciato allo stesso tempo
"tranquilla... ehm vengo ad aprirti" infilo la prima maglietta che trovo e mi avvicino alla porta girando poi la chiave facendo scattare la serratura, quando la apro i tuoi occhi saettano subito sul mio viso, fanno su e giù tra occhi-labbra e labbra-occhi un paio di volte poi scendono più in basso soffermandosi sulle mie gambe nude...
"spero tu non apra la porta a tutti... così" dici riferendoti al mio outfit
"no solo a una certa Lexa Woods, la conosci?" ribatto io ironica prendendoti in giro
"mmh diciamo di si" rispondi puntando il tuo verde nel mio blu mentre con i denti afferri il tuo labbro inferiore.
È possibile che ogni giorno che passa tu sia sempre più bella? È possibile che tu mi sia mancata così tanto pur siano passati solo due giorni?
Ti prendo il polso e ti faccio entrare in camera chiudendomi alle spalle la porta, tu continui a guardarmi senza dire nulla e io ho un immensa voglia di abbracciarti e divorarti di baci...
"Mi sei mancata" soffio sul tuo collo dopo averti stretto forte le braccia attorno alla vita e aver appoggiato la testa sul tuo petto
"ah si?" domandi divertita accarezzandomi i capelli e la schiena
"a te non sono mancata?" ti domando a mia volta con tono fintamente arrabbiato e sopracciglia alzate
"da morire" esclami frustrata poi mi afferri le guance con le tue mani calde e ti tuffi sulle mie labbra.
Dio se mi sei mancata, il tuo calore, il tuo sapore, le tue labbra, la tua lingua, le tue mani, il tuo profumo, i tuoi occhi, tutto mi è mancato come l'aria.
"Non sono un medico, ma lei non sembra affatto malata signorina Griffin" dici osservandomi da capo a piedi con occhi indagatori
"vieni qui, sediamoci" ti prendo la mano e ti trascino sul mio letto, rimango con la testa bassa mentre ti sfioro le dita e il palmo cercando di restare calma e trovare coraggio...
"ieri ho parlato con Finn..." parto diretta
"oh okey... e-e com'è andata?" sei timorosa, hai paura della risposta
"ecco... non è andata bene" ti rispondo alzando poi la testa per scrutarti
"cos'è successo?" il tuo verde è l'incarnazione della preoccupazione e del nervosismo...

Ti ho raccontato tutto ma tu non hai ancora spiccicato mezza parola; hai un'espressione di puro odio e disgusto dipinta sul volto, le tue mani sono chiuse in due pugni stretti da far sbiancare le nocche e i tuoi occhi sono vitrei e rabbiosi
"dov'è? dimmi dov'è Clarke, gli spacco la faccia cazzo! aaah ddiioo lo ammazzoo! bastardo!" sei scoppiata, sei in piedi rivolta verso la finestra e hai appena tirato un pugno alla scrivania così forte che ho pensato sarebbe crollata...
"ssh calmati... non voglio che tu gli faccia del male anche se lo meriterebbe, voglio solo restare accoccolata tra le tue braccia il più a lungo possibile" ti sto parlando a bassa voce mentre ti abbraccio da dietro, sento i tuoi muscoli rilassarsi e le tue mani sulle mie
"mi dispiace... mi dispiace, mi sono messa in mezzo e...e guarda che cazzo è successo..." ti sei girata e hai gli occhi lucidi
"ei no no, non è colpa tua, non provare neanche a pensarla una cosa simile... io voglio te Lex, qui l'unico che ha fottutamente sbagliato è stato Finn, una reazione simile non ha scusanti!" dico seria alzandoti il mento per far mischiare i nostri occhi...

"Allora che ne pensi di sdraiarci sul letto belle comode e riempirci di coccole? ti va come idea?" ti domando con gli occhi da cucciolo giocando con una tua ciocca bruna
"mmh direi che hai avuto un'ottima idea" dici per poi baciarmi dolcemente.

Addormentarsi tra le braccia di Lexa Woods, è forse questo il paradiso?

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