Il dolore è ancor più dolore se tace.
(Giovanni Pascoli)***
L'arrivo ad Hogwarts era stato uno dei migliori ma anche uno dei peggiori.
Sicuramente era dipeso dalla consapevolezza che quello era il loro ultimo anno e ciò significava che poi avrebbero fatto parte ufficialmente del mondo degli adulti.Non avevano mai temuto l'età adulta ma ciò che faceva paura era la guerra.
Erano tanti i motivi per cui avrebbero voluto restare ancora un po' sotto l'ala protettiva della scuola ma di lì a poco non sarebbe stato più possibile e avrebbero combattuto con tutte le loro forze se fosse stato necessario.Avrebbero estirpato il problema dalla radice pur di fermare le atrocità che il mondo magico era costretto a subire.
Lily fece un sorriso amaro nel leggere sulla gazzetta del Profeta: "Famiglia babbana morta per fuga di gas."
Erano seri? Un uomo, se così poteva essere definito e con evidenti problemi mentali, uccideva tutti coloro che avevano il dono della magia e che non provenivano da una famiglia di maghi perché ritenuti inferiori, e il Ministro della Magia, per pura paura, semplificava stermini e stragi con incidenti domestici? Era il colmo.
Gettò il giornale nel fuoco del caminetto della Sala Comune e lo guardò bruciare.
Odiava, per questo e per le milioni di vite innocenti che erano state strappate, tutto ciò.
Aveva deciso che avrebbe lasciato perdere il suo sogno di diventare Pozionista e avrebbe intrapreso la carriera da Auror.
Era certa di quella scelta dal momento in cui, l'anno precedente, Silente le aveva detto che tre mangiamorte si erano introdotti in casa sua uccidendo i suoi genitori. Petunia era salva ma ciò non aveva fatto altro che alimentare il suo odio nei suoi confronti.
In quel momento aveva odiato il fatto di essere una strega perché se quel maledetto giorno, litigando con la sorella, non avesse fatto esplodere le lampadine della cucina forse i suoi genitori sarebbero stati ancora vivi.
Aveva passato una settimana in infermeria e aveva chiesto ad Alice di non dirlo a nessuno. Non avrebbe sopportato altri sguardi di pietà da parte di nessuno.
Solo dopo, quando Emmeline e Marlene si erano presentate in infermeria, aveva raccontato loro cosa era successo. Erano le sue migliori amiche e avevano il diritto di conoscere quel dolore che le attanagliava il cuore.
Quell'episodio, inoltre, non fece altro che distruggere definitivamente quella flebile speranza di riappacificarsi con Severus, anche se dentro di lei sapeva che tutto era andato perduto già tempo addietro.
Gli aveva urlato contro tutto ciò che provava e lui non aveva nemmeno tentato di dire una sola parola per tutto il tempo.
Marlene aveva dovuto tirarla via con la forza, era certa che lo avrebbe massacrato e distrutto dall'interno, non che non se lo meritasse ma se Lily non avesse voluto davvero far sapere niente a nessuno era preferibile che non gli esprimesse tutto il suo schifo nel bel mezzo di quel corridoio.
Era passato quasi un anno da quando era successo e il dolore non si era attenuato neanche un secondo, per lo meno aveva imparato a conviverci.
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Sempre
FanfictionOdi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Perché lo faccia, ti chiedi forse. Non lo so, ma sento che succede e mi tormento. (Odi et amo, Carme 85 - Catullo)