2) Il Cugino

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Ecco che arriva mio zio Mark.
"Ei ragazzi! Come state?"

"Zio!"
Mike gli corre in contro e gli salta addosso come una scimmietta.

"Oggi hai fatto presto"
lo rimprovera la zia; a quanto pare arriva a casa sempre tardi.

"Ho lasciato un po' di cose per venire a passare un po' di tempo con i miei bellissimi nipoti"

"Ciao zio"
lo saluto e lo abbraccio.

"Ciao piccola, come stai?"

"Eh, si va avanti"

"Oh tesoro"
mi stringe forte a sé e mi sussurra:
"Tua mamma e tuo padre sarebbero fieri di te; sei una ragazza molto forte, ti prendi cura di tuo fratello e non ti abbatti mai, sei in gamba piccola."

"Mi prendo cura di Mike perché è mio fratello e mai al mondo lo abbandonerei. È l'unico fratello che ho e gli voglio un bene dell'anima."

Mio zio guarda mia zia come se sapesse qualcosa, con aria triste, ma poi cambia discorso e con entusiasmo domanda:
"Allora, che ne dite di andare a cena fuori?"

"A cena fuori? Io dopo cena devo uscire con i miei amici."
afferma Henry irritato dalla richiesta.

"Henry andiamo, ci esci tutte le sere, per una sera non muori se non esci con loro"

"No mamma, ho detto che stasera ci sarei stato e quindi ci andrò! Per me potete andare a cena fuori anche senza di me."
Scansa tutti e se ne va in casa.

"Ora ci penso io a quel figliolo, gli raddrizzo la schiena. Le buone maniere che gli abbiamo insegnato dove sono finite?!"
"No caro ci penso io, non sapresti trattenere la rabbia tu"

Mia zia si incammina per andare a parlare con lui, così la fermo e le dico: "No zia, ci penso io"

"Tesoro, credimi è una testa dura, non riuscirai a parlare con lui"

"Zia, ti prego, lasciami almeno provare"

Accenna un leggero sorriso, mi posa un bacio sulla fronte e va da mio zio che sta lanciando in aria mio fratello per farlo divertire.

Entro in casa e in cucina non lo trovo.
Vado in salotto, ma non lo trovo.
Salgo le scale e passo davanti a una stanza dove c'è un cartello con su scritto: BUSSARE!

<<Oh Gesù, non ci credo!>>

Mi sbatto una mano sulla fronte dalla ridicolarità del cartello, ma lascio perdere.
"Quanta riservatezza.."

Busso alla porta, e non risponde nessuno.
Continuo a bussare, finché qualcuno da dentro risponde.
"Mamma lasciami stare!"

"Ma quale mamma, idiota, aprimi sono Victoria"

"Vattene"

"Henry ho detto aprimi!"

Sento girare una chiave alla porta e penso:

<<Addirittura si era chiuso a chiave?! Santo cielo. Vabbe.>>

"Fai più paura di mia madre quando si arrabbia"
"Perché hai questo comportamento?"
"Ma quale comportamento, questo è il mio carattere e, che ti piaccia o no, io sono tuo cugino e mi devi accettare così come sono"
"Non fare il ridicolo, questo non è il tuo carattere e lo sai anche tu. Hai presente quanto stanno soffrendo i tuoi genitori a sentirsi rispondere male, così, dal loro figlio?"
"Ah ma dai, loro non stanno soffrendo; avevo già organizzato un'uscita con i miei amici"
"E allora? Cosa cavolo ti costa dirgli che stasera non puoi uscire con loro perché stai con i tuoi cugini che non vedi da secoli?"
"Ma cosa ne vuoi sapere tu"
"Ascolta, ora pigli quel cazzo di telefono e scrivi ai tuoi amici che stasera NON esci"

Mi squadra da capo a piedi e poi conferma:
"Adesso vattene, non me ne frega nulla di te e delle tue cazzate."
Sbatte la porta e richiude a chiave.

In quel momento avrei voluto spaccare la porta, non riuscivo a trattenere la rabbia da tirare un urlo, poi un flash mi abbaglia la mente.

Non ha mai sopportato chi lo prendeva in giro, e così:
"Bene! Tanto sei solo un vigliacco maleducato! Un coglione, stronzo, vaffanculo!"

Credo di non aver mai detto così tante parolacce insieme in tutta la mia vita.

Poi sento girare la chiave nella porta lentamente e subito dopo mi ritrovo davanti a lui che mi chiede:
"Come scusa?"
Alché mi metto in punta di piedi per mettermi al pari della sua faccia e con un bellissimo spelling, di cui, sì, me ne vanto, gli ripeto:
"S-T-R-O-N-Z-O"
E con tanto di eleganza, mi volto e me ne vado.

Sento una forte botta e girandomi vedo lui con le mani serrate.
Deve aver tirato un pugno alla porta, ma faccio finta di nulla e vado via.

Raggiungo la zia che mi chiede impazientemente come è andata, ed io le rispondo che non è andata bene.

"Ah lo sapevo. Mi dispiace Vic."
"Macché zia, poi è andata bene, l'ho fatto arrabbiare. Non ha mai sopportato quando viene offeso"

Entro nei dettagli e comincio a raccontare cosa gli ho detto, lasciandomi prendere un po' dalla furia.
"Poi, ah, sapete cosa mi ha detto il signorino? Non può dire ai suoi amici che non può andare perché deve stare con i suoi cugini che non vede da secoli; eh no sennò ci passa da fallito, sapete?"

Finito di raccontare decido di andare in camera e dalla rabbia non controllo la forza che sbatto forte la porta.
Mi affaccio alla finestra e vedo i miei zii giù in giardino che si guardano senza dire una parola.
Mi dispiace per loro, spero che Henry capisca.

Mi stendo sul letto a calmarmi, questa giornata fa veramente schifo.
Intanto è salito anche Mike con me.

"Tata voglio giocare"
"Amore ci sono dei pupazzini lì, non puoi giocare con quelli?"
"Io voglio i miei giochi"
"Va bene tesoro, andiamo nella tua camerina, aspetta un attimo eh"

Prendo il mio telefono, il mio tablet e le mie cuffie.

Andiamo in camerina di Mike, lui comincia a giocare e io ascolto un po' di musica e parlo con la mia migliore amica Jessica su Whatsapp.

[Questa giornata è stata veramente uno schifo]

[Perché si comporta così tuo cugino? Dovrebbe confortarti per i tuoi genitori e invece ti tratta male?]

[Vabbe non voglio chissà quali attenzioni Jessy, vorrei solo capire perché fa così, so che lui non lo è. Devo scoprire cosa fa quando esce con i suoi amici]

[Secondo me si droga]

[Jessy!]

Scoppio in una grossa risata accompagnata nella chat con tanto di "HAHAHAHA" e poi continuo la conversazione:
[Come sei esagerata. Spero di no, ma lo scoprirò... voi come state?]

[Io bene, Philip è un paio di giorni che non lo sento, ma sicuramente sta bene anche lui]

[Mi mancate]

[Anche tu manchi a noi, ma devi stare bene! Ti vogliamo bene!]

[Anche io a voi!]

A un certo punto qualcuno bussa alla porta, così mi sbrigo a salutare Jessy per capire chi è.

[Jessica adesso vado, ci sentiamo presto! Salutami Philip]

[Senz'altro! A presto Vic!]

Esco dalla chat e sospendo il telefono.
Mi tolgo le cuffie e chiedo:
"

Chi è?"

"Sono Henry..."

Per un attimo rimango sorpresa e resto in silenzio.

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