Casa dolce casa

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Finalmente arrivai, presi un taxi per raggiungere casa di Stre. Appena arrivai all'indirizzo, un'enorme Villa diverse davanti a me. Aveva un giardino enorme, ben curato, arrivai al cancello e bussai, qualcuno mi studiò dalla telecamera e pochi secondi dopo il cancello si aprì.
Presi il trolley ed entrai. Il vialetto mi guidò verso un'enorme struttura cubica: la faccia di fronte a me era interamente di vetro, mentre l'altro cubo, incastrato sopra il primo, era di un magnifico metallo nero inossidabile.
Vidi otto sorrisi apparire attraverso il vetro, gli altri erano già arrivati. Ricambiai il sorriso e mi precipitai all'entrata. Lasciai cadere il trolley e allungai le braccia.
Stre urlò il mio nome è mi saltò addosso. Lo abbraccia calorosamente.
-mi sei mancata...- mi sussurrò dolcemente all'orecchio
-anche tu gattino- dissi con un sorriso stampato in volto. Stre si liberò dalla mia presa e lasciò che gli altri mi salutassero per bene: Anna mi abbracciò con tutto l'affetto del mondo, mi sembrava di stare tra le braccia di una madre amorevole, poi toccò a Stefano che mi sollevò da terra e mi stritolò, così fece anche Mario, poi toccò a Lyon, con il quale prima ci stringemmo le mani per poi avvicinarci e darci una pacca sulla schiena. Infine ci furono Giorgio e Alex, il secondo si avvicinò con le braccia spalancate, così gli saltai addosso in segno di affetto, restammo abbracciati per pochi secondi fin quando qualcosa non mi permette sul lato destro del corpo, un attimo dopo ci ritrovammo a terra. Giorgio mi aveva copiata saltando addosso al ragazzo con la skin dal gatto blu. Ci mettemmo tutti a ridere e ci abbracciammo sul pavimento.
Quando ci alzammo sentii la voce di Lyon rimproverare qualcuno:
- andiamo Cico, vieni a salutare anche tu...- Cico alzò lo sguardo dal divano, ci guardammo per un po' ed io ebbi un sussulto. Era molto diverso dall'ultima volta. Aveva tagliato i lunghi capelli castani e li aveva colorati di rosso. Aveva fatto un'altro buco all'orecchio che aveva decorato con un altro orecchino nero. Ora aveva un buco sull'orecchio destro e due su quello sinistro. In più aveva frequentato molto la palestra ultimamente, dato che aveva tirato su un fisico pari a quello di una divinità.
Si alzò e si avvicinò silenziosamente a me. Mi accarezzò la testa scompigliandomi un po' i capelli.
-è bello rivederti scema- disse facendo una linguaccia alla fine.
-oh andiamo si più amichevole, lo sappiamo che sotto sotto sei un tenerone...- disse Anna sfidandolo. Lui sbuffò
-ah... ok- in un secondo si buttò su di me abbracciandomi. Era diverso dai suoi soliti abbracci, era più caloroso, più protettivo. Lentamente ricambiai l'abbraccio. Non sapevo perché ma volevo che quell'attimo durasse una vita.
-si basta con queste smancerie, è il momento di farti vedere la tua camera- Stre mi aveva strappata dalla stretta di Cico, un po' mi dispiacque, ma un sorriso mi sfiorò le labbra e seguii il mio amico, che nel frattempo aveva iniziato a saltellare.
-ecco tu starai qui!- disse Stre aprendo l'ultima camera del corridoio nel piano superiore. Rimasi sbalordita per quanto grande fosse. Sul lato destro un enorme letto a due piazze, con lenzuola di lino, era posizionato su un piccolo rialzo di legno chiaro, in dolce contrasto con il parquet scuro. Accanto al letto due comodini bianchi incorniciavano il tutto. A sinistra, invece, una scrivania bianca era ricolma di cassetti e cassettoni, accompagnati da uno specchio circolare contornato da piccole lucine. Accanto uno sgabello era rivestito da un morbido pelo bianco. Accanto si trovava un'enorme armadio a muro, bianco anch'esso, quando lo aprii, scoprii che da in grado di contenere circa 20 persone. A terra, invece, troneggiava un magnifico tappeto di lana bianca.
-wow!- esclamai, le mie pupille dilatate confermavano lo mio stupore. Stre mi sorrise
-ho lasciato la camera più bella per me, ma a te ho lasciato la seconda- disse con tono innocente. Gli sorrisi e lo abbracciai ringraziandolo.
Dopo essermi sistemata è cambiata, scesi giù in cucina. Stefano, Mario, Lyon, Cico e Alex erano incollati allo schermo della tv da 84 pollici in salotto. Mentre Stre e Giorgio cercavano, come potevano, di dare una mano, ad Anna, in cucina. Mi sedetti su uno degli sgabelli di legno dell'isola in cucina
-vuoi una mano?- chiesi ad Anna
-oh no tranquilla, dopo il viaggio sarai stanca, e poi qui ho due aiutanti pronti a combinare ogni genere di casino- disse con il sorriso, risi leggermente e rimasi sbalordita quando la ragazza mi porse un vassoio di lasagne. La ringraziai e iniziai a mangiare. Solo allora mi accorsi che avevo saltato il pranzo a causa del volo. Mangiai con gusto e chiesi anche il bis.
-ma quanto mangi- disse Giorgio appoggiandosi alla mia spalla.
-fai piano altrimenti dovrai aspettare più di tutti prima di fare il bagno- continuò Stre appollaiandosi all'altra.
-ma lasciatela mangiare poverina- urlò Lyon dall'altra stanza è una risatina ci attraversò il volto.
Finii di mangiare e sentii qualcuno tirarmi per un braccio. - sei pronta per andare a mare?- era Alex, non vedeva l'ora di sfidarmi a qualche gioco che di solito facevamo in acqua, tipo fare di velocità o di resistenza.
-si- dissi con aria di sfida, salii sopra a prendere la borsa e andammo tutti a mare.
Anna si posizionò sui teli, insieme a Stefano, che ascoltava musica e Mario, che leggeva un libro. Mentre Lyon aveva già buttato in acqua Alex, con l'aiuto di Giorgio.
-dai andiamo in acquaaa- gridò Stre mentre si svestiva frettolosamente per buttarsi in acqua.
Decisi di unirmi al gruppo. mi tolsi velocemente il cerotto dal braccio e lo posai dentro la borsa, lasciai tutto a Stefano, mi sciolsi i capelli e mi tuffai in fretta nell'acqua.
Riemersi e iniziai a giocare con i ragazzi. Ci divertimmo come matti, non la smettevano di ridere.
Si fecero le 20:00, eravamo tutti distesi sui teli a parlare.
-cos'hai sul braccio?- mi chiese ad un tratto Mario, guardai nella direzione che stava indicando.
-non lo so, sembra un graffio... buh me lo sarò fatta in acqua, probabilmente quando io e Alex ci siamo immersi fra le rocce, e non me ne sono accorta- dissi tranquilla,
-ah ok- disse lui prima di girarsi nuovamente nella direzione nella quale stava guardando. Sentii lo sguardo degli altri fare lo stesso. Tirai un triste sospiro silenzioso, avevo mentito ai miei amici, ma almeno non mi avrebbero più chiesto il motivo del taglio.
-si è tardi, torniamo a casa- disse Lyon
-io faccio la doccia per primo!- urlò Stre -anche se ci sono quattro bagni in casa...- aggiunse un po' tristemente. Ridemmo tutti e ci avviammo verso la villa.
Ero appena uscita dalla doccia. Mi ero messa in pigiama e stavo andando in camera a posare le mie cose, per il corridoio incontrai Giorgio, con il cellulare in mano, quando ci trovammo una di fronte all'altro alzò lo sguardo e mi chiese:
-oi come va il braccio?-
-b...bene, con l'acqua marina si deve essere disinfettato, non sanguina più- dissi, almeno su questo non stavo mentendo.
-ah bene, comunque dopo cena Cico ti vuole parlare- disse Giorgio proseguendo per la sua strada. Io invece mi bloccai... Cico? Parlarmi? Cosa voleva dirmi? Forse... sospettava qualcosa sul taglio? Mi feci mille domande, ma mi imposi di non preoccuparmi.
Pochi minuti dopo ci sedemmo tutti a tavola. La sala da pranzo era stupenda, il lungo tavolo era ricoperto da una lunga tovaglia di lino ricamato, sopra di essa, candelabri d'argento e pietanze di tutti i tipi ci spingevano a sederci e mangiarle. Appena fummo tutti seduti, ringraziammo Anna e i suoi aiutanti: Stre, Cico, Giorgio e Stefano, e iniziammo a mangiare. Ero felice di stare lì con i mie amici, ma un velo di paranoia era leggermente visibile nel riflesso dei miei occhi.
Tra pochi minuti avrei dovuto parlare con Cico.



ECCO IL 2 CAPITOLO (CASA DI STRECATTO È FANTASTICA, NON STO METTENDO TROPPI DETTAGLI ALTRIMENTI MI DILUNGHEREI TROPPO) SPERO VI PIACCIA.

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