Capitolo 11

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"Emily, sono in ansia, non sono capace di rendermi bella." dico al telefono con la mia migliore amica, mordendomi il labbro agitata.

"Dio mio, Belle, stai tranquilla, devi solo truccarti un po' di più del solito e mettere i tacchi." dice lei calma.

"COME FACCIO AD ESSERE TRANQUILLA.
NON SO NEMMENO PORTARE BENE I TACCHI!" urlo io in preda ad una crisi.

"Belle, ascolta, adesso prendi i tacchi che ti devi mettere e fai un po' di pratica, okay?"
"Uffa okay."

La saluto e chiudo la chiamata.
Faccio come mi ha detto e metto i trampoli.
Non oso immaginare le figure di merda che farò e le storte che prenderò.

Me li metto e.. Beh, sono più alta.

Okay, riesco a tenermi in equilibrio, è un miracolo.
Faccio qualche passo e sto andando ben-
"PORCA MERDA CHE DOLORE." urlo dopo che il mio culo è stato attirato dal pavimento.

Mi rialzo e riprovo.
Dopo 10 minuti passati a rischiare di ricadere e ad imprecare, sono stabile.
Okay, non sono altissimi, però per una che porta sempre e solo scarpe basse, può essere molto difficile.

Eppure ci sto riuscendo.
Strano, ma vero.

Missione tacchi: completata.

Sono le 6 ed è ancora presto e non so che fare, quindi vado in bagno a farmi una bella doccia calda e rilassante.
Dopo essermi asciugata il corpo e messo una maglia di mio fratello e un vecchio pantalone di tuta, mi asciugo i lunghi capelli.
Ci metto mezz'ora per asciugarli e poi mi faccio quattro trecce.
Non voglio farli con la piastra e lisci, mi piacciono molto di più ricci o comunque mossi, come i miei.

Ho fame.

Vado in cucina e prendo un pacco di crackers e mi siedo sul divano insieme ad Ash e mia mamma e dopo un po' esce dalla stanza da letto mio padre.

Il lavoro lo tiene molto occupato e quando torna a casa è stanchissimo, perciò si mette a letto.

"Ciao papà!" lo saluto io.
Anche lui mi saluta, con un bacio sulla guancia e "dove vai stasera?" chiede.

E lui come fa a saperlo?

"Vi ho sentiti parlare, dove andrai?" continua.
"Io, Ash e i miei amici andiamo ad una festa organizzata da un ragazzo di scuola." dico.
"Ci sarà anche Michael Clifford?" chiede.
"Ehm, si.. Ma perché ti interessa?" chiedo e posso giurare di aver visto mia mamma guardarlo male, ma non so il perché.
"Così, per sapere." risponde, anche se sono sicura che abbia mentito.

Lascio comunque stare e vado in camera mia.
Sono le 7 e mezza.

Oh merda.

Prendo il vestito e corro in bagno, iniziandomi a preparare.
Mi trucco: mascara, eyeliner, rossetto non troppo acceso e sono pronta.
Mi sciolgo anche i capelli e sono fiera del risultato.

Mi guardo allo specchio e per la prima volta penso di essere carina, quasi bella.

Scendo in cucina e mia mamma per poco non si commuove.
"Tesoro, sei bellissima!" dice lei.
"Grazie." dico abbracciandola.
Non vedo Ash e penso che sia già andato a prendere Cal.

Sono le 8 e 10.
Ansia.

Dopo 5 minuti passati a parlare con i miei e tutte le raccomandazioni, il campanello suona.
Apro la porta e per poco non sbavo.

Michael ha una camicia nera con le maniche arrotolate, dei semplici skinny jeans e le Dr Martens eppure mi sembra un dio greco.

Salutiamo i miei e poi entriamo nella sua macchina/catorcio.
"Stai benissimo con quel vestito." dice mentre accende la macchina.
"Ehm.. Grazie, anche te non sei male." dico arrossendo.
Lui ridacchia e inizia a guidare.

My medicine || Michael Clifford Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora