Corsi rapidamente in camera, chiusi la porta e mi lasciai cadere a terra, con la testa tra le mani e la faccia tutta rossa.
Avevamo appena finito di fare colazione, avevo aspettato che tutti gli altri si disperdessero per casa, prima di salire in camera ed iniziare a sclerare. Si sclerare, per colpa di quello stupido di Cico, che mi aveva completamente confuso le idee.
Prima si comporta da fratello maggiore, poi mi fa dormire insieme e lui e mi chiede scusa... prova qualcosa per me? Io...provo qualcosa per lui?
Solo a pensarci diventai ancora più rossa. Nascosi la testa fra le gambe d continuai a riflettere...
Può darsi che non significhi niente, o può significare tutto... ahh ma perché mi sono ritrovata in questa situazione. Aiuto!!!!
"Tock tock" qualcuno bussò alla porta, facendomi saltare in aria.
-Chi è?- chiesi esitante e spaventata.
-Mario, apri?- mi rassicurai un pochino, mi alzai in piedi e feci scorrere leggermente la porta dentro la parete. Dalla fessura entrò la testa dell'uomo, la scena era un po' comica così lasciai scappare un leggero sorriso. Lui sorrise a sua volta, ma poi tornò subito serio
-stai bene?- mi chiese incerto. Me l'aveva chiesto perché mi aveva osservata, e non solo in quel momento, ma per tutta la vacanza, era una cosa che faceva spesso, capiva le persone, i loro atti d'animo, le loro sofferenze, solo guardandole.
Abbassai lo sguardo -si...- dissi poco convinta. Ecco il momento era arrivato, dovevo decidere se parlargliene oppure no, anche se, lo avrebbe benissimo capito da solo.
-vuoi parlare?- chiese ancora incerto. Ecco, lo aveva capito, qualcosa non andava.
Aprii ancora di più la porta e lo feci entrare, richiusi a chiave e ci sedemmo sul letto, uno di fianco all'altra. Lui mi sorrise tristemente, e li capii che doveva sapere, che lui era l'unico a cui potevo raccontare il fatto dei miei genitori, così lo feci. Ma quando iniziai a raccontare una vocina dentro di me attirò la mia attenzione...
raccontagli anche la storia di Cico, lui saprà consigliarti. In effetti non riuscivo a tenermi dentro ciò che pensavo di Cico, e avevo già indirettamente deciso di raccontarlo ad uno del gruppo, solo che non avevo ancora deciso a quale membro.
Lyon? No, l'avrebbe detto ad Anna, che avrebbe preso a mazzate il povero rosso,
Anna quindi era anche da escludere
Strecatto? Lo avrebbe raccontato subito al diretto interessato, per scoprire come si sarebbero evolute le cose, a quel bastardo piace giocare con i sentimenti altrui.
Giorgio? Forse, ma non avrebbe più visto Cico di buon occhio
Alex? Quei due erano sempre in competizione, avrebbe usato questa informazione per qualcosa di losco.
Stefano? No, non era bravo con i consigli di questo genere, beh, l'unico che rimaneva era...
-mi spiace che tu viva questa situazione, ma il fatto che tu abbia trovato già una soluzione e che stai facendo di tutto per rispettarla, ti fa onore...- Priam che me ne accorsi avevo già finito di raccontare la "questione genitori"
-ma vedo che c'è qualcos'altro che non ti va giù, ieri sera eri completante presa dal panico, mente oggi sei più confusa che mai...- da lì capii che lui era il WGF a cui avrei raccontato ciò che provavo, così lo feci, gli dissi tutto.
Appena finii Mario era sbalordito, non riusciva a credere che mi fossi presa una cotta per uno come Cico...
-sei sicura di ciò che provi? Ricordati che Cico è quello che cambia ragazza ogni settimana...-
-si lo so, ma la verità è che sono confusa, non so neanch'io come gestirla- le mie idee erano una nube confusa nella mia testa, ma parlarne con qualcuno del gruppo mi fece rilassare un po'. Feci promettere a Mario di non dire niente a nessuno (sopratutto a Cico). Detto ciò ci preparammo, ognuno nella propria camera, e scendemmo a mare.
Ci divertimmo un mondo anche oggi, e il sole calò, ci sistemammo, erano già le 21:00
-stasera che si fa?- chiese Lyon scendendo dalle scale, era sempre il più lento a cambiarsi.
-si va ad un festa!- disse d'un tratto Cico sbucando dalla cucina
-dove sei stato?- chiese Giorgio insospettito
-a prendere i biglietti- disse lui liquidando la domanda è battendo nove ticket sul tavolo.
-una festa?- chiese Stre elettrizzato,
-e me lo dici solo ora? O Dio cosa mi metto, cosa mi metto?!?- urlò mentre raggiungeva camera sua.
-io seguirei il suo esempio e andrei a cambiarmi, non siete messi per niente bene...- disse Cico con espressione di sfida, conoscevo quello sguardo, voleva essere stupito.
-va bene... allora, vado a cambiarmi- dissi accettando la sua provocazione, e gli altri seguirono il mio esempio.
Mezz'ora dopo, scendemmo tutti per far ricredere Cico.
I ragazzi portavano tutti pantaloni neri. Lyon, Mario e Stefano, avevano optato per una camicia azzurra perfettamente abbottonata. Alex con un bottone sbottonato, Giorgio con due mentre Cico con tre, avevano scelto una camicia bianca di lino, mentre Stre, ovviamente, una camicia color porpora, con un solo bottone sbottonato. Mentre tutto sfoggiavano la propria cintura Anna apparì con uno splendido abito verde muschio con dei bellissimi fiori bianchi. Era truccata divinamente, e aveva raccolto i capelli in una semplice crocchia. Lyon subito si avvicinò, le porse la mano e L'avvicinò al suo petto.
-sei bellissima- le sussurrò all'orecchio e lei divenne tutta rossa dall'imbarazzo.
-chi manca?- chiese la ragazza ancora imbarazzata, mentre gli altri si complimentavano con lei per l'abito.
-solo quella scena di...- iniziò Cico, ma quando scesi dalle scale tutti ammutolirono, scesi piano piano, ma non per fare scena, più che altro perché avevo paura di cadere, quando arrivai al pianerottolo tirai un sospiro e andai a complimentarmi con Anna per l'abito.
-Anna ma sei stupenda-
-mai quanto te...- disse lei ancora sbalordita, e mi fece girare per vedere meglio l'abito.
Indossavo un vestito lungo, con una spaccatura nella coscia sinistra ricoperto da strass rossi, che si abbinavano perfettamente alle mie scarpe, semplici tacchi rossi aperti e al rossetto rosso. Aveva aggiunto al make-up solo un po' di mascara e dell'illuminante. Poi avevo piastrato i capelli in maniera tale da creare dei morbidi boccoli.
Tutti continuavano a fissarmi, così agitai una mano di fronte ai loro occhi e li chiamai
-ragazzi... ci siete?- tutti si ripresero e iniziarono a farmi i complimenti, tutti tranne Cico, che era rimasto nell'angolo a fissarmi, con un leggero sorriso.
-andiamo?- chiesi io decisa
-andiamo- disse il rosso sorridendo, ed io ricambiai il sorriso.
Prima di incamminarci Giorgio e Alex mi porsero il braccio, per offrirsi di accompagnarmi, io sorrisi e feci un leggero inchino, ma prima di poter afferrarli qualcuno mi prese in braccio, a mo di sposa e corsa fino alla porta.
-eh no, lei la porto io- disse Cico attraversando la porta.
-dai ora puoi anche lasciarmi...- dissi quando varcammo il cancello di cosa.
-non se ne parla, non voglio che la mia principessa si stanchi- disse abbozzando un sorriso. Risi gettandogli le mani al collo, per evitare che notasse il colore del mio viso, che ormai si confondeva con il rosso del vestito.SPAZIO AUTRICE: SCUSATE È UN PÓ LUNGHETTO MA SPERO CHE VI PIACCIA UGUALMENTE. La protagonista ha un vestito rosso, chissà perché proprio di questo colore...UwU.
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Odi et amo
FanfictionFamiglia difficile e un segreto da nascondere, come bisogna comportarsi con i propri amici in una situazione del genere? E sopratutto cosa bisognerebbe fare se uno di questi fosse di più di un semplice amico...