Mi sciacqua la faccia con l'acqua fredda per calmarmi. Perché mi ha fatto quell'effetto? Cosa mi stava succedendo? La campanella mi riportò alla normalità e mi trascinai ancora pensieroso in classe.
«Amico, hai due minuti di ritardo, cos'è successo?» chiese Cole con aria divertita. Mentre mi sedevo e cercavo una risposta non vera, Kai mi toccò la fronte per controllare la temperatura.
«È caldo e ha le guanciotte rosse» li informò tutto ridente.
«Perché hai i capelli bagnati?» chiese Zane.
«Perché sei rosso?» chiese Jay sopra al biondo.
«Ragazzi, calmi. Ho avuto... un imprevisto» risposi togliendomi la mano di Kai e guardandolo male.
«Un imprevisto così imprevisto da farti addirittura arrivare in ritardo?» chiese Jay accigliato, poi guardò gli altro e continuò con voce più bassa «dai amico, come si chiama?»
«Eh?» dissi sussultando. Le mie orecchie le sentivo scottare, quindi...
«Ah, bingo! Quando arrossisci è sempre per una ragazza! Dai dicci chi è!» continuò Zane.
Sbuffai. Non l'avrebbero finita, lo sapevo benissimo. Così vuotai il sacco.
«Layn» risposi.
Si freezarono tutti e quattro nel sentire quel nome.
«Tutte ma non lei, ti prego. Lo dico per te» mi disse Cole.
«Abbiamo solo scambiato due parole, nulla di più» continuai il mio discorso.
«Già che ti ha parlato è un miracolo» mi informò Zane.
«Ma perché questa reazione?» chiese Kai unendomi con l'indice dai piedi fino alla testa, «non dovrebbero piacerti quelle tipe.»
Feci spallucce. «Non mi piace, ma cavolo mi si è buttata sopra e non potete non dire che non sia... attraente.» I ragazzi concordarono in silenzio con me. Entrò la prof e ci mettemmo subito ai nostri posti, pronti per seguire altre due noiosissime lezioni.
Finita scuola, salutai gli altri e mi avviai verso casa, con una mano in tasca e l'altra che teneva la spallina dello zaino. Era una giornata calda per essere ad aprile ed il sole cocente mi rimbalzava in faccia facendomi tenere gli occhi socchiusi.
Stavo per aprire la porta di casa, quando sentii delle voci dal piccolo vialetto che ho a destra, fra la mia casa e quella abbandonata del mio vicino. Mi avvicinai piano, incuriosito.
«Ti ho detto che non mi va» disse una voce femminile. Mi affacciai attento a non farmi vedere e vidi che quella voce apparteneva a Layn: stava cercando di togliersi le mani di dosso da un ragazzo snello e moro, che continuava a toccarle le spalle cercando di attaccarla al muro.
«Tu adesso fai il tuo solito lavoretto e non mi rompi» sbottò il ragazzo con un sorriso pervertito. Prese Layn per i capelli e con l'altra mano la fece girare, attaccandogli il viso al muro. Iniziò ad alzarle la gonna e vidi sul viso di Layn terrore allo stato puro. Sentii la rabbia montarmi dentro e feci un passo avanti.

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Decidete voi: il biondino si intromette oppure fa finta di non aver visto nulla?

~LaynPix

Perversa innocenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora