cap. 3

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Clarke:
Da un paio di settimane bellamy non si faceva vivo e non stava tra le palle. Lexa era sparita completamente e non riuscivo a contattarla.
Eravamo in mensa e,come al solito, non avevo preso da mangiare perché quello schifo non si poteva neanche guardare; oltretutto a casa non c'era nessuno che mi potesse preparare il pranzo e io ero sempre in ritardo, ma anche se non lo fossi io non so cucinare quindi starei a digiuno comunque.. Ero al tavolo con Octavia, Raven e Miller a parlare delle classiche cose senza senso, quando Octavia mi guardò e mi disse "c'è mio fratello che sta venendo in questa direzione" alzai gli occhi al cielo e i miei amici si misero tutti a ridere. Bellamy arrivò e si sedette di fianco ad Octavia, quest'ultima, che si era stufata del continuo stuzzicare di suo fratello,gli disse "ma devi proprio stare qui? Perché non vai da Echo? La tua fidanzatina" scoppiammo a ridere. E io pensai, fidanzata?, bellamy aveva anche una fidanzata ed era echo. Dopo aver sentito quel nome io e Miller iniziammo a fissarci sconvolti. "Guarda sta venendo da te Bell" gli disse Octavia. Miller mi sussurrò "ma non è la puttana che si fa tutti?" Lanciai un' occhiataccia a Miller e scoppiai a ridere e lui fece lo stesso. "Cosa c'è di così divertente?" Disse Echo dando un bacio a Bellamy. "Niente di che, Miller fa battute del cazzo, te la risparmio" le sorrisi. Ricambió il sorriso. e poi andò via con Bellamy e si sedettero a due tavoli da noi, dove c'erano i loro amici. "Puttana e pure stupida" ci disse Miller prima di guardare dove stessero andando Poi iniziò a sbattere le mani ovunque. "Nate? Cosa stai facendo?" Raven lo chiamò per nome, orribile. "Bellamy e la sua troietta si sono seduti con il ragazzo che mi piace".
"Quale dei due? Murphy o Bryan?" Miller ci pensò un attimo "non lo so il nome, non quello che gioca da calcio" Octavia tirò un sospiro di sollievo "Bryan allora, pensavo Murphy che è un coglione e pure etero, forse un po'troppo" Miller iniziò a sorridere come un deficiente e a fissare Octavia. Octavia e Bryan si conoscevano e Miller voleva che lei li facesse conoscere. "no, fai da solo, non mi metto in mezzo, non ci pensare e non guardarmi così" Adoravo come l'avesse capito subito senza che lui disse niente, quando sentì quelle parole lui sbuffò e lasciò sole noi tre ragazze. "Povero Miller" Disse Raven, mentre lo guardava andare via "Però Murphy non è così male" aggiunse sempre lei. "No. No. No. Ti prego Rav, ma lo vedi come si atteggia? Ci prova con Harper e Emori allo stesso tempo" La rimproverò Octavia. " Guardai Bellamy e mi sembrava proprio preso da Echo. Quindi bene pensai, un problema in meno. Arrivò di corsa Gaia, la mia compagna del corso di arte super felice che mi diede un volantino, "È per noi del corso di Arte, dato che tra poco è Halloween dobbiamo aiutare quelli di teatro a sistemare il palco per lo spettacolo." Halloween, un'altra festa inutile e patetica come il Natale, San valentino e il Ringraziamento. "Grazie Gaia, ci sarò non ti preoccupare" Non avevo la minima voglia di aiutare quelli di teatro ad allestire il palco per una recita deprimente. "Verrai alla festa quest'anno vero? Non vieni mai" ecco Octavia che prova a convincermi di andare alla sua festa dove ci sarà ovviamente anche suo fratello "Ci penserò." Dissi per poi provare a dileguarmi prima di sentire Raven che diceva ad Octavia che sarebbero venute a prendermi loro se non mi fossi presentata. Sbuffai e andai ad aiutare a fare l'allestimento per lo spettacolo. Tanto non sarei andata a vedere manco quello. È imbarazzante il teatro, come la banda o come essere rappresentanti d'istituto. Quando arrivai all' auditorium presi la borsa e iniziai a cercare il mio album da disegno dove facevo i miei schizzi, ma non lo trovai, andai nel panico, c'erano dei disegni stranissimi li dentro. Inizia a cercarlo ovunque, ma invano. Non sapevo più che fare e allora mi arresi. Magari l'avevo solo lasciato a casa. Poi vidi entrare Bellamy nell'auditorium e io mi nascosi dietro lo quinte per evitarlo. Aveva in mano qualcosa e cercava di venire verso di me a qualunque costo.
Cosa voleva sta volta? Quando mi raggiunse mi porse il mio album. Era distrutto. Lo guardai "Dove l'hai trovato? Perché è ridotto così? C'erano tutti i miei disegni." Ero incazzata, ma volevo anche urlare dalla disperazione. "L'ho trovato tra le mani di Echo che lo strappava, l'ho preso e poi mi sono ricordato che l'avevo visto sulla tua scrivania in camera, mi sono ricordato della scritta Wanheda lì davanti." Una puttana mi aveva distutto l'album da disegno, cosa dovevo fare? Romperle la borsa micheal kors? "Mi dispiace un sacco, i tuoi disegni sono bellissimi" mi disse Bellamy "Lo so che sono bellissimi, grazie, vai pure" Cercai di cacciarlo il prima possibile per non fargli vedere la mia frustrazione. Iniziai a sistemare tutti i disegni e lui si mise ad aiutarmi "Cosa stai facendo? Ti ho detto di andare, me la cavo da sola" Non se ne andava e continuava a sistemare i miei disegni "Non vado, ti aiuto, è un casino e da sola ci metteresti troppo tempo." Volevo dirgli grazie,ma non ne ero capace quindi iniziai una discussione ovviamente "Be' vallo a dire alla tua ragazza, non è tua responsabilità quello che fa lei, e non spetta te sistemare i suoi casini" Vidi che si fermò e la dalla sua faccia non mi sembrava molto felice di quello che avevo appena detto "Hai ragione, stavo solo cercando di aiutare te. E comunque non è prorpio la mia ragazza." Se ne andò scazzato. Non è prorpio la sua ragazza? Ma che vuol dire? Non aveva senso. Non ci pensai troppo e continuai a riordinare il mio album.

Bellamy:
Nelle ultime settimane uscivo di casa di rado, non avevo voglia di andare a scuola e vedere gli altri.
Quando tornai a scuola, in mensa vidi mia sorella che era con i suoi amici e Clarke.
Decisi di sedermi al tavolo con loro, non avevo voglia di pranzare con Murphy che ci provava con tutte e con la solita gente che se la tira un po'troppo, quando arrivai notai che Clarke non mangiava, ma non feci domande, magari aveva già finito di mangiare.
Iniziai a stuzzicare mia sorella, mi divertivano le sue faccie, ma poi si incazzó e tirò fuori Echo, disse che era la mia ragazza, ma non lo era. Ci andavo a letto qualche volta, ma non c'erano chissà quali sentimenti, almeno non da parte mia. L'amico di mia sorella iniziò a dire che era una facile, non aveva tutti i torti e non mi arrabbiai. Lui riusciva sempre a far ridere Clarke, iniziai a pensare che lui provasse qualcosa per lei, e la cosa mi infastidiva leggermente. Poi iniziai a vedere Echo che si avvicinava, ma preferivo vedere le altre ragazze al tavolo. Echo quando arrivó mi diede un bacio, non lo faceva mai, magari pensava di far ingelosire le ragazze, ma non erano molto interessate. Dopo mi portò via da quel tavolo e mi portò insieme agli altri. Continuavano a parlare, ma non li ascoltavo. So che parlavano della festa di Halloween di mia sorella e che volevano andarci. Io invece ero annoiato da quella festa. Dopo un po' vidi una ragazza che andava da Clarke e le dava un foglio. "Murphy, oh chi è quella li? Quella nera" Chiesi a lui perché conosceva tutti "Non ricordo il nome, ma so che sta nella classe di Arte, niente di più" sapeva più di me sicuro. Rimasi in mensa a parlare con Murphy che mi faceva sempre morire dalle risate e poi vidi Echo al tavolo dove era seduta Clarke con in mano un quaderno a cui stava strappando le pagine. Mi alzai e mi recai li "Cos'è?" Le chiesi "È l'album da disegno di una di quelle sfigate" glielo strappai dalle mani, era l'album di Clarke, mi aveva fatto incazzare. Non le aveva fatto niente, non aveva nessun motivo per farle questo. Uscii dalla mensa e vidi Miller "scusa? Sai dirmi dov'è Clarke? Ha dimenticato questo" mi squadrò dalla testa ai piedi e si soffermò sull'album "Non so dove sia, penso con quelli del corso di Arte" finita la frase mi disse "ho io un domanda per te" avevo paura, gli amici di mia sorella sono tutti strani, gli feci un cenno e lui mi disse "Bryan è fidanzato per caso?" Non lo sapevo, non mi interessava "Non penso, tranquillo" gli dissi e poi me ne andai. Non pensavo fosse gay pure Miller, mi sono perso un po'di cose. Ma il mio pensiero principale andava all'album e ai disegni. Dovevo trovare Clarke. Intanto cadde un foglio dall' album. Era un disegno di Lexa. Era bellissimo. Non sapevo fosse così brava. Me lo misi in tasca e tornai a cercarla. Dopo aver chiesto qualche informazione in giro scoprii che era all'auditorium allora mi recai li. Appena entrai la vidi e lei si nascose dietro le quinte. La dovevo seguire. Avevo una cosa che le serviva probabilmente. O comunque a cui teneva. Quando vide la situazione dell'album mi sembrò affranta. E dopo averle detto che era stata Echo, vidi un' espressione di rabbia sul suo volto. Volevo aiutarla a sistemare, ma non me lo permetteva. Continuava a dirmi di andare via. "Non vado, ti aiuto, è un casino e da sola ci metteresti troppo tempo." Mi sentivo in colpa in parte, era colpa mia probabilmente se le aveva fatto ciò. "Be' vallo a dire alla tua ragazza, non è tua responsabilità quello che fa lei, e non spetta te sistemare i suoi casini" so che con quelle parole non voleva farmi arrabbiare, ma lo fece. Me ne andai, arrabbiato con lei e con Echo. E intanto ripensai alle sue parole. E alle mie. Dovevo dirglielo subito che Echo non era la mia ragazza, la uso e basta quando mi va, ma non volevo sembrare una persona orribile.
Sapevo che tornare a scuola sarebbe stata una pessima idea. Decisi così di non andare neanche nei giorni seguenti.

del tutto inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora