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Fuori dal casolare del ranch di legno verniciato di rosso, ci sono delle luci bellissime fatte con lampadine di vetro a luce gialla. Fuori ci sono balle di fieno rettangolari che fungono da panchine, e persone già ubriache con le lattine di birra in mano.
La porta centrale del casolare è aperta, e da dentro si sente la musica che si espande verso l'esterno. Io, Georgia e Liz andiamo subito all'interno. É bellissimo, un po' mi mancavano le nostre feste locali e la musica country.

Non appena dentro troviamo subito tutta la cittadina, mio padre in un angolo a parlare con qualche fedele della nostra chiesa, mia madre sempre al suo fianco. Poi ci sono i ragazzi di Bandera High, la compagnia di Wilson, e le ragazze aspiranti a diventare mogli prima dei vent'anni, compreso il gruppetto "clsi" o come io e le mie cugine amiamo chiamare "ce l'ho solo io". La loro puzza sotto al naso si sente nel raggio di un chilometro di distanza da loro.

Al centro del casolare é stato fatto spazio per creare una pista. Oggi c'è Gretchen Wilson, non é parente di Caleb, anche se gli piacerebbe. Non vedo l'ora che arrivino i Lynyrd Skynyrd questa settimana. Ora si sente Redneck Woman, ed é da così tanto che non faccio line dance che mi manca. Mi butto in pista trascinata da Liz e Georgia.

«Ti ricordi bene ragazza!» grida Liz alle mie spalle mentre ridiamo e balliamo come non abbiamo mai fatto prima. Sono concentratissima, incrocia lo stivale, batti tacco e punta, giro, batti le mani. Ricordo tutto. Sono felice come non mai, e ho un sorriso a trentadue denti. Sono momenti come questi che mi fanno dimenticare gli aspetti negativi che associo a questo posto.

La canzone finisce ed io sono completamente elettrizzata, attraversata solo da adrenalina. Ma ho bisogno di bere per far passare la sete che sento.
«Vado a prendere da bere ragazze, volete qualcosa?» chiedo.

«Si, veniamo con te» dicono Liz e Georgia.

Ci dirigiamo verso il bar passando attraverso la folla tenendoci per mano per non perderci.
Arrivate a destinazione chiamo il barista battendo una mano sul bancone «Ciao, tre birre per favore»

Il ragazzo, che realizzo solo dopo sia Alex Johnson, abbassa la tesa del suo cappello sulla fronte, come cenno di saluto e con un occhiolino mi passa le birre «Prevedo una nottata con i fiocchi» mi dice alludendo con lo sguardo a qualcosa di sessuale.

«Si, Alex, io, Liz e Georgia siamo in vena di fuochi d'artificio tra le balle di fieno... E tu non sei invitato» schiocco la lingua, facendogli poi l'occhiolino.
Lui come al solito fa il suo sorriso da pervertito e fa finta di essere colpito al petto da uno sparo. Quanto è teatrale! Gli si avvicina Caleb.
Stasera si è ripulito, e devo dire che non è male. Ma sono gli ormoni che parlano, perché se dovessi concentrarmi sul suo cervello, non c'è un singolo neurone che mi attragga.
Parla con Alex riguardo ad un pickup nel retro, poi si gira, mi squadra con il suo sguardo indecifrabile, abbassa la tesa del cappello sulla fronte e dice «Miller».

«Wilson» rispondo io.
Stiamo per andarcene quando ad un certo punto si avvicina Bethany e le "clsi". Si aggrappa al braccio di Caleb sorridente dandogli un bacio sulla guancia, che gli lascia uno stampo rosso, come se fosse stato marchiato.
Disgustoso! Con lei c'è il rischio che le malattie veneree non si trasmettano solo da la sotto, ma da ogni poro.

«Bel bustino...» esclama squadrandomi «Dove l'hai preso? Dall'armadio di tua nonna?» ridono.

Io semplicemente, con molta classe, estraggo il mio dito medio e mi allontano in pista mentre sento che iniziano a mettere della musica da pub, di quelli che c'erano a New York, dove la musica ti fa muovere ogni muscolo, anche il più insignificante. Mi butto in pista e mi lascio andare, e forse come per dire "Guarda qui gallina e impara come si fa a brillare!".

Le mie cugine mi seguono, dal momento che, in segreto e di nascosto da mio padre, hanno imparato quelli che per la nostra famiglia sono considerati "balli proibiti" un po' come in Dirty Dancing o Footloose. Siamo scatenate e ancheggiamo come delle cubiste. Bethany mi segue ed inizia a twerkare con il suo gruppetto di gallinelle. Rimangono tutti a bocca aperta mentre iniziano ad applaudire e fischiare. La musica però si interrompe d'improvviso, e torna ad essere country. Seppur i Lynyrd Skynyrd suoneranno dal vivo durante questa settimana di concerti, una signora scandalizzata dal modo in cui ballano, fa metter dal dj Gimme Three Steps.

«Sai, sei carina quando muovi il tuo sedere tesoro, ma riesci a stare al passo con la nostra musica?» le chiedo sfruttando questo cambiamento. So che non ha mai saputo ballare il country. Si è trasferita qui quando aveva dieci anni, e non ha mai imparato.

Come risposta ottengo una bocca spalancata, incapace di controbattere. Fanno tutti i grossi ma poi alla fine è solo apparenza «Non c'è posto per te qui Barbie, lascia che ti mostri come funzionano le cose in Texas» dico dandole una spallata mentre i balli di gruppo iniziano e Liz e Georgia mi battono il cinque. Per quante cose negative posso associare a Bandera, riguardo al passato, questa sarà sempre la mia casa, il mio sangue, e se pensi di battermi sul mio campo, non sai in che guaio ti stai cacciando.

«L'hai stesa cugina!» esclamano. Se ne vanno dalla pista con Bethany furiosa. Alzo lo sguardo per un istante e da lontano intercetto Caleb che mi fissa con sguardo "fiero"?
Non saprei dire che sguardo sia, solo che non appena si accorge che lo sto guardando se ne va. Io e le mie cugine non abbiamo molto coprifuoco infatti non appena vediamo i nostri genitori andarsene, non serve che ci chiamino, li seguiamo in silenzio, senza ribattere.

Ci incamminiamo in silenzio, e mentre mio padre e gli zii conversano su questioni di fede e altri problemi legati alla parrocchia, Liz e Gerogia mi trascinano un po' più indietro e sussurrano per non farci sentire «Stasera c'è una sorta di after party lungo lago, noi sgattaioliamo fuori, devi venire!»

«Lo sapete come mi sento riguardo a queste cose...» commento.

«Ronny, lo sappiamo ma ormai è nel passato, prova a guardare avanti...» sorridono nervose. Non ci credo! Non possono essere così superficiali riguardo una cosa del genere.

«No, stasera non mi sento neanche bene, quella birra dev'essere stata troppo forte. Ci vediamo domani mattina e mi racconterete tutto» dico stizzita mentre accelero il passo verso casa.

Loro non possono capire, e non potranno mai!

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