cap. 2

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Clarke:
Quel pomeriggio ero al telefono con Octavia che continuava a parlarmi dei problemi che aveva con lincoln, il suo ragazzo, non che mi interessasse davvero, non sono brava a dare consigli d'amore alle persone, ma facevo la brava amica. Volevo dormire, dopo tutto suo fratello aveva interrotto il mio sonnellino a scuola, ma la sopportavo. Ad un certo punto sentii che abbassò la voce "scusa clarke, ma c'è mio fratello che rompe e continua a dirmi di abbassare la voce" per una volta bellamy aveva detto una coda giusta. "A proposito di tuo fratello, devo raccontarti cos'è successo oggi". Mentre glielo raccontavo iniziò a ridere per poi dirmi "scusa, ma devo andare ora, dopo ti spiego tutto".
Bo, meglio così pensai, e tornai a leggere un libro a caso che avevo preso per poi addormentarmi.
Quando mi svegliai trovai bellamy che guardava le foto che avevo appese alla parete "si scusa ma che cazzo fai? No anzi, che cazzo ci fai qui? E poi cosa vuoi? Smettila di guardare le foto" Mai avuto un tono così arrogante verso qualcuno, ma oggi sto qui, uno sceso dal cielo, mi aveva portata all'esasperazione.
Rideva. Si ma perché rideva. "Ho obbligato mia sorella a dirmi dove abitavi" mi disse e intanto continuava a guardare la mia stanza. "Va bene, di questo devo parlarne con lei. Altra domanda, come sei entrato? C'è a casa mia madre o Marcus?" Mi guardò un po'confuso però alla fine mi rispose "Mhh,mi sa Marcus, non penso di aver visto altre femmine oltre a te in questa casa." Aveva ragione, mia madre era al lavoro e Marcus non conosce i miei amici quindi è stato facile entrare per lui. "Bene, altra domanda, perché sei qui?" Prima di rispondermi prese la sedia, la spostò vicino al letto e si sedette guardandomi " be' non c'è un vero motivo però mi sta-" non gli feci finire la frase "quindi fammi capire, tu sei qui, senza motivo, e se non l'avessi notato stavo dormendo, ancora. E tu mi hai svegliata, ancora." Continuava a ridere, e io continuavo a voler dormire e sputargli in faccia. "Allora principessa, mia sorella ha detto che eri simpatica, ma a me sembri una stronza" lo guardai e gli dissi "sono entrambi, ma con te prorpio non reggo"
Mi sdraiai ancora e chiusi gli occhi per poi sentire un suo "grazie eh" sorridendo gli risposi "non c'è problema" e finalmente uscì dalla mia stanza. Forse avevo esagerato anche sta volta, non mi importava. Neanche lo conoscevo. Speravo solo non mi svegliasse più.

Bellamy:
Era da tutto il pomeriggio che mia sorella urlava al telefono parlando dei suoi problemi d'amore "Octavia abbassa quella voce da gallina!" Le urlai dalla mia stanza, e lo fece davvero, dopo qualche minuto iniziai a farmi tantissime domande, su clarke e inizia a cercarla su tutti i social, la trovai su Instagram. Il suo profilo era privato, ma per quello che vedevo era molto semplice. Aveva pochi post, e seguiva non molta gente, invece vidi sorpreso che aveva tanti followers.
La sua foto profilo era carina, ma non riuscivo a capire bene cosa fosse, ma mi impuntai sulla sua bio che diceva così:
- 'cause i don't look like fucking damn barbie -
Breve ma profonda, pensai. Ma non la capivo molto. Alla fine notai che mia sorella la seguiva allora uscii di fretta dalla mia camera e iniziai a bussare alla porta di
mia sorella urlando il suo nome. Mi sorella mi aprì e le mostrai il profilo, iniziò a ridere e riattaccó la chiamata, "ma quindi tu la conosci? Mi fai vedere i suoi post?" Mi guardò malissimo "bellamy, ma cosa stai dicendo?" Non so cosa stavo dicendo, tanto meno quello che stavo facendo, "non te li faccio vedere, falle le richiesta" una stronza mia sorella. La obbligai a darmi l'indirizzo di clarke e andai da lei di corsa.
Appena arrivai mi aprì un uomo, penso suo padre "scusi, sono un compagno di clarke, oggi le ho prestato un libro e mi ha detto di passare a prenderlo", un bugia enorme, ma funziona sempre. Mi rispose "entra pure, sali le scale, ultima porta a destra" quando arrivai davanti alla porta iniziai a bussare,ma non rispondeva nessuno, entrai comunque, la sua stanza era enorme, e bellissima, e lei era li che dormiva. Era tutta ordinata, foto sul muro e sulla scrivania qualche album da disegno e un diario. Ai piedi del letto la borsa e i vestiti che aveva messo oggi a scuola.
Quando si svegliò stavo guardando le foto che aveva sulla parete e ridevo, perché alcune erano prorpio strane. Quando mi vide non ne fu molto felice direi "si scusa ma che cazzo fai? No anzi, che cazzo ci fai qui? E poi cosa vuoi? Smettila di guardare le foto" un l'una stronza pure lei, "Ho obbligato mia sorella a dirmi dove abitavi" l'avevo svegliata ancora, avevo paura mi picchiasse sta volta "Va bene, di questo devo parlarne con lei. Altra domanda, come sei entrato? C'è a casa mia madre o Marcus?" Ci pensai un attimo, perché non l'aveva chiamato papà? Bo, a questo punto le dissi marcus, non mi aveva dato altre scelte. Puntai sulla più ovvia. "Bene, altra domanda, perché sei qui?" Quando mi fece questa domanda presi la sedia e la spostai vicino al letto " be' non c'è un vero motivo però mi sta-" forse dovevo inventarmi qualcosa di meglio, iniziò ad urlarmi contro e a cacciarmi dalla sua stanza. Aveva ragione, non mi conosceva manco e mi ero presentato nella sua stanza. Mi misi a ridere vedendola così incazzata "Allora principessa, mia sorella ha detto che eri simpatica, ma a me sembri una stronza" anche a questa mi affermazione mi rispose da stronza. Ci rimasi un po'male ad essere trattato così e quindi me ne andai, prima di fare qualche altro casino. Mentre uscivo la guardai dormire, e sembrava proprio piccola e carina.

del tutto inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora