Mia ad ogni costo

Capitolo 1

Lungo il tragitto verso casa credo non fossi veramente in me.

Si trattava di poco più di un chilometro eppure il buio e il peso che avevo in fondo allo stomaco avevano allungato quella strada a dismisura e i contorni avevano assunto la linee incerte degli incubi.

Non volevo credere che fosse successo, che fosse successo proprio a me, che fosse appena successo.

Sentivo i miei passi battere sull'asfalto, vedevo le luci vivide delle auto che mi rendevano cieca per qualche secondo, sentivo lo stormire degli alberi e il mio respiro affannato quando tutto tornava buio e silenzioso, eppure io non ero lì.

La mia mente era rimasta in quel parcheggio mezzo illuminato, nelle orecchie mi risuonavano ancora le sue parole.

Mi avevano colpito senza pietà, il mio ultimo battito credo fosse risuonato lì.

"Ti sei degnata di venire alla fine?"

Mi aveva guardato con quei suoi stupidi occhi verdi ed allungati, che sotto la luce pallida della luna non erano riusciti a brillare ed erano apparsi di un nero cupo.

Erano mesi che non lo vedevo.
L'avevo pensato spesso, sì, ma non avevo più voluto vederlo.

Ero stata irremovibile, era finita.

Nonostante fosse ancora decisamente bellissimo, averlo lì davanti a me quella notte non mi aveva dato il minimo brivido o nostalgia.

Lucas per me, aveva assunto le sembianze di un ricordo.

Aveva calzato alla perfezione il suo ruolo: era un ex.

Gli avevo rivolto un mezzo sorriso alquanto irritato a quelle parole.

"Non mi hai dato molta scelta coglione!"

Riuscii a percepire il calore del suo sguardo su ogni centimetro del mio corpo man mano che l'aveva percorso.

Era stato lampante che al contrario dell'effetto nullo che lui aveva avuto su di me, io, ancora non gli ero affatto indifferente.

Avevo visto la sua lingua guizzare e il canino superiore torturare il suo labbro carnoso, e tutto prima che mi spiegasse il motivo di quella visita.

O  meglio il motivo lo conoscevo perfettamente e ne ero profondamente irritata, ma volevo sapere perché dopo sei mesi se n'era uscito con quella storia pietosa.

Non gli avevo nemmeno creduto, ma la curiosità e quella voglia di rivincita che avevo covato per quasi due anni alla fine aveva prevalso.

"Quindi hai lasciato tua moglie?"

"Sì."

"E l'hai fatto per me?"

"Certo Juliana"

Per un attimo i suoi occhi di erano fatti così dolci da smorzare la mia voce acida.

"Certo come no! Come le altre sette volte precedenti!"

Mi uscì una mezza risata isterica e gli voltai le spalle per poi folgorarlo di nuovo con gli occhi.

"Beh, peccato che a me ora non interessi affatto con chi scopi! Mi vedo con un altra persona!"

Lui era rimasto impietrito, mezzo nascosto dal buio.

Il cono di luce del lampione sopra di noi, riusciva a colpire solo metà dei suoi lineamenti perfetti, e non so, forse me l'ero solo immaginata, ma avrei potuto giurare che sulla sua guancia, quella in ombra, qualcosa aveva luccicato.

Ne avevo abbastanza.
Non volevo soffermare a guardarlo. Non volevo credergli.
Non volevo ricascarci.

Ero già con le mano sulla portiera quando mi ritrovai sbattuta con la schiena contro l'auto con il suo corpo che mi pressava con prepotenza.

La sua mano che mi stringeva le guance contro il mento fino a farmi male.

"Che cazzo fai?"

"Dove credi di andare?"

"Lasciami immediatamente coglione, mi stai facendo male! Te lo ripeto, non mi interessa con chi dividi il letto, non sono più affari miei, e quello che faccio io non sono affari tuoi!"

"È qui che ti sbagli!"

Continuava a stringermi le guance, la dolcezza era sparita da quegli occhi, la guancia perfettamente asciutta.

"Mi dispiace ma ho fatto tutto per te! E ora io e te torniamo insieme! Ho aspettato anche troppo! Mi ci sono voluti sei mesi di avvocati e litigate per tornare da te, ed ora non puoi liquidarmi così"

Credo di avergli risposto male a quel punto.

Non ricordo bene quali esatte parole mi sono uscite dalla bocca... qualcosa tipo posso e come!... O forse semplicemente... fottiti!

Ma credo sia lì che la situazione è degenerata.