Non c'è presa di coscienza
senza dolore.
(Carl Gustav Jung)***
La neve cadeva copiosa sulla cittadina di Hogsmeade. Era tutto bianco e candido. Ogni cosa era ricoperta e aveva perso il suo colore naturale.
Dai tetti cadeva neve a più non posso e molto spesso i negozianti dovevano fare attenzione affinché nessuno dei loro clienti se ne trovasse ricoperto.
Era una bella giornata e il sole riusciva a riscaldare il clima freddo dovuto dalla nevicata.
Più volte i pochi studenti rimasti avevano rischiato di cadere, la strada era scivolosa e diverse volte alcuni avevano dovuto rialzarsi.
Mancavano due giorni a Natale e tutti stavano approfittando di quell'ultima giornata per comprare i regali che si sarebbero scambiati il giorno successivo.
Quella mattina Lily aveva dovuto ricordare a tutti i ragazzi di Grifondoro che il treno sarebbe partito puntuale alle undici e si augurava che nessuno di loro dimenticasse qualcosa e tardasse ad arrivare.
Lei e Alice avevano accompagnato Emmeline e Marlene alla stazione e non vedevano l'ora di rivederle.
Molti Grifondoro erano partiti, come del resto anche altri ragazzi delle altre case.
Erano rimasti all'incirca sei Serpeverde, nove Corvonero e sette Tassorosso, mentre Grinfondoro poteva vantarsi del numero maggiore.
La strada che portava ad Hogsmeade era vuota, non era così piena come erano abituati a vederla.
La guerra faceva paura e molti avevano preferito tornare a casa e passare le festività con la propria famiglia.
Anche Lily lo avrebbe fatto se ne avesse avuta ancora una.
Alice invece era rimasta per lei, aveva detto di non poter sopportare l'idea di lasciare una delle sue migliori amiche lì da sola il giorno di Natale e non era partita.
Con lei anche Frank e anche Luke della squadra, che era rimasto per la fidanzata Corvonero.
Entrarono ai Tre Manici di Scopa per riscaldarsi e poi dopo aver ordinato ed essersi sedute, la porta del locale si riaprì, rivelando tre dei quattro Malandrini.
Peter era partito quella mattina con gli altri ragazzi e le aveva augurato buon natale prima di salire sul treno e sparire.
Anche James e Sirius risultavano nella lista delle partenze ma non comparendo anche il nome di Remus, Lily pensò che fossero rimasti per lui.
«Lils, smettila di guardarlo.» l'ammonì Alice mentre spariva dietro un boccale di Burrobirra.
Lily distolse lo sguardo ma non prima di aver ricambiato il saluto di Sirius con una mano.
Avevano instaurato una sorta di amicizia e Lily si stupiva sempre più del fatto che Sirius l'ascoltasse davvero mentre parlava e non la giudicasse.
Aveva anche scoperto che Sirius barcollava nel buio perché James si era rintanato nel suo dolore e non aveva parlato di nulla nemmeno a lui.
Lily non era stata da meno, non voleva e non poteva raccontare al ragazzo qualcosa di cui nemmeno il suo migliore amico voleva parlargliene. Avrebbe rispettato la sua decisione e avrebbe evitato di dare più particolari del dovuto.
Inoltre quella strana amicizia non era stata ben vista da Marlene che spesso le aveva chiesto cosa stessero facendo.
Sapeva che a parlare fosse la sua gelosia ma pensare che le piacesse Sirius Black era esagerato.
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Sempre
FanficOdi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Perché lo faccia, ti chiedi forse. Non lo so, ma sento che succede e mi tormento. (Odi et amo, Carme 85 - Catullo)