XXVII

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Non si ricordano i giorni,
si ricordano gli attimi.
(Cesare Pavese)

***

Millie lo ha lasciato.

Era l'ennesima volta che le sue amiche glielo ricordavano. Sinceramente non sapeva perché glielo ripetessero tutte quelle volte, non ne trovava il senso.

Lo aveva capito, come aveva capito che James Potter fosse uno stronzo e che fossero ormai passati abbastanza giorni dalla loro rottura.
Amore eterno di qua, amore eterno di là e ancora non si era presentato da lei per baciarla e fare l'amore come la prima volta.

E menomale che era amore eterno.

Che rabbia. Tanto tempo a struggersi per lui e poi appena si lasciava non correva da lei.

"Però lo ha fatto prima. Tante volte." le ricordò la voce della sua coscienza.

Sospirò nervosa e fece cadere la boccetta di inchiostro sul tavolo.

«Cazzo.» sibilò mentre si alzava e scostava la pergamena con il tema di Erbologia.

Raccolse anche i libri e li poggiò poco più in là per poter sistemare il danno. Sempre per colpa di quel dannato James Potter.

«Evans, non mi aspettavo questo linguaggio così scurrile da parte tua.»

Lily alzò lo sguardo dal tavolo per far scontrare i suoi occhi con quelli del suo interlocutore.

Eccolo il suo problema più grande.

«E io non mi aspettavo che tu sapessi cosa fosse una biblioteca, Potter.» ribatté seccata mentre prendeva la bacchetta e faceva sparire la macchia dal tavolo.

La ripose poi sul piano e si sedette per finire i compiti.

Spariva per giorni e poi appariva quando gli faceva comodo? Ma che si fosse andato a fare un giro da qualche altra parte.

James si sedette di fronte a lei con le mani poggiate sul tavolo e un ghigno sul viso. Che fastidio.

«Che vuoi, Potter?» chiese senza alzare lo sguardo dal tema.

«Ho bisogno di un aiuto.»

Perché non lo andava a chiedere a qualcun'altra? Aveva finito con Millie e ora voleva far ammattire anche lei?

«Che ti serve?» disse alla fine non facendo trasparire nessun tipo di emozione dalle sue parole.

James si sporse un po' verso di lei: «Mi dovresti dare una mano con l'ultima pozione.»

«L'Amortentia?»

James annuì e le tolse la pergamena da sotto gli occhi.

«Ridammi il tema.» ordinò severa mentre Madama Pince le fece segno di fare silenzio.

«E tu mi aiuterai?» chiese James sussurrando.

Lily lo fissò per qualche secondo con la mascella contratta e la pazienza che diminuiva sempre di più: «D'accordo.»

James sorrise vittorioso e restituì il compito alla ragazza. Tornò a poggiarsi contro lo schienale della sedia e la guardò.

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