Damn

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Cavolo!
Dovevano finire il progetto di scienze e non potevano fare altro che farlo insieme...
Doveva cercarlo in qualche modo, ma era stato lui ad andare via...
Bella situazione.
Per niente bella situazione.
Avrebbe potuto continuare il progetto da solo, ma fare i compiti agli altri non era mai stato il suo intento, anzi, proprio il contrario.

Aspettava disperatamente una notifica sul suo cellulare che indicasse il nome del rosso, ma sarebbe mai arrivata?

Forse non c'era bisogno di un messaggio, avrebbe potuto parlargli il giorno seguente!

Forse continuando a pensare non avrebbe ottenuto niente, non bastava che serrare gli occhi e accasciarsi delicatamente sul suo morbido cuscino.

Per Cico la notte era ancora giovane, non che stesse facendo nulla di divertente, anzi.
Aspettava anche lui una notifica da quel ragazzo, controllava incessantemente lo schermo dell'apparecchio in attesa di un suono, una vibrazione, un'illuminazione, forse solo illusione.

Passavano le ore, quasi impossibile dire se velocemente o molto lentamente, ma passavano.

Il sole saliva lento e la prima luce si avvertiva dalla finestra.
Era pallido, una luce flebile e fredda, che cosa magica il sole mattutino.

Il telefono iniziò a suonare un'irritante musichetta ormai odiata dal ragazzo.
Non si curò nemmeno di spegnarla, in quanto essa lo fece da sola.

Aveva dormito un'ora a stento.

Le palpebre si chiudevano in modo pesante e pregavano affinché restassero così per sempre, purtroppo sogno irrealizzabile, quella sarebbe stata una mattinata scolastica e bastò una parola per far svegliare completamente il ragazzo:
Stre.

Quel ragazzo, all'apparenza strano, riservato e molto intelligente si era rivelato uno dei migliori amici che si possano ricevere, e in effetti, Cico lo aveva, non poteva farsi sfuggire questa possibilità.

Tirò su il ciuffo ribelle che però resto in quella posizione per molto poco, ritornando presto alla classica forma arruffata.
Era pronto!
Non era mai stato così contento di andare a scuola quanto quel giorno.

L'aria fresca invernale cominciava a farsi sentire nelle piccole stradine di quella piccola città, era un freddo pungente, ma il pensiero del caldo piumone alleggeriva i pesanti pensieri di Strecatto, non sapeva come sarebbe andata quel giorno, ma non prometteva nulla di buono, insomma, con quale coraggio sarebbe stato in grado di parlare?
Si sarebbe fatto coraggio...

Il corridoio era lo stesso, soliti sguardi, solite risatine indiscrete e classici scherzetti idioti a cui ormai era abituato fin troppo bene.

Anche il banco era identico, solite scritte, classico color verde, ma era mezzo pieno, o forse mezzo vuoto, ancora Cico non aveva fatto il suo ingresso trionfante da quella piccola porta, cosa che continuava a turbare i suoi pensieri.

La verità era che Cico non era ancora pronto!
Cercava disperatamente di trovare qualche vestito che potesse anche solo abbinarsi un minimo ma ci vollero parecchi minuti per trovare l'uotfit giusto, che a giudicare dal suo pare erano decisamente troppi.
Indossò rapidamente quegli abiti correndo per arrivare prima del ritardo.

"Buongiorno professore, perdoni il leggero ritardo" quella voce fece tremare il confetto, LUI ERA LÌ
"Siediti, Tobbi" gracchiò il prof
"Sissignore!"
Si stava avvicinando, come avrebbe instaurato una conversazione?

"Noi due avremo modo di parlare più tardi, sotto il melo in cortile alla ricreazione"
Non aggiunse più nulla, avrebbe dovuto rispettare l'accordo...

Spazio autrice
Piangooo, ho un libro da consegnare per dopodomani e non ho letto nienteee, io mi butto! Comunque che ne pensate? Considerando le mie condizioni al momento questo è il massimo che posso fare, sto morendo di sonno, vi prego capitemi, comunque detto questo al prossimo capitolo!

•Be mine• Strecico•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora