«Wow allora è questo l'effetto della grande Mela» sento dire da Alex Johnson, mentre passo vicino a lui e a Caleb Wilson.
Dovrebbero essere ormai laureati ma lavorano nei ranch della zona, io invece mi sono appena diplomata.
Fischiano mentre passo vicino loro ancheggiando. Mi fermo a qualche metro di distanza, tolgo il cappello da cowboy come segno di galanteria e ricambio il saluto «Ciao ragazzi» sorrido facendo l'occhiolino.«Cavoli, Ronny Miller è tornata come una ventata di aria fresca in questo bollore estivo» continua Alex.
Fingo di annusare l'aria attorno a me, poi faccio una smorfia di disgusto «Voi come al solito, invece, avete bisogno di una doccia» concludo con aria disgustata portando indice e pollice sulle narici per chiuderle.Non sono mai stata notata in tutti gli anni in cui hanno frequentato il mio stesso liceo, poi di punto in bianco, tornata qui a Bandera, in Texas, con una camicetta a quadri annodata sotto al seno, la pancia più piatta di una tavola e dei jeans a vita bassa con tanto di cinturone e stivaloni country, sei il nuovo premio sessuale del gruppo di Wilson. Non gli ho mai dato corda e tanto meno credo che cederò ora.
Il taxi che mi ha scaricata in centro cittadino, con le valigie che contengono i ricordi dell'ultimo anno trascorso a New York, sfreccia via, sollevando un polverone di terra.
Mi viene a prendere mia cugina Georgia, poi assieme a Liz, sua sorella, andremo alla serata di inizio estate nel ranch più grande del paese.Poco dopo vedo il suo pick-up sfrecciare sull'asfalto con tanto di clacson suonato ininterrottamente per far spostare chiunque si trovi in mezzo. Apre lo sportello e scende con un balzo.
Mi corre incontro e mi abbraccia fortissimo. «Come sta la mia cuginetta preferita?» chiede stritolandomi in un abbraccio. Certo che sono la sua preferita, ha praticamente solo me come cugina!
«Non c'è male» nascondo il disagio che mi reca tornare qui.
«Devi raccontarmi ogni cosa» ordina mentre afferra una mia valigia per caricarla nel cassone e tornare a casa.
Ho così tante cose da raccontare ed é bello poter parlare con una ragazza che parla e veste come te, dopo un anno passato nella cittadina del gusto, della classe e degli abiti firmati. Non per niente avevo scelto New York, come meta, in base a Gossip Girl.Le racconto di tutto, di come l'amica di mamma abbia voluto cambiarmi a tutti i costi, trasformandomi in ciò che sono ora. «Mi ha iscritta a programmi in palestra per tutta la mia permanenza, poi due giorni prima di partire mi ha portata dal suo parrucchiere di fiducia, mi ha fatto trattare i capelli, ed ora ho i colpi di sole californiano» la informo scorrendo sul telefono le foto di quest'anno «Per non parlare dell'estetista. Avevo paura che ad un certo punto mi puntasse il laser anche sui capelli» ho iniziato con le sedute una settimana dopo il mio arrivo e ho finito il giorno prima della mia partenza. «Ora i miei peli sono così spaventati che hanno deciso di optare per il suicidio, piuttosto che abbandonarsi alla carneficina estetica» Georgia ride assieme a me, come facevamo quando eravamo bambine. Mi é
«Sai» sospira «Sei tornata come una diva, qui in città. Ora sei sulla bocca di tutti, di nuovo» mi sorride pur sapendo che non ho mai amato l'attenzione. Non in questa città almeno.
«Io mi sento la solita Ronny. Con l'unica differenza che mamma mi ha spedita dalla sua migliore amica affinché cambiassi» dico guardando le mie mani giunte in grembo «E forse ci è anche riuscita» borbotto, sapendo benissimo che Georgia ha capito cosa intendo. E non parlo di estetica, seppur sia evidente.
«Ronny lo sai che Meryl ti ama, sei sua figlia, se lo ha fatto è perché sapeva che ne avevi bisogno per te stessa, come prima cosa» sembra irritata.
«Lo so... Ho solo paura di essere passata da un estremo all'altro» gioco nervosamente con gli anelli che ho sulle dita.Georgia non risponde. Forse non sa cosa dire o semplicemente questa conversazione è diventata subito troppo pesante per due ragazze che non si vedono da un anno.
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LAST
ChickLitOgni gioco prima o poi viene guardato con occhi diversi. Da piccoli è tutto innocente, poi si cresce e quell'innocenza non c'è più. Voleva giocare al gioco della mela, come si faceva da bambini... Quel gioco mi ha distrutta e mi ha cambiata per sem...