12. Un giorno ti sposerò

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8 anni prima

Pov Asuna

Guardo con ammirazione il ragazzo davanti ai miei occhi dal viso arrotondato.

Ride come un matto ricordando dei momenti di sua sorella Sata, e rimango sempre più stupita dal loro legame.

In genere i fratelli non fanno altro che litigare da mattina a sera. Si insultano e augurano all'altro le cose peggiori.

Invece loro si vogliono un bene dell'anima.
Si difendono a vicenda, litigano un giorno all'anno. Si fanno dei dispetti, si. Ma alla fine finiscono sempre per abbracciarsi e ridere a crepapelle.

<<Asuna io devo dirti una cosa>> si fa serio in un lampo.

Si alza in piedi e lo stesso faccio io.

Ci guardiamo negli occhi per un tempo indefinito

<<Tu mi piaci>> disse grattandosi la nuca con evidente imbarazzo.

<<Anche tu mi piaci>> dissi senza pensarci due volte. Adoravo quel ragazzo davvero.

Ma d'altronde adoravo Sata allo stesso modo, credo.

<<N-no io intendo che ti amo, cioè che un giorno vorrei sposarti>>

Questo si che rendeva tutto più complicato. Ma perchè no? Lui e Sata erano le uniche persone a me vicino con cui volevo passare il resto della mia vita.

Quindi perchè no?

<<Ok. Anche io ti sposerò da grande>> affermai con estrema convinzione.

Mia madre mi aveva parlato spesso di matrimonio. Diceva che i quindici anni sono l'età migliore per indossare un vestito da sposa.

Non ho mai capito cosa volesse dire.

Insomma, da come la vedo io, sposarsi dovrebbe essere qualcosa che ha a che fare con gli adulti, non con dei bambini come noi.

<<Tutto bene ragazzi?>> ci raggiunse la ragazza dai capelli cobalto entrando nella tenda sfoggiando il suo sorriso migliore.

<<Jugo mi ha chiesto di spos->> di scatto il biondino posò la sua mano sulle mie labbra per zittirmi.

<<Cioè, Asuna voleva dire che le stavo chiedendo di preparare uno spuntino per me. Ma già che sei qui puoi farlo du no Sata?>>

<<C-certo>> rispose incerta. Se ne andò lasciandoci di nuovo soli.

<<Cosa ti salta in testa? Sata non deve venirlo assolutamente a sapere>>

<<Perchè?>> chiesi incerta grattandomi la testa.

Non riuscivo a capire.

<<Beh sarebbe imbarazzante>>

Adesso

<<Cosa ci dai qui?>> mi chiese il ragazzo con una faccia fredda. Non l'ho mai visto così distaccato. Ma ovviamente ha le sue ragioni.

<<Smettila di guardarmi! Che cazzo ci fai qui Asuna? In tutti questi anni non sei mai, MAI venuta a trovarla neanche una fottuta volta!! Quindi ora mi spieghi perchè tutto d'un tratto ti presenti qui con sto tizio alla tomba di mia sorella>>

Dovetti indietreggiare di qualche passo. Metteva davvero molta paura.

<<Volevo ricordare Sata in un altro modo. Non voglio vedere una cazzo di stupida foto sulla sua tomba e ricordarmela così. Tu sai bene di cosa parlo. Il suo sorriso era eccezionale, qualcosa che non si vedeva tutti i giorni. Io voglio ricordarmi la sua camminata saltellante, i suoi occhi che sorridevano a momenti, i suoi capelli spettinati e sempre in disordine. Perchè la verità è che vederla solo attraverso una foto e non poterla abbracciare mi fa male. >>

Mi liberami di quel peso che ormai portavo da troppo dentro al cuore. Non sopportavo più di tenere tutto per me.

<<Va bene>> acconsentì lui.

<<Stasera potete dormire a casa nostra. Se vi va bene, abbiamo la stanza di Sata vuota ormai da parecchi anni. >> intervenì la madre.

Quanto mi era mancata. Mi salirono quasi le lacrime agli occhi e corsi ad abbracciarla.

Lei mi accolte volentieri tra le sue braccia e mi sussurrò "hai il suo profumo"

Ora questo mi bastava.

Ero tornata dalla mia vera famiglia. Ora ero al completo, anche se non del tutto.







I'm back gaizzzzz
Venerdì prossimo capitolo👁👄👁(preparatevi) siamo quasi a metà della storia!

Asuna x Kirito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora