capitolo 6

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Un rumore sordo mi fa sobbalzare, di scatto apro gli occhi e mi metto seduta
"scusa, mi è scivolato" dici tu abbassandoti per recuperare un libro dal pavimento
come ci sono arrivata in camera? cos'è successo ieri sera? che cosa mi è saltato in testa? perché ho bevuto così tanto? e perché ci sei tu, con solo una maglietta larga addosso, nella mia stanza?
"comunque buongiorno, vuoi un'aspirina?"
mi chiedi avvicinandoti al mio letto, hai dei tatuaggi anche sulle gambe e uno in particolare attira la mia totale attenzione, sembra un serpente ma non ne sono sicura perché ne fuoriesce solo una parte è per metà celato dal tuo "pigiama"
come se mi avessi letto nel pensiero alzi lentamente la maglietta fin sopra l'ombelico e quasi mi soffoco
indossi un paio di mutandine nere, il tuo ventre è piatto e allenato, quel serpente che ti si staglia lungo il fianco destro è la ciliegina sulla torta.
"ti piace?"
"è bellissimo" dico in trance e vedo la mia mano, dotata di vita propria, avvicinarsi al tuo corpo e le dita sfiorare il disegno
sento brividi ovunque, e vedendo la pelle d'oca che ti ricopre la pancia, non sono la sola.
Il mio cellulare squilla e d'improvviso vengo catapultata nella realtà, è mia madre
non ho voglia di rispondere la mia testa sta già scoppiando abbastanza
rifiuto la chiamata e affogo l'aspirina nel bicchiere d'acqua che mi hai portato tu, spero faccia effetto in fretta.
"dov'è Raven?"
"è con Anya nella nostra stanza, quindi ho pensato che sarebbe stato decisamente più saggio dormire qui" mi spieghi
"e poi non volevo lasciarti da sola, l'ho fatto alla festa e ti sei spaccata un labbro" ghigni sarcastica
sono contenta che tu sia rimasta, ma non te lo dico.
"A proposito, ti fa male?"
"si, ma sicuramente meno della testa" ti rispondo stringendo il ponte del naso tra pollice e indice
"oh immagino" sorridi consapevole
"vado a farmi una doccia, ne ho proprio bisogno" ti dico notando solo ora di aver addosso ancora il vestito
"avrei voluto togliertelo per farti dormire più comoda ma alla fine non mi sono permessa"
dici chiarendo il mio stato,
mi alzo e mi avvicino a te, ti lascio un bacio soffice sulla guancia e poi di nuovo verde e blu si mescolano
"grazie" ti sussurro prima di dileguarmi in bagno.
Sotto la doccia una miriade di pensieri affollano la mia testa
perché hai quell'effetto su di me? com'è possibile? so chi sei da soli due giorni
mi sento divisa in due: la testa mi aiuta, la mia coscienza cerca di farmi essere razionale ma il mio corpo è fuori controllo, ingestibile, reagisce in modo istintivo
questa lotta interiore mi sta facendo impazzire e siamo solo all'inizio.
Esco dalla doccia e indosso subito l'accappatoio iniziando a tamponare la pelle e i capelli, quando sono asciutta inizio a cercare i vestiti ma ovviamente nella fretta di scappare da te li ho dimenticati
faccio un respiro profondo ed esco dal bagno, i tuoi occhi sono subito su di me, li sento ovunque, languidi
mi stai mangiando, ogni lembo di pelle scoperta brucia sotto il tuo verde, una scossa parte dal mio basso ventre sprigionando brividi incontrollati, respiro profondamente e con una calma apparente mi dirigo all'armadio iniziando a cercare qualcosa da mettere, devo essere il più veloce possibile o rischio di sciogliermi.

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