Cos'è?

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Era pieno di gente.
C'era qualche ragazzo travestito, alcuni già ubriachi che giravano su dei tricicli in posizioni molto discutibili e i classici fidanzatini che si sbaciucchiano e ti fanno passare la voglia di vivere, non che Stre ne avesse mai avuta tanta.
Qualcun altro parlava in torno ai tavoli mangiando qualcosa.
Un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi color marrone nutella si avvicinò a Cico sorridendo ampliamente.
"Guarda chi si vede! Cico! Vieni qui, abbracciami" Cico ricambiò il sorriso dell'amico, stringendolo tra le sue braccia.
"Sono contento che tu sia venuto, chi è quel ragazzo?" Disse sempre lui spostando gli occhi sul confetto che non aveva ancora accennato una parola
"Lui è Strecatto, è un mio nuovo amico"
Disse l'altro portando gli occhi sul diretto interessato
"Io sono Charly, piacere" aveva uno sguardo scocciato, come se in realtà non gli importasse nulla
"Io beh, cioè, insomma, sono Stre, piacere mio"
Charly scambiò ancora qualche sguardo con Stre e qualche parola con Cico.

"Bene ragazzi, entrate e divertitevi!"
Cristeen non era stata calcolata, forse non era la benvenuta?

Entrando in quella grande casa, il confetto notò un piccolo particolare: i due si stavano tenendo la mano.
Una sensazione di sconforto e dolore colpì il povero ragazzo mentre nella sua testa sorgevano le solite paranoie:
'Stanno insieme? Perché mi sento così? Questa sensazione COS'È?'
Il cuore aveva perso un battito, era geloso? Ma geloso di cosa? Stre non era per niente interessato a Cico, ma quella sensazione che lo turbava alquanto cos'era?
Era palese che Stre avesse altri 'gusti' ma Cico non era proprio il suo tipo, e anche se lo fosse stato, sarebbe stato impossibile che un ragazzo come Stre avesse un opportunità con uno che sta sulla sponda proprio davanti la sua, insomma era evidente che a Cico piacessero le ragazze!

"Stre tutto bene?" Chiese proprio lui notando che il ragazzo fosse diventato pallido come la luna
"Certo che si, non preoccuparti" faceva quasi fatica a parlare
"Ok, se lo dici tu, andiamo a prendere qualcosa da bere?"
"Si andiamo Cico" disse lei portandoselo d'appresso
"Ma veramente avevo chie-"

Stre era da solo.
Non conosceva nessuno.
Stre odiava le feste.
Odiava dover consumare i suoi bei vestiti per occasioni inutili e preferibilmente evitabili.
Odiava Cico.
O forse no,
Forse era il contrario, ma non poteva sopportarlo.
'Cosa ho di sbagliato?
Sono io il problema?
Non posso restare qui"
La cittadina era molto piccola, e non distava molto da casa di Stre, non sopportava di restare lì un momento di più, era ora di andare.

Caro telefono,
volevo scrivere un po' per sfogarmi e lo farò qui.  Sembra che il mondo mi si volti contro e che tutti ce l'abbiano con me, io vorrei solo gridare al mondo quanto lo odio, quanto vorrei che qualcuno mi volesse veramente bene ma ho paura di questo.Le delusioni piovono dal cielo.
Ho bisogno di qualcuno su cui posso contare, qualcuno che conti... E se fossi io il problema, io cerco sempre di fare di tutto per gli altri ma non vengo mai apprezzato, sono antipatico? Cosa ho di S B A G L I A T O ?

Strecatto adorava scrivere, facendolo si sfogava, buttava fuori i suoi pensieri, i suoi dolori.

Non scriveva solo sfoghi, scriveva storie, d'amore, d'avventura, alcuni persino sulla sua vita.
Sul web tutti lo adoravano, tutti erano suoi amici, ma quegli amici gli mancavano nella realtà.

Il ragazzo arrivò in casa distrutto, ma per quale motivo?
Non faceva altro che piangere, giorno e notte, non era depresso, nemmeno triste, o almeno non si definiva così, lui era solo
Diversamente felice.

Piccoli fiumi iniziavano a cadere dai suoi occhi, le sue guance si arrossivano e il suo naso non era da meno.
La sua pelle pallida divenne presto rosso fragola.

Non piangeva per Cico, certamente era uno dei motivi, ma non il principale.

I suoi occhi piano piano si chiudevano, mentre la sua testa era in cerca di un morbido cuscino su cui appoggiarsi, la sua mente cambiava scenario, lo spettacolo dei sogni stava iniziando:

Era il primo giorno di scuola, il classico primo giorno di scuola e Stre camminava per i corridoi in cerca della sua classe, si sentiva osservato, tipiche risatine per i corridoi, un pesce saltellava in modo molto ambiguo ma era come se fosse normale, il confetto continuava imperterrito a camminare, quando il "colosso" gli si fiondò davanti tirandogli un pugno dritto sul naso, i due si teletrasportano a Gotham, e Batman arrivò a salvarlo dai dolori che poteva provocagli quel pugno se fosse arrivato un millesimo di secondo più in ritardo.
D'improvviso sparì il suolo, facendo precipitare il ragazzo nel vuoto.

Il confetto salto in aria ma senza svegliarsi, il sogno continuava:
Ricadde sul suo banco di scuola, proprio accanto a Cico, che disse solo sei lettere:
"Ti odio"
A quel punto si ritrovò in un tornado di parole, la voce di Cico gli sussurrava tutte le peggiori frasi che si potessero sentire in vita propria.

Stre era abituato a quei tipi di sogno che se fossero accaduti nella realtà sarebbe stato totalmente tranquillo.

Spazio autrice
Hey amici! Come promesso capitolo più lungo e perfettamente in orario, che ne pensate? Preciso che lo sfogo di Stre l'ho scritto circa a febbraio, e siccome ci stava con la situazione l'ho preso riadattandolo per quel tipo di momento.
Comunque ammetto che piano piano questa storia inizia a piacermi, e anche se ancora sono in pochi ad averla letta, penso che ne uscirà una cosa carina, comunque non dilunghiamoci in chi accede e al prossimo capitolo!

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