Cap. 14

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Avevo appuntamento con il biondo alle 5 del pomeriggio,  come il giorno prima. Mi ero messo il cappello da sole in paglia, che abbinato alla camicia a fiori mi faceva sembrare un hawaiano. Avevo portato anche un cesto da picnic, nel caso volessimo farci un aperitivo. Vidi la preda nel parcheggio. Aveva le espadrilles e una canottiera larga. Lo salutai timidamente con la mano. Mi venne incontro dandomi un bacio sulla guancia, che mi fece arrossire violentemente. "Andiamo a raccogliere questi papaveri" disse scherzoso.
Camminammo per tutto il campo mano per la mano, ogni tanto sfioravo timidamente la sua spalla con la testa e lui sorrideva. Avevamo raccolto un bel mazzo di papaveri ma, il primo fiore raccolto, me l'aveva incastrato dietro l'orecchio. Mentre camminavamo parlammo molto: non avevamo contatto visivo e mi sentivo meno in imbarazzo. Scoprimmo che, durante l'inverno, vivevamo abbastanza vicini, due città diverse ma in autobus bastava una mezz'ora di viaggio. Mi disse anche di essere venuto in paese per "studio", "qui c'è un venticello fresco e ogni mattina mi svegliano gli uccellini e le onde del mare, è perfetto per studiare le tecniche di pittura impressionista." Aveva detto soddisfatto. Gli raccontai anche di qualche aneddoto della mia infanzia, di Kiri e Todo e della mia passione per le lingue. "Le lingue?" Aveva detto. "Sì. Per ora conosco italiano, inglese, tedesco, russo e svedese. Sto studiando il giapponese ma è molto difficile" gli avevo riferito. "Studi giapponese? Adoro il giapponismo (stile pittorico occidentale influenzato dall'arte nipponica)" aveva risposto con gli occhi che brillavano. Così avevamo chiacchierato per ore.

Quando il cielo cominciava a imbrunire ci sedemmo su uno spiazzo, sulle radici di un grande albero. Tirai fuori le birre e le patatine e allestimmo un picnic. "Kacchan" gli chiesi guardando il cielo, seduto accanto a lui "Ma dove sono i tuoi genitori? La tua stanza in hotel è singola ma come ha fatto un sedicenne a venire qui da solo?" Il biondo sospirò. "È una storia lunga..." disse guardando le case in lontananza "quest'anno mia madre ha trovato un nuovo compagno, lui ha una casa qui in paese, ma non volevano un adolescente fra i piedi e, non potendomi lasciare da solo in città, mi hanno messo in hotel." Rimasi in silenzio dopo quella affermazione. "Ti stai chiedendo quale genitore potrebbe mai fare una cosa del genere?" Disse guardandomi sorridendo "A quanto pare mia madre"
"Mi dispiace" dissi pentendomi di aver tirato fuori quell'argomento.
"Non importa" rispose "almeno posso tornare quando voglio la sera" disse abbozzando un sorriso.

Angoletto dell'autrice
raga altro mini capitoletto, spero vi stia piacendo e niente votate please 🥺🥺

La bugia dei papaveri •Bakudeku•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora