Non penso di aver mai visto nulla di più spaventoso di Jimin che si alza feroce ed impetuoso dal divano per correre verso di me. Nonostante la sua faccia falsamente adorabile, che potrebbe farlo risultare innocuo, penso che sia uno dei più perfidi qua dentro. L'unica cosa che faccio per proteggermi, è appiccicarmi al muro.
Piano fantastico, Sooyun. Come se ne avessi formulato uno almeno passabile da quando sono imprigionata con loro, che mi abbia permesso come minimo di non rischiare di venire uccisa.
«Stammi a sentire, piccola bastarda.» inveisce contro di me nella maniera più rude possibile «Per colpa tua, ieri notte, mi sono fatto questo taglio. Lo vedi?»
Inizia a sventolarmi una mano mezza fasciata davanti al viso e l'odore di sangue mi fa venire la nausea già di prima mattina.
«Se non avessi rotto quel cazzo di vaso cercando di scappare, ora non sarei qui con questa cazzo di benda. Mi hai capito?» alza il tono «Se solo potessi, ti strozzerei.»
Quella semplice affermazione che uscita dalla bocca di qualcun altro sarebbe potuta suonare solo come una falsa minaccia per spaventarmi, dalla sua assume solo l'amaro e spaventoso sapore della verità.
Lo farebbe con le sue stesse mani nel medesimo istante. Non posso neanche immaginare quanti modi conosce per strangolare qualcuno. Posso solo rimanere in silenzio, a figurare nella mia mente terrorizzata quale dei tanti avrebbe scelto se solo ne avesse avuto la concreta possibilità.
Jimin si allontana furibondo, insultandomi ancora malamente. Ritorna sul divano e Jin ne approfitta per completare la sua medicazione prima che al compagno prenda un altro scatto d'ira.
Resto incantata a guardare i ragazzi chiedere all'improvvisato medico biondo se l'infortunato si sia fatto parecchio male e se, sopratutto, sarà in grado di lavorare normalmente. Quest'ultimo li rassicura, ribadendo più volte che il taglio non è così profondo ma che dovrà stare comunque a riposo per qualche giorno.
«Fantastico, cazzo. Potrei saltare dalla gioia!» esclama sarcasticamente entusiasta Jimin.
Malgrado la distorta visione dell'intera situazione, posso comprendere quanto l'impossibilitato uso della mano, anche se solo temporaneo, possa nuocere sulla loro attività. Non che con una sola mano non possa portare a compimento i suoi atti illegali, ma due mani sono sempre meglio di una. Sopratutto in questo "mestiere".
«Io l'ammazzo.» sentenzia insensibile il ferito.
Dopo un attimo di silenzio, nel quale Jin finisce di chiudere la sua benda, quest'ultimo respira ed inspira profondamente. Pare stia cercando di calmarsi. Appoggia persino la schiena e la nuca sullo schienale del divano. Anche gli altri ne approfittano per abbassare la guardia, mantenuta alta per paura della sua possibile reazione verso di me.
Così, ancora troppo scossa per fare altro, decido di seguire il loro esempio e staccarmi una volta per tutte dalla mia amica parete ed avanzare nel grande salotto.
«Io l'ammazzo!»
In un paio di secondi, Jimin spalanca gli occhi e salta giù dal lungo divano. Sfila via dalla sua cintura un pugnale e lo fa volteggiare in aria con una tale maestria, che non colgo neppure il movimento per intero. Corre da me e i miei piedi si fissano al pavimento.
Quando meno me lo aspetto, il mio cervello dichiara il "game over".
Chiudo gli occhi e mi porto le mani davanti al viso, volendo proteggere con un ultimo ed estremo tentativo quella parte di me.
Poi però, non comprendo; non avverto alcun dolore, anche il minimo che sia. Ero certa avesse fatto malissimo. Oltre al dolore fisico, immaginavo già la furia della sua rabbia squartarmi in due e finirmi in un attimo di acuta follia.
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PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]
Fanfiction[COMPLETA] La vita di Sooyun Ryeo apparirebbe perfetta ad un paio di occhi poco attenti; un lavoro più che stabile, una bella casa, tanti soldi e niente debiti nascosti. Cosa ci sarebbe di meglio? Nulla, assolutamente nulla. Un giorno tuttavia, la s...