Party

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Il ballo in pista era durato davvero poco. Mi era bastato muovere il bacino contro il suo, leccarmi le labbra, e nemmeno due minuti dopo ero nel bagno della casa di un semi sconosciuto con i pantaloni abbassati e Yoongi dentro di me.
Era più forte di noi.
Non riuscivamo a staccarci.
Volevamo sentirci sempre il più possibile.
Non mi stavo trattenendo dal gemere, semplicemente la mia voce acuta si confondeva con la musica proveniente dal salone, mischiandosi anche al rumore della porta contro cui sbattevo ad ogni forte spinta.

All'improvviso Yoongi mi fece sfilare completamente i pantaloni, facendo finire la mia scarpa chissà dove, e mi fece voltare verso di lui, sollevandomi da sotto il sedere prima di penetrarmi ancora.
< Volevo guardarti in viso...>
Sorrisi alla sua frase, cercando veloce le sue labbra mentre continuavo a muovermi come potevo addosso a lui.
Quando mi scostai per cercare aria, lasciai il mio collo ben esposto per i suoi denti, venendo contro il suo ventre inarcando al massimo la schiena. Il maggiore mi seguì poco dopo, ansimando il mio nome con quella voce roca che tanto mi piaceva.

Poi rimanemmo così, in quel bagno squallido, ad accarezzarci e a guardarci negli occhi.
Eravamo nella nostra bolla colorata e piena di musica scadente, con ancora un velo di sudore sulla fronte e le maschere che avevamo usato nella sala da ballo gettate accanto al water.
Se mi avessero detto che sarei finito così qualche mese fa, avrei riso.
E ora ero seduto sulle cosce del mio professore, a sussurrargli quanto lo amavo mente baciavo il collo pallido e pieno di miei segni.
Sapevo che lunedì a scuola avrebbe indossato una camicia con un collo alto per coprirlo.

<Jimin.>

Al suo richiamo, sollevai il viso per poterlo guardare, appoggiando delicatamente la fronte alla sua.

<Mi sono licenziato. Non verrò a scuola lunedì. >

Corrugai confuso le sopracciglia, socchiudendo sorpreso le labbra mentre elaboravo le sue parole.

< Cosa? Perché? >

< Pensaci piccolo. Se me ne vado adesso, anche se dovesse trapelare la notizia che stiamo assieme non avremmo ripercussioni. Se si scoprisse mentre sono ancora in servizio, la cosa potrebbe compromettere anche te. >

< Ma ho diciotto anni..>

< Sono un tuo insegnante. Penserebbero che ti ho agevolato con i voti. >

Rimasi in silenzio, riflettendo sulle sue parole. Non era la prima volta che mi ritrovavo a pensarlo in quei mesi, ma se ci avessero scoperto le colpe sarebbero ricadute su Yoongi.
Era lui l'adulto, era lui che avrebbero incolpato per avermi fuorviato.
O altre stronzate simili.
Per quanto avessi potuto difenderlo, avevo davvero paura nessuno mi avrebbe dato retta.

<Stai tranquillo. Sono bravo. Troverò altro. >

Le sue dita affusolate scostarono con delicatezza una ciocca di capelli dal mio viso, e io ne approfittai per baciare il palmo della sua mano.
Presi poi il suo viso tra le mani e gli sorrisi per rassicurarlo, lasciando un dolce bacio a stampo sulle sue labbra umide.

< So che non ti farà piacere, ma verrò a parlare con i tuoi domani. Tua madre mi ha dato dei segnali l'altra sera e->

< Che segnali? >
Chiesi subito, forse in modo troppo brusco.

< Ci ha visti dalla finestra mentre ti prendevo la mano, quando me ne sono andato, e non sembrava contrariata. Anzi. Sospetto starà dalla nostra parte.>

< E se non fosse così? Se mi vietasse poi di vederti? >

< Allora dovrò rapirti.>

Mi prese saldamente per la vita, spingendomi di più addosso a lui mentre sussurrava roco quelle parole sulle mie labbra.

Sapevo che se domani non fosse andata come previsto, sarei comunque rimasto con lui.
Non mi importava di nulla.
Nemmeno della furia dei miei genitori. Finché fossimo rimasti insieme, sarebbe andato tutto bene.



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Sorpresa! Ho deciso di aggiornare prima. Spero vi faccia piacere 🥺💓
Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine e un po' mi dispiace ma sono anche emozionata.
A lunedì amichett@ ✨✨✨

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