Capitolo dodici

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ROSE'S POV

Il sorriso che era stampato sul mio viso rimase lì per tutto il viaggio in elicottero. Ogni pensiero su quel bacio che mi passava per la testa mi faceva automaticamente arrossire,e le mie mani coprivano la mia faccia ogni volta con imbarazzo. Avrei voluto che i ragazzi non notassero il mio strano comportamento,ma qualcosa invece mi diceva che lo avevano fatto. Con tutti gli sguardi confusi che mi avevano rivolto,ero sicura che lo avessero notato.... 

Ogni piccola occhiata a Harry faceva intrecciare il mio stomaco in un misto di entusiasmo e felicità. Non so esattamente perché mi sentissi in quel modo,visto che non mi ero mai trovata in situazioni del genere prima,l’unica cosa che sapevo era che non volevo finisse. 

Quella sensazione era così strana per me,era una sensazione di previsione.

Quando atterrammo non avevo idea di cosa aspettarmi. C’erano grandi piattaforme con diversi aerei posati su di esse,soprattutto una con un aereo sulla quale stavano salendo parecchie persone,proprio come avevo fatto io con i ragazzi salendo in elicottero sull’isola. Mi mancava già.

Scossi la testa,cacciando tutti i pensieri che riguardavano l’isola. Ora era questa la mia casa, la città di Londra. Beh, almeno questo era quello che mi aveva detto Harry. Penso che siccome non avevo idee su quello che avrei dovuto fare o di dove sarei dovuta andare, li avrei accompagnati ovunque dovessero,così da crearmi anch’io una vita civile. Scoprire come era diventato il mondo,farsi altri amici. Avevo la sensazione però,che una volta che avrei preso in mano le redini della mia vita,sarei stata abbandonata come quando morirono i miei genitori.

Non sapevo precisamente quanto io fossi stata lontana dal mondo terreno,ma sapevo che esso era cambiato. Ogni cosa era diversa da quando l’avevo vista l’ultima volta. Avevo circa sette anni quando vidi per l’ultima volta il mondo reale,le persone che ci vivevano, e grossomodo tutto. In realtà non avevo capito quanto mi mancasse avere una vita,avere una casa in cui giocare e tutto ciò che avevo prima di rimanere sola.

La sensazione di una mano posata sulla mia schiena mi invase,facendomi sobbalzare. Quando vidi chi fosse quella persona sospirai in sollievo. Era solo Niall. Con il suo grande sorriso e  i suoi occhi scintillanti seppi che da quell’ora in poi la mia vita sarebbe stata diversa. Un nuovo stile di vita,tutto nuovo. 

Scendemmo tutti dall’elicottero in assoluto silenzio, si sentiva solo il rumore dei nostri piedi contro il calcestruzzo. Per qualche ragione però mi sentivo come se stessi dimenticando qualcosa.

Oh si,i miei vestiti.

Una grande folata di vento freddo soffiò nella mia direzione,facendomi rabbrividire. Le mie braccia e le mie gambe erano ricoperte di pelle d’oca, mettendo in risalto la mia non-così-confortevole temperatura corporea. Dato il continuo rabbrividire del mio corpo, Niall avvolse le braccia intorno alle mie andando su e giù creando una specie di attrito,cercando ovviamente di trasmettermi un po’ di calore così che non sentissi più tanto freddo.

Se stessi indossando qualcosa di meglio però,che mi coprisse di più, sarei stata bene.  Considerando anche il fatto che la camicia abbottonata di Harry era veramente…trasparente,il che non era niente di buono per le persone che si stavano imbarcando in un aereo a parecchi metri da noi. Mi stavano guardando male,aggrottando le loro sopracciglia e scambiandosi vari sguardi con amici o parenti.

Sospirai e chinai la testa per nasconderla nella spalla di Niall. Era l’unica persona vicino a me. Comunque, non sapevo dove Harry fosse andato e per fare cosa,quindi Niall era l’unica persona che era con me al momento. Non mi interessava però, lui era abbastanza caldo. Questa è una cosa che avevo notato, i ragazzi erano quasi sempre caldi. Che fortuna.

The Island Girl (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora