Kendra, La Regina dei Lich

Debole ~ Nivah

È vero quando dicono che il tempo passa più velocemente quando stai bene con te stessa e con chi hai intorno. In quelle lande ghiacciate, il tempo sembrava essere bloccato, i giorni non passavano mai. Qui, invece, sono passati anche troppo in fretta, sono stati i tre giorni più belli della mia vita. Domani all'alba dovrò partire e salutare Lix e tutti i lupi che ho conosciuto qui, tornare a casa non mi alletta affatto ma ho promesso a mio fratello che sarei tornata... non lo faccio per lei, solo per lui. Eppure... più penso alla mia partenza, più sento forti colpi al petto che mi fanno mancare l'aria. Ho passato questi giorni nella costante compagnia di Lixuel, ci siamo sempre incontrati in quella foresta. Abbiamo riso, scherzato, ci siamo aperti di più, mi sono sentita libera di parlare e di divertirmi anche se dovrò nascondergli la verità per sempre. Mi ha chiesto anche di aiutarlo nei suoi allenamenti era anche l'ora che io ricambissi il suo aiuto di molto tempo fa, ho accettato senza esitare neanche una volta.

Ha espressamente richiesto l'utilizzo della mia magia, sa che in battaglia potrebbe trovare anche dei maghi a sbarrargli la strada. Non mi sono tirata indietro ma ho visto esattamente il suo sguardo incupirsi, quando ha notato il mio utilizzo di sole magie di ghiaccio. Sono rimasta altamente stupita quando l'ho visto schivare quasi ogni mia magia, qui c'è silenzio avrà sicuramente percepito dove io stessi per lanciarla ma in battaglia sarà diverso. In battaglia avrà ringhi, lotte, grida, troppi suoni che si scavalcano avrà molta difficoltà. Infatti ha pensato anche a questo, oggi mi ha chiesto di aggiungere una cosa all'allenamento, vuole che io mi muova, che corra, che io urli, parli e faccia rumore mentre sto per lanciare una magia.

Vuole imparare a percepirla senza poterla sentire, in questo momento sto proprio mettendo in atto ciò che mi ha chiesto. Sembra più in difficoltà, ho paura di fargli del male senza volerlo ma lui mi ha chiesto di non avere nè pietà nè paura, che sa come agire. Devo fidarmi di lui. Faccio rumore, corro, batto le zampe, gli parlo, lo distraggo e urlo se serve. Nel frattempo creo barriere di ghiaccio per bloccargli la strada, faccio crescere le stalagmiti una dietro l'altra e lancio dardi di gelo. Anche lui mi parla cercando di coprire ancora di più il rumore delle mie magie, ma sento anche come se mi stesse istigando, vuole che faccia di più senza avere paura.

"Ti sento pensierosa oggi, Nivah. Che succede?"

"Niente, Lixuel, concentrati." Rispondo io.

"Ma io sono concentrato, non vedi? Sei tu quella non concentrata, non riesci a colpirmi neanche se mi hai proprio davanti agli occhi." Sospira. "E poi ti ho detto di chiamarmi Lix, siamo amici, no?"

Alzo gli occhi al cielo. "In questo momento non siamo amici, ma nemici." Continuo a lanciare le mie magie. "E smettila di istigarmi."

"Non lo farei se tu non stessi dando nemmeno la metà di ciò che puoi dare." Diece provocandomi. "O vuoi forse farmi credere che questo è il tuo massimo?"

Vuole che io dia di più? Ma guarda un po' questo. Aumento la velocità delle mie magie e la forza, gli alberi si muovono leggermente intorno a me, devo stare attenta o rischio di far nevicare. "Avanti, schiva queste."

"Un po' di vento non cambierà un bel niente." Continua a schivare. "Hai qualcosa che ti occupa la mente e non ti fa concentrare come dovresti. Concentrati, Nivah!"

Ma lui come fa a saperlo? Sono così trasparente anche a un lupo che non riesce a guardarmi in faccia? Scuoto la testa, se vuole che io mi concentri, mi concentrerò. Lo guardo attentamente, controllo i suoi movimenti memorizzando da che parte si muove e con che ritmo. Quando credo sia il momento giusto, lancio una stalattite di ghiaccio, la vedo perfettamente colpirgli la spalla di striscio per poi conficcarsi in un albero. Mi blocco subito preoccupata. Corro da lui.

"Scusami, scusami, non volevo farti male."

"Hey, hey, calmati. È solo un graffio."

Abbasso gli occhi sulla sua ferita, vedo il sangue e mi ritorna alla mente di nuovo quella scena di me che lo privo della sua vista. "Mi dispiace..."