«Era il penultimo anno, e stava arrivando il periodo del ballo, periodo che odiavo perché ero grassa e nessuno mi invitava per colpa del mio fisico... Ti rendi conto? Per il mio fisico» evidenzio schifata, passeggiando avanti e indietro lungo il perimetro del lago, segno del mio evidente stress.
Caleb mi guarda e mi ascolta in silenzio, non mi interrompe ancora. Così io continuo senza troppo rimuginarci sopra. Infondo, come si suol dire, tolto il dente il dolore sparisce... Frase che continuo a ripetermi da troppo tempo ormai.
«L'unica persona che mi piaceva, per cui avevo una crush segreta da ormai mesi, con cui avevo per fino giocato da bambina era Josh. Così quando lui é venuto a chiedermi di essere la sua ragazza per il ballo ero al settimo cielo...»
Caleb scuote la testa, poi se la prende tra le mani sospirando «Sapevo che se li avessi lasciati per una settimana, avrebbero combinato un casino quei coglioni!»
Mi interrompo «Lasciati? Dove eri?» sono confusa. Non sa nulla ma pensavo perché semplicemente non lo avessero incluso nel loro giochetto.
Caleb mi guarda con occhi languidi, pieni di compassione, sguardi che ho ricevuto per troppo tempo, e che non apprezzo più. Ma lo lascio continuare «Ero ammalato, presi un'infezione di cui non ricordo il nome da una delle nostre vacche e così dovetti stare chiuso in casa per quella che é sembrata un eternità» per un momento quasi non scoppio a ridere quando lo sento pronunciare "vacca", ma resisto.
«Ah» espiro, incolpandomi per aver accusato tutte le persone di questo posto a prescindere.
«No. Non lo sapevo. I ragazzi in quella settimana giravano con Josh come capo branco» virgoletta con le dita in aria, quasi ringhiando «Quando sono tornato non ne parlava più nessuno, si diceva solo quello di cui ti ho parlato prima» continua rigirandosi un anello che porta sull'indice della mano destra «La voce che avevano messo in giro i tuoi, e i ragazzi, ogni qualvolta chiedessi cosa fosse successo a Josh intendo. Rispondevano tutti che era finito nei guai perché lo sceriffo lo aveva beccato a rubare nel mini market e lo aveva buttato al fresco come da esempio per tutti. All'inizio ci ho creduto, ma poi ho iniziato a ragionarci su, e Josh non è un tipo così stupido da farsi beccare» ricorda con lo sguardo perso nel vuoto.
«Beh, non sarà stupido, ma c'è di peggio. È un mostro» dico acida, con gli occhi ridotti a due fessure.
«Si, non fraintendermi, non lo sto difendendo. Josh è stato un mostro, hai detto bene, e per giunta non posso neanche paragonarlo ad un animale, perchè gli animali non fanno una cosa così schifosa» esclama ancora incredulo, guardandomi dritto negli occhi.
In lui vedo sincerità. Con lui mi sento vulnerabile, ma al contempo sicura.«Comunque dove ero rimasta?» chiedo per continuare, anche se vorrei tanto finire qui il viaggio sul viale degli orrori.
Eppure Caleb merita di sapere. Lo merita perché è l'unico che sembra sinceramente disposto ad ascoltare la mia versione dei fatti e a non puntarmi il dito contro, come se avessi una "A" rossa dipinta sul petto.
In verità tutti meriterebbero di sapere, e non una menzogna che faccia tornare il tanto amato Josh tra noi, come se niente fosse.«Ti ha invitata al PROM» mi rammenta abbandonandosi allo schienale della panchina.
«Ah sì. Come puoi immaginare, sia mia madre che le mie cugine erano incredule. Per non parlare di mio padre che finalmente mi vedeva accasata con un ragazzo di famiglia per bene... Se solo avesse saputo...» gocce di lacrime iniziano a imperlare i miei occhi. Le asciugo prontamente.
«In ogni caso, mia madre mi cuce un vestito stupendo, poiché nella nostra famiglia la tradizione è che la mamma cucia l'abito del PROM alla figlia» lo ricordo così bene «Era bellissimo, di color turchese a stile impero. Sembravo una principessa. Fasciava molto bene il seno per poi scendere morbido fino a i piedi» mentre lo descrivo lo immagino di nuovo fasciarmi il corpo, gesticolando con le mani per aiutarlo a immaginare.

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LAST
Chick-LitOgni gioco prima o poi viene guardato con occhi diversi. Da piccoli è tutto innocente, poi si cresce e quell'innocenza non c'è più. Voleva giocare al gioco della mela, come si faceva da bambini... Quel gioco mi ha distrutta e mi ha cambiata per sem...