✿Quindicesimo Capitolo✿

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-Inosuke, ti senti bene?-

Sebbene la Squadra Ammazzademoni fosse riuscita ad eliminare la Sesta, la Quinta, e la Quarta Luna Crescente, no, Inosuke non si riconosceva più.

La sensazione che lo aveva pervaso durante la sua infanzia era tornata più forte che mai e, anche se provava a capire di che cosa si potesse trattare, la parte razionale di lui proprio non ci arrivava. Avrebbe voluto confidarsi con qualcuno, magari con Tanjiro o Shinobu, eppure qualcosa lo bloccava.

Forse perché Tanjiro aveva scoperto che Nezuko potesse camminare sotto il sole senza problemi, forse perché pure Zenitsu si era chiuso in uno strano mutismo, Inosuke aveva prontamente deciso di nascondere i dubbi che lo affliggevano.

La preoccupazione di Tanjiro era difficile da digerire, non si poteva rimanere indifferenti dinanzi a tanta bontà: Tanjiro era il sole che illuminava le loro giornate, che alleniva le loro ferite interiori, e negargli una risposta riguardo al suo stato era, per Inosuke, fonte di frustrazione.

Al posto dell'amico,  sarebbe stato arrabbiato o turbato, d'altronde però lui non era Tanjiro, non era la personificazione della gentilezza e dell'apprensione, e quindi non era in grado di immedesimarsi totalmente in lui.

Gli dispiaceva, voleva dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma la bocca era completamente sigillata. Si limitò invece a fare un piccolo cenno di sì col capo.

-Non mentirmi, Inosuke.- Tanjiro socchiuse gli occhi, la tristezza evidente: -Ultimamente c'è qualcosa che vi turba, a te e Zenitsu... è successo qualcosa che io non so?-

"Bella domanda." pensò Inosuke con certo distacco: "Me lo stavo chiedendo anch'io."

Sapeva che Zenitsu era irriconoscibile quanto lui, ma ignorava quello che l'altro stesse passando. Lui era in quello stato di bizzarro silenzio da un mesetto, il biondo da a malapena quattro giorni; l'unica differenza era che quest'ultimo pareva rallegrarsi alla vista di Nezuko che tentava di parlare, o nel vedere la sincera preoccupazione di chi gli stava attorno. Inosuke invece trovava la calma soltanto quando rimaneva all'aperto per qualche ora, in solitudine.

Che sentisse improvvisa mancanza di casa? Dopo tutto quel tempo che era stato via, gli sembrava improbabile, ma non impossibile. Si era prefissato di annientare ogni singolo demone presente, e non sarebbe tornato fino a quando non avrebbe portato a termine il suo compito.

Le emozioni che provava erano contrastanti e più intense rispetto a quelle che aveva provato anni prima, il che lo rendeva ancor più confuso e impotente.

-Che cos'ha, Monitsu?- ignorò la sua domanda provando a sviarla con un'altra, fallendo miseramente. Era da tanto che non affrontava le sue parole di netto, senza fingere che non vi era nulla di preoccupante.

Di quali paure si riferisse, tra l'altro, solo il suo inconscio doveva saperlo.

E quando si accorse che anche Tanjiro aveva deciso di utilizzare la sua stessa tattica, Inosuke si ritrovò costretto a cedere.

-No, sto bene.- ribatté, piano e deciso, ricambiando lo sguardo di Tanjiro e pentendosene subito dopo. Mentirgli era impossibile.

-Però un consiglio non mi farebbe male.- aggiunse di spontanea sincerità, stupendosi di sé stesso. Decidere di confidarsi o meno con Tanjiro, lo faceva comunque sentire un egoista.

-Non lo capisco.-  la sua espressione si incupì: -Argh, maledizione! Perché mi è così difficile spiegarlo??-

-Va tutto bene, Inosuke.- ecco che Tanjiro, come un toccasana, lo tranquillizzò di colpo: -È normale non riuscire ad esprimere al meglio i propri sentimenti. Devi solo rilassarti e concentrarti attentamente.-

Dancing on Ice ~ Promise Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora