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«Oh bene che sei tornata» mi dice mia madre entusiasta «Ti piace questo vestito?» mi mostra un abito da cocktail bianco con una cintura beige che si chiude con una fibbia circolare dorata.

«È bello, ma per cosa?»

«C'è un evento de "I fratelli di Gesù", stasera, e dovrai partecipare con noi» trilla estasiata. Ma a me ciò che da fastidio è quel "dovrai".

«Io?» chiedo confusa «Non capisco» pensavo che l'abito fosse per lei.

«Si tu, e dovrai indossare questo abito. Non truccati troppo e sistemati i capelli in un raccolto» dice passandomi l'abito «E per favore, non essere scontrosa. Te lo chiedo per favore» dice scandendo l'ultima parola.

Rimango impalata mentre inforna la ciambella e corre in salotto con il suo grembiule perfetto che la fa sembrare una casalinga degli anni '50.

Corro in camera sbattendo la porta alle mie spalle. Come può anche solo pensare che io voglia pertecipare ad un evento simile? D'altronde però non posso scappare, penso poi calmandomi respirando ed inspirando come mi ha insegnato la psicologa. Non voglio di certo che, per via di una mia insignificante assenza ad un'insignificante evento cittadino, i miei mi chiudano in casa fino a che non inizierà il college.

Inspira ed espira. Inspira ed espira. Sento mia madre passare accanto alla mia porta, schiuderla e dirmi con voce pacata «Hai 30 minuti».

Sbuffo lasciandomi cadere sul letto «Non mi mancherà per niente essere qui quando me ne andrò per il college» ringhio tra i denti.

Di tutta risposta mia madre urla «Ti ho sentita»

Decido di prepararmi per non dover sopportare ulteriormente le sue lamentele. Dopo un'accurata selezione dello shampoo da utilizzare esco dalla doccia e mi vesto come, sua maestà la regina, ha richiesto. Mi guardo allo specchio e mi sento solo una copia imbruttita di Blair Waldorf. Odio vedermi con i capelli raccolti, e detesto i trucchi talmente naturali da farmi sembrare una bambolina delicata. Ma è così che desidera vedermi sua maestà, ed è così che la accontenterò.

Osservo l'orario nel telefono, e mi accorgo di avere una notifica. Caleb ha iniziato a seguirmi su instagram. Patetico! Infilo il cellulare nella clutch e mi avvio verso le scale.

Mia madre è perfetta. Mi aspetta seduta sulla poltrona con le caviglie incrociate ed un cappellino con una veletta che le copre per metà il volto. Mia madre è bellissima, e molto giovane. Mi ha avuta a diciotto anni, eppure, il modo in cui si veste la fa sembrare una casalinga cinquantenne. Non ho mai capito perché non si valorizzi. Eppure un'idea l'ho sempre avuta. Lei è la moglie del Reverendo, e per di più una donna fortemente e fermamente cristiana. Per lei tutto ciò che è fashion o alla moda è inutile, superficiale, ciò che conta è la fede.

Rimango ad osservarla a metà scala nascosta dalla colonna, mentre è intenta a leggere qualcosa che la fa sorridere sul suo telefono. I suoi denti brillano in contrasto con il suo rossetto rosso fuoco, forse l'unica concessione estetica che si permette. Da quando sono piccola la ricordo solo con un rossetto rosso sulle labbra carnose, in ogni occasione.

Sento il portone principale aprirsi, e vedo mia madre alzarsi, così per evitarle lo schiamazzo per recuperare la figlia, scendo e mi presento al suo cospetto.

«Vado bene così? É come lo immaginavi?» domando pacata.

Mi scruta, attentamente, per poi emettere un suono di approvazione. «Non essere impertinente stasera, e comportati da donna matura e responsabile» mi sorride e con una mano sulla schiena mi conduce all'esterno, dove gli zii e le cugine ci aspettano per incamminarci.

Liz e Georgia sono meravigliose, indossano degli abiti a ruota in pizzo, Liz uno color avorio mentre Georgia uno color cipria. Anche loro hanno i capelli raccolti in un raccolto a banana e il loro trucco è sofisticato e maturo. Mi avvicino a loro per non rimanere in un silenzio imbarazzante tutto il tempo affianco a mamma.

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