Capitolo 25

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"Alison dove sei?!" Mia madre continua a chiamarmi evidentemente arrabbiata.

"Non correre!" Mi sussurra Niall mentre scendiamo le scale.

"Sbrigati, è arrabbiata!"

"Perché?"

"Per la scuola, penso-"

"-ECCOTI!" urla mia madre piantandosi davanti i miei piedi.

"Ma ciaaao" cerco di sorriderle mantenendo la calma. Ho paura della reazione di mia madre se viene a sapere del fatto che la partenza per l'Irlanda non c'entra niente con la scuola. Oggi devo necessariamente andare a parlare con i miei professori.

"Cos'è questa novità?! Perché non sei a scuola?! Da quanto non vai?!" Mia madre urla domande senza interruzione, devo uscirne.

"Veramente stavo andando proprio ora!" Dico evitanto il suo sguardo, la supero e prendo giubbotto e borsa.

"Andiamo Niall?" Chiedo vedendolo immobile accanto mia madre mentre quest'ultima gli lancia sguardi assassini. La conosco, tra poco scoppia e se la prenderà con lui che non ha colpa. "Niall!" urlo riuscendo ad attirare la sua attenzione.

Chiudo la porta e sospiro avvicinandomi alla macchina.

"Andiamo prima che la segreteria chiuda o il preside se ne vada."

Entro a scuola e, sinceramente, spero di non incontrare nessuno.. Spero di non incontrare Toby. Per quanto ne sappia, qui a scuola molte ragazze sono fan dei One Direction e se vedessero Niall non so cosa potrebbe succedere. Mi avvicino alla segreteria per farmi dire se il preside è disponibile e fortunatamente lo è.

"Buongiorno" dico entrando in presidenza seguita da Niall che china semplicemente il capo non sapendo cosa dire o che lingua parlare.

"Oh buongiorno!" Risponde lui. È basso e in carne, non è anziano e per questo è abbastanza comprensivo nei confronti degli studenti. "Accomodatevi pure!" Indica due sedie da un lato della grande scirvania mentre lui si siede su una poltrona difronte.

"Quali sono i vostri nomi?" Ci chiede una volta seduti. Niall mi guarda confuso.

"Ehm sì, sono Alison Green. Studio qui" gli sorrido e lui ricambia per poi aspettare la risposta di Niall.

"Il tuo nome" sorrido a Niall.

"Oh, Niall Horan." Sorride lui.

"Mmh nessuno dei due è italiano a quanto pare! Eppure lui ha un viso molto familiare." C'è un attimo di silenzio, nel frattempo traduco a Niall ciò che ha detto il preside.

"Veramente io sono italiana, mio padre non lo è." Gli spiego mentre lui non toglie lo sguardo da Niall.

"No! So chi sei! Mia figlia ti ha in camera! Come ho fatto a non riconoscerti prima, la tua sagoma mi spaventa ogni volta che entro nella sua camera!" Ride guardando Niall. Non so se ha capito o no che non parla I'italiano. Traduco di nuovo le parole e lui risponde con una risata.

"Comunque, volev-" cerco di cominciare a parlare ma vengo interrotta.

"No ma non ci posso credere! Devo fare chiamare assolutamente mia figlia!" Detto questo prende un telefono "Sì, sono il preside. Puoi fare chiamare mia figlia in 2°D? Okay grazie." Traduco tutto per la terza volta a Niall che annuisce, ma sembra preoccupato.

"Stava dicendo?"

"Devo partire per l'Irlanda. Prenderò lì qualche lezione." Rispondo non badando a tutto il discorso che avevo preparato durante il tragitto da casa mia a qui.

"Uh, e quanto tempo resterai?"

"Ehm, non saprei.. Verso la fine del prossimo forse, o anche meno.. o anche più."

Hug me, Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora