✿Epilogo✿

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Kibutsuji Muzan l'avrebbe pagata cara.

La convinzione di essere nel giusto, di credere a colui che lo aveva cresciuto, aveva imposto una cieca consapevolezza nel suo animo, una gabbia di metallo che imprigionava il suo cuore e gli impediva di battere, di vivere.

La sofferenza nello scoprire la cruda realtà del suo passato era stata devastata, ma la sua morte? Non sapeva ancora cosa pensare, il motivo per cui non ci fosse arrivato già tempo addietro.

D'altronde Douma aveva fatto costantemente parte della sua vita - un essere divino privo di anima e cuore, scaturito dalla mente contorta degli Dei - e la sua presenza era diventata significativa.

Cosa sarebbe successo se avesse capito chi era realmente? Se avesse tentato di impedirgli di compiere atrocità?

Douma gli avrebbe mai dato ascolto?

Nei suoi ultimi istanti di vita, le iridi arcobaleno di Douma avevano brillato di mille sfaccettature, incastonate di sentimenti idilliaci che finalmente, per la prima volta in modo effettivo, si erano manifestati.

In tutta la sua gloria, essi avevano tentato di cambiare Douma, scavando nel profondo del suo animo e trovandone soltanto la follia d'un uomo che di felicità non aveva provato nulla fino ad allora.

"È morto... Douma è morto."

La cantilena malevola che la sua voce interiore canticchiava era una vera tortura, psicologica e mentale, perché Inosuke era stremato, distrutto. Douma era imperdonabile, eppure la sua dipartita gli aveva procurato un vuoto dentro.

Kanao lo teneva d'occhio con sottile guardia, come se aspettasse una sua qualche mossa azzardata. E, Inosuke, non credeva che lei potesse starsi sbagliando; erano passati minuti infiniti ed era rimasto nella stessa identica posizione. Inginocchiato a terra, le mani protese nel tenere un volto oramai disintegro, chiedeva silenziosamente pietà per quell'ingiusta sorte che lo aveva coinvolto.

Non avevano avuto la possibilità di parlare perbene, di spiegare i loro punti di vista e tutti quei sentimenti che uno rinchiudeva e l'altro sperimentava. Se avessero parlato, si sarebbe risolto qualcosa?

"No, Douma non ne ha avuto la possibilità. Nessuno di noi ne ha mai avuta una."

La sua attenzione si indirizzò verso Kanao che, con gli occhi socchiusi e un'aria stanca, gli consigliava col solo sguardo di incamminarsi.

E lui non le aveva rivolto parola, accennato a ciò che era successo. Non ne aveva sentito la necessità. Perché lei non era Tanjiro, benevolo e fedele, o Zenitsu, altruista e ingenuo, ma semplicemente Kanao, una ragazza che come lui aveva patito le pene dell'Inferno e che gli aveva appena strappato via una delle persone a cui aveva voluto più bene in quel mondo corrotto.

"Cosa dovrei fare?"

Il destino è infame, si fa beffe di te, ti illude e ti costringe a subire i dolori di una vita mal vissuta. Che poi, di quella vita, Inosuke cosa aveva imparato esattamente? Inganni e spietatezza erano stati prossimi ad avvolgerlo, ma per fortuna - o per puro caso - ciò non era accaduto.

Se avesse accettato di assecondare Douma, di diventare un demone, non si sarebbe mai perdonato. Ma allora perché... perché non smetteva di ripensare a tutte le scelte che avrebbe potuto compiere per puro e semplice egoismo? Per essere felice?

Molte persone in quel mondo lo erano, trascorrevano un'esistenza ignara dell'effettiva infamia che costantemente li circondava. La speranza vacillava, le sue emozioni erano incontrollabili, e Inosuke non riusciva a domandarsi nemmeno il perché non stesse urlando.

Dancing on Ice ~ Promise Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora