cap. 5

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Clarke:
Avevo passato il giorno precedente a pensare cosa mettere per la festa, costume o no? Optai per il no e andare vestita abbastanza normale. Niente costumi ridicoli o trucco esagerato.
Una gonna e qualcosa di nero abbinato.
Ora restava un problema, avevo bruciato l'invito. Come facevo? Non volevo chiamarla e dirle che l'avevo bruciato. Chiamavo Bellamy? Non avevo il suo numero e probabilmente stava facendo sesso con Echo. L'ultima opzione era andare alla festa senza invito, e quindi l'opzione più fattibile.
Mancavano un paio di ore all'inizio della festa e iniziai a prendere i vestiti che avevo scelto. Per truccarmi ci misi un' infinità, non ero molto pratica nel mettere il rossetto, specialmente se nero, che sbavava e lasciava i segni ovunque.
Quando uscii di casa c'era Miller che si era offerto di accompagnarmi e quando vide come ero vestita non esitò a fare commenti "Va bene che è una festa, ma sei prorpio sicura di venire così, un po' esagerata?" No. Non ne ero sicura, e avevo pure freddo, ma non importava. "Nah va bene così" gli risposi scherzando. E ci avviammo alla festa.
Eravamo in anticipo e c'era poca gente. Riuscii ad entrare anche senza l'invito e quando Octavia mi vide iniziò ad urlare e venne in contro ad abbracciarmi. Stavo iniziando a pentirmi della mia fantastica idea di essere andata a quella festa e di essermi vestita, be' di non essermi vestita tanto.
"Ma quindi sei venuta? Ti ha convinto Bell? Era li per quello." Ah. Era li per convincermi. "Sisi." Dissi ridendo, "È stato prorpio convincente" non mi aveva convinto lui, e avevo pure bruciato l'invito, questo era meglio non dirglielo però e feci finta di nulla. Durante la festa c'era anche Echo che ovviamente era con Bellamy e per fortuna avevo Miller che mi aiutava a sopportare quello schifo. Poi però Echo mi vide e mi venne in contro per poi iniziare a parlarmi. Più che parlarmi, per insultarmi, Bellamy la seguì, ma lei lo respingeva di continuo. Cosa voleva da me? Non mi aveva fatto arrabbiare abbastanza? Iniziammo a litigare. Mi incolpó del fatto che Bellamy la stesse mollando. Cosa c'entravo io? Non mi interessava minimamente quel ragazzo, volevo farmi la mia vita, sarebbe stato meglio senza di lei. Dopo la lite se ne andò e non la vidi più per tutta la serata. Però me lo sentivo, c'era qualcos'altro che doveva andare male. Fa niente. Decisi di iniziare a bere insieme a Miller, Raven e Jasper. Quest'ultimo sembrava un vero esperto in bevute, forse solo perché era depresso.
Iniziai a sentirmi osservata e anche in imbarazzo, mi guardavano tutti, forse per il mio abbigliamento o forse perché non andavo mai alle feste. Non mi interessava. Continuavo a bere.
Iniziai a barcollare un po', ma partì una canzone che io amavo. Mi misi in piedi su un tavolino e iniziai a cantarla e ballarla; nessuna vergogna prorpio. Vedevo tutti, e tutti mi guardavo, Raven, Miller, Octavia e Lincoln, Bellamy e Murphy, qualsiasi persona che mi conoscesse o meno. Non mi preoccupavo più di nulla.
Mi fermai quando iniziai a sentire una voce che mi chiamava, era Lexa. Era tornata. Ma cosa voleva da me? Provai ad abbracciarla, ma si scansa. Mi portò fuori, dove eravamo sole e dopo avermi spiegato il tutto; decise di lasciarmi. Crollai. Più di quanto avessi pensato. Mi ero abituata al non vederla più, non sentirla più o non averla più intorno. Piangevo. Tutto il mio trucco colava. Mi lasciò lì, a quella festa. Distrutta e ubriaca. Volevo andare via. Ma una mano mi afferrò il braccio, mi fece male, per i tagli, era Bellamy, ed era anche l'unica persona a cui avevo raccontato di Lexa. Mi girai, ero in lacrime, lui senza dire nulla mi abbracciò "Vieni dentro che fuori fa freddo" non volevo, allora mi staccai dall'abbraccio "che c'è?" Mi chiese, non c'era nulla, volevo andarmene, era stata una serata orribile "Non ti lascio andare in queste condizioni, non da sola almeno" Ero ubriaca, e piuttosto svestita, a momenti non mi reggevo manco impiedi; mi fermai e decisi di entrare con lui. La gente iniziava ad andare via. E io ero troppo stanca. Decise di restare tutta la sera con me. "Perché questo outfit provocante? Non è da te" volevo fare un po'la troietta, ma non c'era un vero motivo "È Halloween, mi vesto come cazzo voglio, anzi ora mi svesto del tutto" mi guardò malissimo "Cosa stai dicendo? Senti ti accompagno a dormire" non volevo muovermi, non volevo andare a dormire "No." Gli risposi in modo freddo, "Non sei mio padre." Già, nessuno lo era, era morto da qualche anno, ma lui probabilmente non lo sapeva. Mi lasciò lì, era arrabbiato con me. Almeno potevo finire di divertirmi, qualche tipo ci provò con me e poi arrivò Murphy, era proprio un idiota, ma almeno era simpatico, quando Bellamy ci vide insieme corse lì e lo mandò via. "Perché?" Gli chiesi "Voleva solo approfittarsi di te" probabile, ma almeno era simpatico "Non sono affari tuoi di quello che faccio con gli altri" Volevo capire il perché fosse così protettivo nei miei confronti. Volevo entrare nella sua testa e capire cosa stava succedendo perché aveva lasciato Echo sta sera? Perché mi trattava come una bambina? Perché mi proteggeva? Non lo capivo, non avevo fatto nulla per lui. Era rimasto lì, da parte a me "Voglio andare a dormire" dissi, non stavo parlando con lui, non stavo parlando con nessuno, ma con me stessa. "Ti accompagno in camera se vuoi" Voleva accompagnarmi a dormire o voleva fare sesso con me? Non mi cambiava. Annuii leggermente e mi portò in camera sua.
"Puzzi di alcool e fumo" che novità pensai tra me e me "allora mi tolgo i vestiti" iniziai a spogliarmi e lui si girò, quindi il suo intento non era portarmi a letto. Sorprendente. Neanche il mio, ma poi ci pensai,perché no? "Eddai Bell, girati". Mi misi davanti a lui gli presi le mani e me le misi sui fianchi, erano grandi e calde. Feci per baciarlo, ma si staccò, perché? Io volevo e lui no. Strano. Mi disse di vestirmi, con un tono da stronzo. Mi lanciò una sua maglietta, ma non feci in tempo a metterla che ero già crollata per terra.

Bellamy:
Era la sera della festa, e non mi ero travestito, non avevo manco intenzione di uscire dalla mia camera, ma poi Octavia mi obbligò.
Vidi entrare Clarke. Era vestita in modo strano. Calze a rete con le parigine nere. scarpe platform nere, gonna nera con delle croci, una cintura enorme e una maglietta corta nera con un disegno sopra. Non era da lei, sopratutto il suo trucco. Era troppo scuro per lei, non le si addiceva.
Echo mi risvegliò dai miei pensieri era sempre tra le palle, ma mi aveva portato da bere. Volevo che questa serata finisse il prima possibile, quindi, Decisi di lasciare Echo, senza un vero motivo, non la sopportavo più.
Nel suo viso vidi tanta rabbia e andò da Clarke, voleva darle la colpa, cercai di fermarla ma continuava a respingermi.
Incolpó Clarke della nostra rottura, ma non c'entrava nulla. Era gelosa di sicuro, ma non ne capivo il motivo. Non era successo nulla tra me e Clarke. Quando finì di litigarci la mandai via dalla festa. "Vedi di non fare vedere per un po'" Le dissi, rise "Tranquillo, avrai tanto da fare con quella sgualdrina" Non capivo di chi stesse parlando, ma dovevo mandarla via per evitare che desse altro fastidio agli altri che erano alla festa. Mi persi via a Parlare con murphy e altre ragazze che continuavano a provarci, quando notai che tutti si stavano spostando in sala, e incuriosito, andai anche io. C'era Clarke, che ballava e cantava sul tavolino, non me lo sarei mai aspettato da lei, era ovviamente poco sobria, ma poteva provare a darsi un ritegno,c'erano ragazzi che continuavano a farle foto e alcuni provavavano a guardale sotto la gonna. Animali. Dovevo fare qualcosa per farla scendere, ma lo fece da sola.
Finalmente scese dal tavolo e si avviò verso l'uscita, la seguii, non mi sembrava un ottima idea farla andare in giro da sola, volevo sapere come stava, ma non era sola era con Lexa, quest' ultima non aveva una faccia molto felice. Da quello che riuscivo a sentire la stava lasciando. Non volevo che Clarke soffrisse. Almeno non in quel modo.
Appena vidi che era rimasta sola andai da lei. Dovevo pur dirle qualcosa. Ma non sapevo cosa. Continuava a piangere. La afferrai per il braccio e sulla sua faccia comparí un'espressione di dolore. E allora mollami la presa. Decisi di abbracciarla, per consolarla un attimo. Mi sembrava stravolta. "Vieni dentro che fuori fa freddo" tremava e non si reggeva molto in piedi. Ma si staccò da me e la sua intenzione era quella di andarsene. Non volevo che se ne andasse in quelle condizioni. Avevo paura le accadesse qualcosa.
Alla fine decise di entrare e restai lì con lei.
Volevo parlare con lei e allora per rompere il ghiaccio le chiesi il perché del suo abbigliamento. Non mi dispiaceva in realtà. La sua risposta mi spiazzó, non aveva tutti i torti. Forse era solo un po'esagerato.
"Cosa stai dicendo? Senti ti accompagno a dormire" era troppo ubriaca. E quello che mi disse dopo mi fece arrabbiare più del previsto. Anche se non sono suo padre, volevo solo aiutarla. Me ne andai. Io ero con delle ragazze che manco conoscevo e lei con dei tipi che cercavano di portarsela a letto. Poi vidi Murphy con lei, lui doveva starle alla larga, se ne approfittava e basta.
Corsi da loro e allontanai Murphy. "Non sono affari tuoi di quello che faccio con gli altri" Aveva ragione. Ero troppo esagerato, ma non volevo che soffrisse ancora per sta sera.
Per quanto mi avesse fatto arrabbiare, rimasi vicino a lei. Poi se ne uscì con "Voglio andare a dormire" era ora. Finalmente poteva darsi una calmata.
La portai di sopra in camera mia, puzzava come una tossica appena uscita da un Pub.
Iniziò a spogliarsi e io mi girai per non guardare.
"Eddai Bell, girati" si posizionò davanti a me, mi prese le mani e me le mise sui suoi fianchi. Cosa stava facendo? Non volevo farle niente. Non volevo che il giorno dopo mi odiasse più di quanto già facesse ora. Fece per baciarmi e mi staccai velocemente. "Vai a metterti qualcosa" le dissi. Le lanciai una mia maglietta, non mi sembrava il caso di farla dormire nuda in questa stagione, sarebbe congelata.
Non fece in tempo a mettersela che cadde a terra addormentata.
Non potevo crederci. Si era davvero addormentata. Quindi dovevo sistemarla io. Le misi la maglietta cercando di non svegliarla e poi le pulii la faccia da tutto il trucco colato che aveva in faccia. Era più carina così.
La presi in braccio e la misi a letto. Il mio letto. E io decisi di dormire sul divano della sala al piano di sotto.

del tutto inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora