Voglia di fare danni

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Quello sguardo poteva intendere solo una cosa:
Voglia di fare danni.
"Bene, cosa combiniamo?"
Chiese con un sorrisetto malizioso rivolto al confetto.
"Ascoltami bene, dobbiamo uscire in silenzio dalla classe, in direzione della zona dove si trovano i bidelli, lì c'è un generatore, nella parte sinistra in alto, manomettiamolo!"

Facile a dirsi, ma quasi impossibile a farsi.

"Hai delle forbici?" Chiese il rosso incredulo
"Certo che si!"
"Allora abbiamo una possibilità..."

Nella stanza inondava il panico: ragazze che strillavano per la paura del temporale, altre avevano approfittato della situazione per stare al telefono, mentre i ragazzi cercavano di fare qualche gioco tra di loro per tenersi occupati.
Le insegnanti sembravano impazzire.

La porta era socchiusa, non avrebbe prodotto nessun rumore, era tutto perfetto, ma dimenticavano il nemico più grande:
La bidella, anche soprannominata come Signora Concetta.

Pattugliava i corridoi, ma non si avvicinava neanche al suo nido.

"Dobbiamo avere un piano" disse Cico in perda al panico
"Appena si girerà ci intrufoleremo nello sgabuzzino dove rimarremo fino a quanto non ci darà le spalle di nuovo, allora lì potremo finalmente giungere al 'nido'"
Spiegò Stre.

Cico non rispose, si limitò ad annuire leggermente.

I passi pesanti della donna rimbombavano nel corridoio portando sin troppa ansia ai due ragazzi.

"Facciamolo" esclamò il rosso riempiendosi di coraggio e afferrando la mano di Stre  verso lo stanzino.
'Mi sta- mi sta tenendo la mano?'
Si sentiva così strano...

"Uff, per un pelo!" Sbuffò accennando un sorrisesetto
"Già" continuò il confetto.
"Hey, che hai? Se non vuoi farlo più possiamo anche evitare"
"Certo che voglio!"

Secondo il punto di vista di Cico era carino quando era arrabbiato...
Magari avesse saputo la verità...

"Pronto per il secondo round?"
"Potrei dire di sì, ma non ne sono certo"
"Certo che lo sei, afferra la mia mano"
Arrossì notevolmente
"Umh, beh"
"Non fare così, dai, andiamo"

Un'altra ansiosa fuga da quella vecchia e ossuta donna.

Finalmente erano lì a compiere quel gesto che forse avrebbero rimpianto, o forse avrebbero ricordato per sempre.

"Ok, lo taglio eh"
Il rosso cercava di distruggere quel grosso filo con quella misera forbice e dopo svariati tentativi, per lo più falliti, il filo si lacerò a tal punto da trasformarsi in due.

Danno fatto.

Ma non sarebbe stato l'unico.

Nella stanza vinceva il silenzio.
Nessuno osava parlare o produrre un suono di qualsiasi genere, si potevano percepire solo dei respiri, respiri profondi.

Girarono i loro volti, si rispecchiavano l'uno nell'anima dell'altro.

"E ora che si fa?"

Qualcosa li spingeva ad avvicinarsi, sempre di più.
I loro nasi si avvicinarono fino ad accostarsi, potevano respirarsi.
Percepivano ogni rumore.

Le loro labbra erano attratte da qualche forza soprannaturale.

Non si fermarono fino a quando poterono sfiorarsi.

Si avvertivano le labbra calde di entrambi e un forte profumo di ciliegia proveniva dal rosso.

Gli occhi del confetto si chiuderono lentamente e le sue guance arrossirono leggermente.

Cico era sereno, lo volevano entrambi.

Le loro labbra si unirono, finalmente, senza una ragione precisa, ma ne avevano bisogno.

Sembrava il paradiso e forse quello era fatto per durare.

Spazio autrice
Hey hey, siamo a mille letture, vi adoro.
Penso la stessimo aspettando tutti sta parte no?
Certo che sì.
Che ne pensate? Come al solito spero vi piaccia, vi auguro una buona notte e al prossimo capitolo!

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