"Izuku noi andiamo in cala!" Kirishima si sbracciava dall'altra parte del giardino. Era già in costume, accanto a lui c'erano due ragazze discrete, le vedevo ridacchiare. Probabilmente mi stava invitando ad andare con loro, era un ragazzo davvero gentile, ma mi sarei sentito un po' di troppo, a quelle due non interessava certo un ragazzino come me, mingherlino impacciato. Scossi impercettibilmente la testa, ma abbastanza perché Kiri se ne accorgesse. "Sai dov'è Todo?" Urlò poi, mentre apriva il cancelletto che dava sulla strada "Penso sia in camera a dormire, stanotte ha fatto after". Dopo avermi rivolto un ultimo sguardo complice e aver agitato la mano energicamente andò finalmente in cala con le due.
Stavo per riposare gli occhi sul mio libro quando sentii alle mie spalle una presenza. Era Todoroki, con gli anni ci avevo fatto l'abitudine: era stupefacente come egli fosse capace di comparire senza fare il benché minimo rumore, con passo leggero e silenzioso.
"Secondo te se l'è scopate? quelle due tipe di prima" gli dissi senza alzare gli occhi dalle pagine. "Intendi Kirishima? Perché ti interessa?" Mi rispose con voce neutra.
"Non rispondermi con altre domande" esclamai imbarazzato.
Lo sentii sbuffare, poi biascicò qualcosa fra sé e sé, qualcosa che suonava come "si vede proprio che è vergine..."
Ancora una volta, senza alzare gli occhi dal libro, avvertii la sua presenza silenziosa allontanarsi, poi piegai il collo all'indietro e lasciai che il sole mi scaldasse le palpebre. Era inizio luglio, l'aria torrida e gonfia di salsedine impregnava i miei capelli.
Ancora una volta balenò nella mia mente il solito pensiero, la sensazione di inferiorità che mi aveva sempre accompagnato in quelle sedici estati. Non che i due fossero prepotenti o vanitosi, Kiri era il ragazzo più gentile che io avessi mai conosciuto e Todo era sempre stato un amico di cui potersi fidare, seppur schietto e realista. Eppure bastava uno sguardo per rendersi conto di come io fossi fuori posto, di come stonassi accanto a quei due. Fin da piccoli erano stati l'uno il contrario dell'altro: Kirishima era energico e estroverso, il tipico che conosceva mezzo paese e che se la spassava fino a tardi la sera, per poi svegliarsi all'alba e farsi qualche chilometro a corsa, un amico con sempre un complimento sulla punta della lingua e pronta una pacca sulla spalla. Todoroki, al contrario, era misterioso e filosofico, il tipico che esce sempre in comitiva, ma che alla fine considera amici solo pochi eletti. Al contrario di Kirishima è sempre stato un ragazzo più snello e slanciato, senza peli sulla lingua, incapace di mentirti, neppure se per il tuo bene. Ma i due, seppur agli antipodi, erano comunque accumunati da una grande caratteristica non insignificanze: erano i due uomini più belli che si fossero mai visti. E poi c'ero io, un sedicenne come tanti, che non riusciva a correre nemmeno un quarto d'ora senza doversi fermare col fiatone e non aveva mai toccato una ragazza in vita sua.
"Si vede proprio che è vergine..." le parole di Todo mi rimbombavano in testa, per quanto cercassi di cacciarle continuavano a perseguitarmi.
Erano passati già un po' di anni da quando, in una serata come tante, i due mi avevano rivelato di non essere più vergini. "È stato orrendo" aveva detto il primo schifato "era tutta viscida e sudata, non voglio farlo mai più" l'altro era scoppiato a ridere "Todo non è che sei gay?" Aveva detto scherzoso. L'amico l'aveva trucidato con lo sguardo. "Io invece penso sia una bomba" aveva detto Kiri, "cosa?" Gli avevo chiesto io, rendendomi conto troppo tardi di come suonasse innocente e ridicola quella domanda, "scopare ovviamente" aveva risposto lui ridendo. E così ero rimasto l'unico "intatto", e avrei continuato ad esserlo per anni. E il fatto più strano é proprio che, prima di quella sera, (quella in cui i due si confessarono), io non avevo mai avuto interesse nel sesso, non mi sentivo pronto, non avrei neppure saputo con chi farlo, probabilmente ero uno di quei ragazzi rari che si masturbano solo quando non hanno niente da fare e decidono che tanto vale svuotare le palle, eppure, nel preciso istante in cui li sentii parlare di quegli argomenti, così rilassati e a loro agio, scherzosi, senza darsi delle arie, solo raccontando le loro esperienze, sentii l'invidia nascere in petto, avrei voluto insultarli, dire loro che erano sporchi e sbagliati, che mi facevano ribrezzo, ma non avevano fatto niente di male, ero solo consapevole che per tanto tempo mi sarei accontentato delle mie mani, non avevo mica il bel volto di Todo o i muscoli di Kiri io.
Però mi ricordo che, da quel giorno, li ho visti in modo diverso. Non erano più i miei amici d'infanzia, quelli che vedi solo d'estate ma alla fin fine sono i soli con cui riesci a parlare di tutto, perché d'estate i problemi sono più leggeri, da quel giorno non erano le stesse persone, non riuscivo a guardarli senza sapere che avevano provato qualcosa in più di me, che le loro mani avevano sperimentato tante cose che neppure immaginavo, perché ogni volta che giocavamo a carte il pomeriggio, uscivamo la sera o facevamo colazione insieme, mi chiedevo come dovesse essere la vita senza l'ansia della prima volta, che sapore avesse una vagina o qualsiasi cosa avessero assaggiato, effettivamente non sapevo neanche se l'avessero fatto solo con donne, non me lo avevano detto, probabilmente avevano intuito la mia invidia e non volevano farmi stare male parlando delle loro avventure, facendomi sentire ancora più vergine.
Chiusi il libro e mi alzai dalla sdraio. "Todo io faccio un tuffo, vieni?" Urlai sfilandomi la maglietta e lanciandomi nell'acqua fredda della piscina, sperando che potesse calmare i pensieri che mi frullavano in testa.Angoletto dell'autrice
Ciao guyz, sono l'autrice, e niente vi avverto per chi non mi conoscesse che nei miei angoletti non c'è mai niente di interessante :,)
Comunque dai per questa volta cercherò di stupirvi e interagire, magari dicendo qualcosa di sensato. Ho cominciato questa storia perché sto leggendo "Chiamami col tuo nome" (non spoilerate please mi mancano poche pagine 🥺) e dopo mesi di inattività mi ha spinta a ricominciare a scrivere, questo primo capitolo è un po' confuso, probabilmente vi starete chiedendo perché Kiri Todo e Deku vivono insieme e si conoscono così bene, perché Deku ha una piscina in casa e dove sia finito Kacchan, ma vi assicuro che in pochi capitoli tutto avrà più senso, in questo mi sono soffermata particolarmente sull'amicizia dei tre, che approfondirò più avanti al passo con la trama. Spero di aver reso l'idea dei personaggi, leggermente diversi da quelli originali in più voglio specificare che non seguo la trama dell'anime, i personaggi si presentano pressoché come al primo incontro nell'anime, non è dettto che la loro storia sia uguale (es. non so se descriverò la famiglia Todoroki come è nell'originale perché potrei spoilerare o complicare la trama)
Infine, molto importante anche se un po' scontato IN QUESTA STORIA NON CI SONO UNICITÀ/QUIRK o come li volete chiamare NON CI SONO EROI.
Bene, direi che posso concludere questo angoletto, prometto che d'ora in poi Saranno più brevi.
Byeeeeeeee ❤️Ps.
Se avere critiche costruttive o consigli per migliorare trama o scrittura ditemi pure, sono qui per imparare e mi fa molto piacere se mi correggete :)
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La bugia dei papaveri •Bakudeku•
FanfictionÈ la sedicesima estate che Izuku passa dividendo la sua residenza estiva con Todoroki e Kirishima. I tre sono amici da quando erano in fasce e, ogni estate, stabiliscono una sfida per determinare il più "figo" dei tre. Come da tradizione scelgono qu...