Capitolo 34

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"BENVENUTA A LONDRA!" urla Niall quando scendiamo dall'aereo.

"Non vedo l'ora di vederla di nuovo! Mi è mancata così tanto Londra!" Rispondo entusiasta.

"Andiamo in hotel e poi ti porto con me in studio, canterò per te!" annuncia più entusiasta di me.

"Tesoro mio, così mi fai morire però! Ricordati che sono molto sensibile." Rido buttandomi tra le sue braccia.

"Dio mio, quanto ti amo." Dice prendendomi il viso tra le mani mentre mi guarda come se fossi la cosa più bella di questo mondo.

"Se ci sei tu non ho bisogno del paradiso. Sei tutta la mia vita, Niall." sussurro mentre lo stringo in un caldo abbraccio.

Ci fissiamo qualche secondo negli occhi, sapendo che non c'è nessuna parola o frase che possa esprimere la felicità di entrambi nell'essere insieme in questo momento. Lo amo, l'ho sempre amato, anche quando lui non sapeva della mia esistenza. Ho sempre creduto e sperato e, soprattutto, non mi sono mai arresa. Adesso sono qui con il mio ragazzo in una delle città più belle del mondo, e sono immensamente felice.

"Andiamo?" chiede.

"Andiamo." confermo.

Prendiamo un taxi e, presa dall'emozione, salgo dalla parte del guidatore scordandomi momentaneamente del fatto che il tassista sta a destra facendo una colossale figura di merda che fa ridere Niall a crepapelle.

Londra mi porta a galla tantissimi ricordi. Sono venuta qui due anni fa per la seconda volta, ricordo quando io, Lily e mia cugina siamo arrivate in aeroporto, era tardissimo e durante il tragitto in taxi si sono entrambe addormentate, io sono rimasta sveglia invece. Guardavo fuori dal finestrino come se tutto fosse incantato, sapevo che la presenza di Niall da qualche parte lì fuori la rendeva ancora più speciale. Non scorderò mai quando arrivammo dopo il tragitto in autostrada dall'aereoporto a Londea e la prima cosa che vidi oltre un paio di case fu un locale di Nando's gigantesco, mi venne un colpo al cuore, tutt'ora non capisco il perché. Ero ingenua e speravo di incontrarlo.

"Ora è al tuo fianco." Ricordo a me stessa. Afferro la sua mano e porto di nuovo lo sguardo fuori dal finestrino osservando con attenzione ogni minima cosa.

"Eccoci arrivati." Annuncia il tassista fermandosi difronte un hotel.

"Grazie, ecco a lei!" Niall gli da una pacca sulla spalla e poi gli consegna dei soldi.

"Niall, mi hai pagato il viaggio, hai pagato il tassista, l'hotel e non mi permetti di pagare ne per la spesa ne per qualsiasi altra cosa in Irlanda.. Non mi sembra giusto.." dico salendo le scale dell'hotel dopo che Niall ha ritirato la chiave.

"Tesoro del mio cuore, non vorrei ricordartelo, ma io faccio parte di una boyband dal successo mondiale." Mi ricorda ironico "Spendere due spiccioli per la mia ragazza non è nulla, se in un futuro lontano mi ritroverò in bancarotta allora ti verrò a cercare!" Spiega baciandomi la fronte.

"Bene!" Rido entrando in camera.

"Diamoci una sciacquata e andiamo in studio, su!" Mi incita Niall.

Ci sistemiamo e in mezzo secondo siamo già pronti a prendere un altro taxi. Non sono mai stata in uno studio registrazioni e sono eccitata all'idea. Quando entriamo nell'edificio Niall mi tiene la mano conducendomi al secondo piano presentandomi a tutti. Non vedo l'ora di sentirlo cantare. Percorriamo un corridoio per raggiungere la sala in fondo.

"Sicuro che posso stare?"

"Certo piccola, eccoci!" Mi rassicura e apre una porta bianca con il numero 139 mostrandomi lo studio. Entriamo nella sala, c'è un aggeggio con mille tasti di tutti i colori, non so cosa sia, ma ho voglia di toccare tutti quei tasti. Di fronte ad esso c'è un vetro che separa la stanza in cui ci troviamo adesso ad un'altra acustica con le pareti rosse e un microfono al centro.

Hug me, Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora