Sempre la stessa

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Corro per un lungo lasso di tempo senza mai fermarmi, quando sono certa di essere abbastanza lontana mi blocco, sento le gambe che iniziano a tremarmi, non riesco a tenerle a bada, cedo crollando al suolo. Inizio a piangere disperata sfogando tutto il mio dolore, il silenzio intorno a me fa in modo che io possa ascoltarmi a fondo. Non avevo mai provato un dolore così grande, nemmeno quando feci del male senza volerlo a Yami. La sofferenza non ha alcun limite, si può soffrire ancora di più di quello che sto soffrendo ora? Piango così forte che quasi mi manca l'aria, mentre le nuvole grige non mi abbandonano e la neve continua a cadere intorno a me. Nuvole grige come la mia anima in questo momento, ammesso che io ne abbia ancora una, visto cosa sono diventata.

Mi alzo lentamente, barcollo appena, ho bisogno di un posto in cui rintanarmi e non uscire per un po' di tempo, un posto che mi dia modo di riflettere su tutto quello che è successo. Cammino lentamente mentre le lacrime ancora scorrono lungo il mio muso, lacrime silenziose interrotte solo da qualche mio singhiozzo. Vedo una grotta, qualcosa di piccolo, non doveva ospitare chissà quale animale. L'importante è che ora sia vuota. Ci entro, vedo la neve continuare a cadere fuori da essa, non riesco più a controllarla. Devo calmarmi o domani non riuscirò nemmeno ad uscire da qui se ricoprirà l'entrata. Prendo un profondo respiro, mi guardo tutta. Cosa sono diventata? Dov'è finito il mio corpo? Dov'è il mio bel manto color crema? È tutto sparito, sono diventata una... cosa. Forse autoparagonarmi a una cosa non mi tirerà su il morale, preferisco trovare un nome a ciò che sono diventata. Mi osservo, mi tocco vedendo la mia stessa zampa oltrepassarmi. Se avessi ancora un corpo, rabbrividirei. Ho il nome perfetto, sono una forma etera, sono un composto di energia magica. Io sono la vera essenza della magia, ma a quale prezzo?

Jheel aveva cercato di avvertirmi, avrei dovuto darle retta. Invece no, ho fatto di testa mia e sono anche riuscita a raggiungere il mio intento. Mio fratello è vivo ma non potrò comunque passare con lui il resto dei miei giorni come avevo progettato, probabilmente non lo rivedrò mai più. Non ha avuto neanche modo di vedermi, chissà lui come avrebbe reagito. Avrebbe avuto paura di me? Mi avrebbe difesa? O mi avrebbe voltato le spalle come i miei stessi genitori? Potevo aspettarmelo da tutti i componenti di quel branco ma non da loro, nè da Lixuel. I miei genitori mi hanno voltato le spalle e mi hanno mandato contro l'intero branco, avrebbero preferito vedermi morta piuttosto che accettarmi così. Eppure, cos'ho di sbagliato? In cosa sono cambiata? Solo perché non sono più la stessa esternamente? Forse ora capisco come si sentiva Yami quando era zoppa, nessuno ti guarda più con gli stessi occhi quando sei diversa, solo che a lei nessuno l'ha mai abbandonata. A me, invece, è stata la prima scelta, la cosa migliore da fare.

E Lixuel, invece? Mi aveva salvato da un baratro oscuro per poi ribbuttarmi in uno ancora più buio e senza via d'uscita. Lui che aveva detto che non mi avrebbe mai abbandonata, che voleva una famiglia con me... già immaginavo al mio ritorno, come saremmo stati felici, per non parlare di come fantasticavo su dei nostri ipotetici cuccioli. Magari un maschio e una femmina, stavo già pensando ai loro nomi ma non è servito a nulla. Non avrò più nessuno a cui dire queste cose, più nessuno con cui condividere questo tipo di emozioni. Perché nessuno si avvicinerà a me, ora sono diversa e, di conseguenza, un mostro.

"Sono stata una sciocca..."

Sussurro. È vero, lo sono stata, ho creduto di poter fare tutto, di poter proteggere chiunque. Ma, alla fine, chi ha protetto me quando ne avevo bisogno? Nessuno. Perchè nessuno è disposto a dare così tanto, nessuno è disposto a sacrificare la sua vita per gli altri, nessuno è disposto a rischiare tutto pur di vedere qualcuno stare bene... sorridere. Io l'ho fatto, e guarda come sono stata ripagata. Sono ridotta in una grotta, al buio, a piangere, con un potere che potrebbe sotterarmi con la neve, eppure... mi sento in colpa. Si, mi sento in colpa per come ho reagito con Lixuel, quella non ero io. Io non farei mai cose così... così... cattive. Ho bucato la pelle del lupo che ho più amato con dei pezzi di ghiaccio che non erano altro che le mie lacrime e, con quelle stesse lacrime, l'ho privato della sua vista. Il punto è che lui urlava, urlava così forte che mi sarei dovuta fermare, mi sarei dovuta spaventare. Alla vista del sangue avrei dovuto smettere, indietreggiare. Invece ho continuato, ho continuato e ho continuato ancora, fin quando non l'ho lasciato cieco fra le sue urla di disperazione e i suoi pianti. Cosa gli ho lasciato con ciò? Sono l'ultima cosa che lui ha visto, era questo che volevo? Ma non ho fatto altro che dimostrargli che aveva ragione, mi sono comportata da mostro.

"Forse lo sono diventata davvero..."

Poggio il mio muso sulle zampe. Se non lo avessi fatto a lui su chi avrei scagliato la mia rabbia? E se avessi fatto del male a mio padre? O a mia madre? Povera lupa, mi guardava con un mare di lacrime negli occhi, era spaventata ma anche addolorata. Mio padre invece, aveva uno sguardo che non avevo mai visto, non aveva mai guardato nessuno in quel modo. I suoi occhi erano disgustati, impauriti, minaccianti. Non vedeva oltre a quello che i suoi occhi riflettevano, non ha ascoltato il suo cuore. Nessuno di loro lo ha fatto, o avrebbero tutti capito che quella ero io... che questa sono io. Sono sempre la stessa Kendra che è cresciuta nel Branco della Rugiada, la stessa Kendra che ha scoperto di avere un potere fin da cucciola, quella che ha curato un problema a una zampa che davano per incurabile, quella che si è innamorata, che ha pianto, che ha riso insieme a tutti i membri di quel branco, quella che ha affrontato qualcosa di più grande di lei per salvare suo fratello, quella che si è lasciata ingannare. Non solo da Heith ma da chiunque mi ha detto di tenere a me, perché sono stati proprio loro a voltarmi le spalle e a ridurmi a ciò.

"Sono sempre la stessa... io sono sempre la stessa..."

Ripeto più volte mentre cerco di calmarmi, mi sento strana. Ho un'unica emozione che mi pervade tutta, ho paura. Paura di cosa accadrà da ora in poi, paura di che fine farò, paura di chi o cosa potrei incontrare, paura di vedere specchiarmi in un lago e vedere ciò che sono diventata, paura di continuare a vivere, paura di restare sola per sempre... paura di me stessa. Scuoto la testa mentre una domanda si accavalla a tutte le altre, a tutte le paure, a tutte le angosce, a tutti i tormenti, a tutte queste cose a cui non darò risposta fin quando non riuscirò ad assemblare tutto, a vederci chiaro, a capire cosa sono diventata. Una sola domanda, la più significativa di tutte, quella che ha davvero un senso per tormentarmi. Guardo fuori dalla tana, prendo un profondo respiro.

"Cosa ne sarà di me ora?"

Kendra, La Regina dei LichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora