"Tesoro siamo arrivati"
Apro gli occhi.
Davanti a me si innalza una villa, enorme, bianca e azzurra, vicina al mare.
Un immenso giardino intorno alla villa, coltivato da tanti alberi da frutta e bellissimi fiori, tra cui i miei preferiti: i tulipani."Zia ma dove siamo?"
"A casa"
"Questa è la tua casa?"
"Sì tesoro"
"Wow, ma sono sveglia o sto sognando?"
"No tesoro sei sveglia" dice ridendo.Non sono mai stata abituata a questo genere di cose.
Ho sempre avuto una casa piccolina, giusto per una famiglia di quattro persone."Credo che mi perderò subito, a partire da oggi"
"Oh andiamo, non è mica un labirinto" dice ridacchiando.
"Abituata a casa mia che era piccola, per me lo sarà zia" affermo.
Scoppiamo in una risata e poi cominciamo a scaricare i bagagli.Mike sta ancora dormendo e non voglio svegliarlo, tutto questo è stato stressante anche per lui.
Così lo prendo piano piano e lo porto in casa; lo sistemo sul grande divano bianco che ha la zia in salotto, e più tardi sceglierò le camere e lo sistemerò meglio sul suo futuro letto.Torno giù a prendere i bagagli e mentre prendo la borsa di Mike sento qualcosa strusciarmi sulle gambe.
"E questo cucciolino chi è?"
"Oh è il nostro gatto, si chiama Felix"
"Ma ciao Felix"
Continua a strusciarsi mentre fa le fusa; è un gatto veramente bello, dal pelo folto, morbido e bianco.
Inutile dire che mi ha lasciato un mucchio di peli sui pantaloni, ma non mi importa.Mia zia ha ottenuto tutto questo grazie a mio zio Mark; è un uomo molto ricco e indaffarato, fa l'avvocato e l'avrò visto forse dieci volte in tutta la mia vita, ma ci sentivamo spesso al telefono.
E mentre parli del diavolo, ecco che squilla un telefono, quello di mia zia."Era tuo zio, ha detto, se stasera vi va, andiamo tutti e cinque a mangiare fuori"
"A proposito, dov'è l'ultimo pezzo?" chiedo.
"Oh, sì, tuo cugino adesso è a giro con i suoi amici, chissà quando ritornerà; quel ragazzo prima o poi lo tirerò per un orecchio." afferma un po' irritata.
"Ma dai è giovane, vuole solo divertirsi" dico, cercando di tranquillizzarla.
"Certo, ma mica gli vieto di andare a giro. Solo gli dico di non fare tardi. E secondo te lui mi ascolta? Certo che no, tanto a che servono le regole della mamma" ribatte.Mi scappa una risatina.
Mia zia è sempre stata un po' paurosa e ansiosa.
Non posso dire lo stesso della mamma, a lei non serviva darmi regole, ero già prudente da me, per cui era sempre tranquilla.La conversazione viene interrotta da Mike che mi sta chiamando chissà da quanto.
"Tata, dove sei?"
"Oh Mike si è svegliato, vado a prenderlo prima che inizi a piangere perché è da solo"
"Sì, sì, io finisco di portare dentro i bagagli".Vedo Mike stropicciarsi gli occhietti con un piccolo broncio.
"Buongiorno piccolino, ma quanto hai dormito oggi?"
Fa una dolce risatina e poi mi mette le braccia attorno al collo, come un abbraccio.
"Allora, vuoi sceglierti la cameretta tutta per te?"
"Sì, sì, sì!"
Saltella dalla gioia e questo mi fa felice; non potrei mai sopportare di vedere il mio fratellino senza un sorriso.Sceglie la cameretta e poi insieme sistemiamo le sue cose.
Finito di sistemare lui va giù, con mia zia, a giocare con il gattino e a raccogliere qualche fiore.
Io, intanto, sistemo la mia camera.
È molto spaziosa, la mia era piccolina e le cose entravano tutte a incastro."Adesso mi avanzerà tanto spazio..."
"E che t'importa"
La sua affermazione mi fa balzare in aria; mi giro di scatto e trovo sull'uscio della porta un ragazzo alto, castano, con una giacca di pelle nera che mi guarda e sorride.
"Henry?"
"Hai indovinato biondina!"
"Scusami?"
"Cosa c'è?"
"Lasciamo perdere, sono Victoria, non biondina""Ah, pardonne-moi principessa, la lascio finire di sistemare; più tardi quando hai tempo finiamo di presentarci"
Finiamo di presentarci?
È mio cugino, ma quali presentazioni dovremmo darci?<<L'adolescenza a volte fa un certo effetto strano sui ragazzi>> penso.
Da piccoli, quando avevo 5 anni e lui 6, mi ricordo che veniva spesso con la zia e giocavamo sempre insieme.
Fu in quegli anni che loro si trasferirono qui a Miami, perché sì, prima stavano anche loro a Washington.Esco giù anch'io, vado da mia zia e Mike che si divertono.
Seduto più lontano vedo mio cugino con gli auricolari che parla al telefono senza guardare in faccia nessuno."Che maleducato"
"A chi ti riferisci?"
"Oh! Zia! Scusa non ti avevo vista"
"No, non ti preoccupare, non ti ha prestato attenzioni, non è così?"
"Diciamo... Poi guardalo, se ne sta là da solo con quel telefono a parlare con i suoi amici invece di passare un po' di tempo con noi. Perlomeno Mike lo ha salutato?"
"No, è sceso e si è messo lì"
"Ecco"
"Lo so, ultimamente è così. Vorrei tanto sapere perché e magari cosa fa, ma ha 18 anni e ora va dove gli pare senza dirmi dove"
"Non sai mai cosa fa o dove va?"
"No, e penso che non stia prendendo una bella strada"
"Ah... Vabbè zia stai tranquilla. Scoprirò che gente frequenta e cosa fa" le dico accennando un sorriso.
"Oh tesoro, grazie ma preferirei che almeno tu non prendessi la stessa strada"
"Non la prenderò, non mi lascio condizionare da nessuno"
"D'accordo, ma fa attenzione"
"Ma certo"
Ci sorridiamo e noto che Mike sta rincorrendo una farfalla e inciampa proprio davanti a Henry."Ei attento, ti fai male così"
lo prende in braccio e lo rimette in piedi.Mike riprende a correre e Henri ritorna alle sue cuffiette.
"Forse, alla fine, non è così grave come sembra"
"Già, forse hai ragione"
Scoppiamo a ridere e ci mettiamo a sedere sull'erba a parlare del più e del meno, aspettando l'arrivo dello zio.-----------------------------------------------------------
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Quel Maledetto Giorno
Romance✨𝓒𝓪𝓷 𝔀𝓮 𝓹𝓻𝓮𝓽𝓮𝓷𝓭 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝓪𝓲𝓻𝓹𝓵𝓪𝓷𝓮𝓼 𝓲𝓷 𝓽𝓱𝓮 𝓷𝓲𝓰𝓱𝓽 𝓼𝓴𝔂 𝓪𝓻𝓮 𝓵𝓲𝓴𝓮 𝓼𝓱𝓸𝓸𝓽𝓲𝓷𝓰 𝓼𝓽𝓪𝓻. 𝓘 𝓬𝓸𝓾𝓵𝓭 𝓻𝓮𝓪𝓵𝓵𝔂 𝓾𝓼𝓮 𝓪 𝔀𝓲𝓼𝓱 𝓻𝓲𝓰𝓱𝓽 𝓷𝓸𝔀✨ Dopo un sconvolgente incidente, Victoria e il suo frate...