Per un evidenziatore viola

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Era il primo giorno di scuola.
Strecatto odiava il primo giorno di scuola.
Ogni volta che entrava in quel luogo era assalito da risatine per i corridoi, sguardi straniti dei suoi compagni e frasi indiscrete degli insegnanti.
Adesso in molti si chiederanno il perché:
Lui era sempre stato il classico ragazzo diverso, aveva sempre preferito e adorato colori, vestiti, e accessori femminili, il suo colore preferito era il viola, perché era un colore luccicante!
Lui voleva rivoluzionare alcune cose per le generazioni future: prima di tutto voleva eliminare gli stereotipi che si erano creati col tempo.
Lui voleva luccicare!

Prendeva frettolosamente dall'armadio dei vestiti che potessero abbinarsi bene, per poi fiondarsi in doccia, lavandosi nel modo più sbrigativo e veloce che poteva.
Quella mattina non fece nemmeno colazione, si diresse correndo verso quell'imponente struttura in centro città.

Infondo non era arrivato in ritardo, era solo diversamente in anticipo.

Come si aspettava gli sguardi taglienti e straniti dei ragazzi che ancora non lo conoscevano non passavano indifferenti a suo occhio, ma lasciò stare, dirigendosi verso la sua classe: 4ºD.
Non appena arrivato alla soglia di quell'aula non faceva che altro sperare che dall'altra parte non si trovasse la professoressa di matematica.
"De Lucis! Sei in ritardo! Prendi posto velocemente" strillò quella donna che egli aveva sperato tanto mancasse.
Si avvicinò al suo solito posto calmo e caldo vicino al termosifone, chiaramente spento durante la stagione estiva-autunnale.

Nel bel mezzo della spiegazione un rumore da dietro le spalle fece girare tutti quanti: un ragazzo dai capelli di un rosso acceso entrò nella stanza, un piccolo naso all'insù proprio al centro del volto gli dava un'aria furbetta, due grandi occhi, simili a due perle, di un grigio intenso illuminavano il suo viso e il suo fisico in ottima forma attirava tutti gli sguardi delle Ragazze presenti nella classe.
Stre non si girò nemmeno, sapeva già che era una battaglia persa in partenza.

Mentre continuava a prendere appunti riguardo la lezione un evidenziatore viola cadde, provocando uno di quei silenzi imbarazzanti che nessuno vorrebbe vivere.
Il ragazzo dai capelli rossi, che non aveva ancora trovato posto, si avvicinò a Stre, raccogliendo l'oggetto e restituendolo al proprietario.
"Credo che ti sia caduto questo" pronunciò il rosso "uhm, beh, grazie" una risatina nervosa e gracida uscì dalla bocca del ragazzo, piuttosto imbarazzato.
Il rosso si sedette vicino a lui, ma Stre cercò di non dargli conto.

Finalmente suonava la campanella, quella gloriosa campanella che indica che la scuola è finita, solo per poche ore.
Stre all'udito di quel magnifico suono, raccolse le sue cose, uscendo di corsa dalla classe.
Nel corridoio un ragazzo un po' più grande di lui disturbò la sua calma: "buongiorno principessa rosa ahahahaha" un suo amico se la rideva di gusto assieme a lui, ma il ragazzo cercò di fare finta di nulla.
I ragazzi insoddisfatti, in cerca di una reazione da parte del confetto, iniziarono a seguirlo.
All'uscita era appoggiato a un muretto il ragazzo dai capelli rossi, che aveva assistito alla pietosa scena e non riusciva a sopportarne un secondo di più: " senti, Colosso, ma esattamente tu chi sei per prendertela con un ragazzo più piccolo di te? Ti senti potente, ti senti realizzato? Agli occhi della società se solo un ragazzo qualunque in cerca di attenzioni, la prossima volta che hai qualche problema, prenditela con quelli della tua taglia e non importunare più questo ragazzo" a quelle parole il "colosso" rimase sorpreso, indietreggiando alla ricerca di un cunicolo in cui sparire.
"Grazie" esordì il confetto "ma di cosa? Era mio dovere, comunque sono Cico, piacere, oggi non abbiamo avuto modo i presentarci, sai, mi hanno spostato di classe circa una settimana fa, molte di queste persone non le conosco neanche! Io facevo parte dell'altra parte della scuola" disse il rosso " io sono Strecatto, per gli amici Stre, o almeno mi chiamerebbero così se avessi amici , anche per me è un piacere, sembra che quest'anno dovremo essere compagni di banco, quindi credo sia essenziale socializzare" "beh, se non hai nessuno amico, potrei essere io il primo, Stre!" Concluse Cico.
I due andarono in direzioni diverse, d'altronde non era andata poi così male come primo giorno di scuola...

Spazio autrice
Ciao amici! Sono tornata con una Strecico! Ho riscritto questo capitolo due volte e quasi non ci vedo più dal sonno, comunque, che cosa ne pensate? Spero vi piaccia... niente da aggiungere e al prossimo capitolo!

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