✿Terzo Capitolo✿

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Douma sibilò infastidito mentre guardava verso le montagne, raggi di sole apparvero come se nulla fosse, proiettando gli alberi lontani in un bagliore dorato. La debole luce si intensificava sempre più ad ogni secondo. 

Kanae si strinse la ferita al fianco mentre si inginocchiava sul sentiero sterrato.

-Che sfortunata...- mormorò Douma, con finta compassione sul volto. I suoi occhi color arcobaleno che la fissavano dall'altra parte del sentiero. Due case che gettavano entrambi nell'ombra, un raggio di luce che cominciava a farsi sempre più evidente: -Non vedevo davvero l'ora di mangiarti. Che delusione.-

Kanae fece un sospiro profondo mentre cercava di fermare il respiro, cercando di fermare l'emorragia. Fece una smorfia mentre cercava di alzarsi.

-Sarebbe un peccato se morissi con te in un posto del genere, non trovi? Addio, Pilastro dei Fiori. Che gli Dei siano clementi con te.- Douma chiuse con un semplice scatto il ventaglio dai ricami dorati e svanì tra due case consumate dall'ombra, mentre una risatina divertita spariva assieme a lui.

Kanae si sollevò a fatica, lanciando un'ultima occhiata al demone dai capelli argentati. Aveva osservato il suo aspetto, aveva imparato il suo nome. 

Non poteva lasciarlo andare via.

Non con-

Il bambino.

Kanae Kocho sussultò appena mentre la sua ferita si allargava e le impediva anche il più facile dei movimenti; fece un passo e cadde a terra. Le sue dita erano congelate dall'attacco del demone, i suoi polmoni bruciavano ad ogni respiro. 

Non riusciva a respirare, non riusciva a fermare l'emorragia.

-Shinobu.- sussurrò, pregando che il corvo fosse arrivato con il suo messaggio. Doveva solo resistere ancora un po'. Con una smorfia, estrasse la spada di fronte a sé, appoggiandosi contro di essa. Una spada non era di gran lunga un bastone e probabilmente si sarebbe scheggiata se fosse arrivata alla casa segnata dal glicine. 

Se ce l'avesse fatta.

Un passo, la sua spada scattò. Il gelo che ricopriva il metallo si frantumò attorno a lei, graffiandole la mano. Il sangue le riempì la bocca in fretta, gocciolando dalle sue labbra come bava. Il suo respiro divenne rapidamente rapido, superficiale e più debole. 

Nel suo completo stato di stordimento e disperato di cercare di rimanere in vita un po' più a lungo, quasi rischiò di non udire il frettoloso suono di piedi che correvano da dietro di lei. 

-Nee-san!-

Shinobu

Kanae riuscì a volgere a malapena lo sguardo verso di lei, sua sorella che correva con le lacrime agli occhi.

Shinobu raccolse sua sorella tra le sue braccia. 

-...L-Luna... Crescente-!- mormorò a fatica Kanae, mentre i disperati singhiozzi della sua amata sorella si facevano sempre più nitidi.

Kanae ansimò per il dolore, sia fisico che emotivo: -Un bambino...! Ha ... ha un bambino con... con lui!-

Shinobu, sebbene fosse vittima della disperazione, non smise per un secondo di ascoltarla, le mani che tremanti tentavano di fermare quell'incessante sgorgare di sangue.

Dancing on Ice ~ Promise Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora