Capitolo 1
L'Amaterasu, chiamato così in onore della Dea del Sole, consta di circa cento coperti. I tavoli in legno chiaro, di forma quadrata, sono allineati lungo i due muri laterali, mentre quelli rotondi, per le comitive numerose, sono posti al centro della sala. Il coperto è composto da una tovaglietta in bambù, un bicchiere di vetro, una tazzina capovolta per il sakè e le bacchette, la cui punta è adagiata su un piccolo arco di porcellana.
Ho sempre odiato le tovaglie.
I muri, azzurri, sono ricoperti di una tinta particolare, luminescente. L'atmosfera che si crea la sera con la luce dei faretti è davvero romantica.
All'ingresso, dopo circa un anno dopo l'apertura, abbiamo dovuto creare una sorta di reception per le prenotazioni e l'accoglienza. L'addetta alla reception è Ino, una mia amica di infanzia. Mi serviva una persona spigliata e attraente e chi meglio di lei? Bionda, alta e dagli occhi glicine. Non ne sono totalmente certa, ma credo che l'aumento delle prenotazioni sia dovuto anche a lei, tuttavia mi piace pensare che i clienti amino la mia cucina.
Shizune è con me dall'inizio. Non sapeva pelare neanche una patata. Nel giro di un paio di mesi l'ho promossa a souse- chef con suo grande stupore. Ha delle ottime capacità e molta fantasia, non pari alla mia, ma è una che impara alla svelta. Il secondo aiuto, Sai, è un ragazzo timido - troppo timido - a tratti svampito. Sembra che viva in un mondo tutto suo e spesso fa domande assurde, ma è un gran lavoratore.
Amo l'adrenalina prima dell'apertura e provo ancora un brivido quando sento la porta d'ingresso aprirsi. Qualche anno fa, credevo che sarei morta cameriera in quella bettola dove lavoravo, invece sono riuscita a realizzare il mio sogno.
Ho fatto tanti sacrifici, ma ne è valsa la pena.
Ecco, il brivido, il rumore della porta che si apre. Guardo l'orologio, le undici e mezza, troppo presto per un cliente.
Ho un altro dei miei presentimenti.
"Dov'è mia moglie?"
Ecco.
"Non penso sia aria" sento rispondere da Ino che non si scompone minimamente.
Astio profondo. Magari ci riuscissi io.
"Tsk"
Scontato.
Vado a nascondermi nel magazzino, non ho voglia di parlargli, tanto so già qual è il motivo della sua insolita visita.
Dal giorno dell'inaugurazione non ci ha più messo piede, se non in casi strettamente necessari - come questo.
Sento i battenti della porta a vento cigolare e passi concitati.
"Dov'è?" ripete furibondo.
Lui?
"Era qui fino a poco fa. Sarà uscita un attimo" risponde Shizune, mantenendosi sul vago.
Che donna intelligente!
" No, sei in errore Chef. L'ho vista andare nel magazzino" ribatte Sai con tono saccente.
Idiota!
Vedo la maniglia della porta abbassarsi.
Pensavi fossi tanto stupida da non chiudere a chiave? Povero illuso!
"Sakura apri!" mi ordina con il suo solito tono imperioso e insofferente.
Sogna.
"Sakura, lo so che sei lì dentro. Non costringermi a buttare giù la porta."

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KItchen (Sasusaku)
RomanceSakura è la titolare di un famoso ristorante di Konoha. Tra cipolle, barattoli di fagioli e sedani assassini, si alterneranno momenti di ironia ad altri di drammaticità. Tanti colpi di scena a suon di mestolo. - Perdonatemi, le introduzioni non sono...