Alle 16:56 mi trovavo davanti all'hotel. Quasi senza pensarci mi ero vestito meglio che potessi, mi tremavano le gambe sudavo freddo.
Spinsi il portone dell'hotel e chiesi informazioni su come arrivare alla stanza 115.
Quando ci fui davanti bussai timidamente.
Mi aprì la preda, i capelli biondi sparati, la canottiera attillata e sporca di tempera, aveva una fascia attorno alla testa per non far cadere le ciocche sugli occhi.
Con un grugnito mi indicò il letto. Mi ci sedetti a disagio e lo guardai mentre preparava la tela e mischiava i colori. Dopo qualche minuto si sedette sul panchetto e guardò nella mia direzione. "Forza cosa aspetti a spogliarti?" Disse con tono spazientito. Trasalii. "Spogliarmi?!" Esclamai con la gola secca. "Ovviamente" rispose scocciato "dipingo solo nudo io."
Deglutii. Cosa dovevo fare? Mi guardò intensamente per qualche minuto. "Forza non ho tempo da perdere, sfilati quei vestiti e mettiti in posa, se perdi tempo ti tocca tornare domani." Disse con parole concitate.
Lentamente mi sfilai la maglietta. Mi aveva visto in costume, cosa cambiava? Dissi a me stesso per convincermi. Poi mi paralizzai quando arrivai alla cerniera dai jeans. Sentivo le dita tremare e avevo voglia di piangere "è proprio indispensabile?" Mormorai poco convinto. "Sì" mi rispose categorico "c'è qualche problema?" "Mi vergogno" risposi come fosse la cosa più ovvia al mondo
Il ragazzo roteò gli occhi "non è la prima volta che vedo un cazzo ne la prima che vedo il tuo, quindi muoviti e spogliati che mi si seccano i colori." Trasalii nuovamente. "In che senso non è la prima volta che vedi il mio... hai capito cosa!" Esclamai confuso. Lo sentii sbuffare. "Te l'ho detto ieri, no? Chi pensi che ti abbia fatto quel pompino? O eri troppo ubriaco per ricordartelo?" Subito tutto sembrò più chiaro, capii cosa intendeva il giorno prima.
Stranamente mi sentii più a mio agio, non aveva senso ma il fatto che mi avesse fatto... certe cose, mi faceva pensare quasi che fra noi esistesse un qualche tipo di rapporto. Mi svestii completamente, ero a disagio ma mi piaceva come mi guardava. Mi fece cenno di adagiarmi sul materasso, divaricando leggermente le gambe. Poi cominciò a dipingere. Sentivo il rumore del pennello sulla tela, del colore spremuto sulla tavolozza, l'odore di acrilico mi pungeva le narici. Percepivo il suo sguardo indugiare sul mio corpo, come se bruciasse al contatto con la mia pelle, lo sentivo sopra di me, giudicarmi.Improvvisamente il pittore si alzò dallo sgabello. Non so quanto fosse passato, forse poco più di un'ora. Mi si avvicinò lentamente, le mani in tasca e lo sguardo indecifrabile. Poi si distese accanto a me. Sentii ogni muscolo irrigidirsi, distolsi lo sguardo e arrossii. "Sei un bravo modello" mi sussurrò roco in un orecchio, appoggiando la sua mano sul mio petto e carezzandolo lentamente. Sentii un brivido percorrermi da cima a fondo. Bakugou lasciò che la mano scivolasse sul mio membro, ormai emozionato. Non riuscivo a reggere lo sguardo. "Apri le gambe" bisbigliò sensualmente. Eseguii. Cominciò a muovere la mano con gesti regolari e piacevoli, frutto di anni di esperienza. Poi, dopo avermelo tenuto in mano per qualche minuto e aver goduto dei miei gemiti di approvazione, mi infilò un dito dentro. Non riuscii a contenere uno strilletto di gioia e dolore. Sembrava che tutto girasse, il soffitto bianco era sfocato e i miei gemiti ovattati. Due dita. Ringraziai di aver fatto una doccia prima di venire o la situazione sarebbe stata spiacevole. Tre dita. Sentivo un dolore al basso ventre, ma era di più il piacere e mi lasciai trasportare dalle sue dita. Improvvisamente le tolse da dentro di me. Provai una sensazione di vuoto. Lo guardai per la prima volta da quando avevamo cominciato il rapporto. Era leggermente sudato, la canottiera si era appiccicata al suo petto rivelando ogni forma. Teneva qualcosa in mano, era un preservativo. Lentamente si abbassò la cerniera. Morivo dalla voglia di vederlo. Si sfilò la canottiera rivelando muscoli scolpiti e invitanti. Aveva un pene molto più lungop del mio, provai un'ondata di invidia, ma anche di piacere, perché era a me che lo stava mostrando. Poi si posizionò fra le mie gambe aperte, il membro in mano con la punta sulla mia apertura. Eravamo nella stessa posizione di quella volta sulla panchina. Poi, con voce grave mi rivolse parola "Sei vergine vero?"
"Sì" sussurrai arrossendo. Non rispose niente. Poi sentii qualcosa infilarsi dentro di me. Cacciai un urlo di dolore. Era molto peggio in confronto alle sue dita, faceva molto più male. Stava entrando molto lentamente, ma feriva da piangere, sentivo lacrime calde solcarmi le guance e bagnare il materasso. Strinsi i suoi avambracci fino a conficcargli le unghie nella carne. "Sei... entrato?" Balbettai col respiro mozzato. "Solo a metà" mi rispose con la sua solita voce profonda. Lasciai andare la testa all'indietro, preda di mali che non avevo calcolato. "Se vuoi smetto" mi disse con un tono quasi dolce, ma comunque seccato. Scossi la testa. Non mi sarei arreso così.
Alla fine mi scivolò tutto dentro, sentivo la pancia esplodere e volevo urlare. Non era affatto piacevole. Bakugou si abbassò su di me, appoggiò le labbra sul mio collo tempestandolo di dolci baci umidi, come a confortarmi capendo la mia sofferenza. Poi, con la mano strinse la mia, come per trasmettermi forza. cominciò a muoversi lentamente e in maniera continua. Faceva male, volevo urlare, ma Bakugou era così premuroso , sembrava quasi facesse attenzione ad addolcire le sue spinte. Poi, quando ormai mi stavo abituando a quel dolore, il ragazzo prese in mano il mio membro, compiendo movimenti dolci e incalzanti. Sentivo ancora il dolore ma il piacere trasformò le mie urla in gemiti ansanti. Sentii che mi stava facendo un succhiotto sul collo. Mi eccitò ancora di più. "Sei così stretto... e caldo... e provocante " sussurrò mordicchiandomi l'orecchio.Angoletto dell'autrice
Yo guyz qualcuno aveva previsto come sarebbe andata a finire per il povero deku 🌚
Comunque niente, a dopodomani :)
Lasciatemi una stellina please
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La bugia dei papaveri •Bakudeku•
FanficÈ la sedicesima estate che Izuku passa dividendo la sua residenza estiva con Todoroki e Kirishima. I tre sono amici da quando erano in fasce e, ogni estate, stabiliscono una sfida per determinare il più "figo" dei tre. Come da tradizione scelgono qu...