Swallowing sand

580 9 2
                                    

Quel giorno la sveglia non era suonata, o forse non l'aveva sentita, o forse non aveva voluto sentirla.

Tantissime volte Angela si era immaginata quel momento, quella scena, quell'immagine; ma ciò che l'immaginazione non può rendere è il dolore.

Pensava di non dover più provare dolore.

Ora aveva un marito, una bellissima figlia, tutto sembrava essersi sistemato ..... e invece in una frazione di secondo il dolore si era ripresentato alla sua porta.

Poi erano arrivati e sensi di colpa e i rimorsi, ingiustificati per il mondo, veritieri per lei.

Aveva passato intere notti insonni al suo fianco, abbracciata a lei mentre le sue lacrime le inzuppavano la maglia, altre notti a casa sua, a fianco di suo marito, ma con la mente altrove, in quella casa a Los Angeles, dove sapeva che la sua sorellina, la sua "piccola Katy", stava soffrendo, stava lottando, stava cercando di rialzarsi, per lei, per David, per tutte le milioni di persone che credevano in lei.

In un secondo momento sembrava che tutto fosse andato per la meglio, lei aveva ricominciato, aveva scritto un nuovo album, iniziato un nuovo tour, aveva "lasciato entrare la luce", sue testuali parole.

Quando aveva letto il testo di By The Grace Of God si era un po' preoccupata. Le aveva parlato, si erano chiarite, ma Katy non aveva voluto menzionare quel fatto, quell'inizio della canzone, quel messaggio nascosto fra le righe ...... e lei non aveva insistito.

Aveva forse sbagliato?

Forse, se avesse scelto diversamente, ora non sarebbe lì, in quelle sabbie mobili??

Tra tutti e tre Katy era sempre stata la più forte, ma anche la più debole.

Lei, Angela, era la classica "sorella maggiore", una sorta di "seconda mamma"; David era il "fratellino", come adorava chiamarlo Katy, l'unico figlio maschio, il più piccolo, il più coccolato, anche se aveva ormai passato i 20 anni. Infine c'era Katy, la sorella "di mezzo".

Era la bambina che cantava nelle recite e in chiesa, la ragazza che suonava la chitarra blu.

Definire il suo carattere non era facile, nemmeno per Angela; lei sapeva che solo i suoi fan riuscivano a delinearlo con chiarezza.

Katy aveva un rapporto particolare con i suoi fan.

Lei li amava, loro amavano lei, ma non quell'amore dettato dalla voglia di far soldi, a Katy non importava. I fan erano il sogno di Katy, erano i suoi AMICI, come qualche giorno fa aveva detto durante il concerto.

Lei aveva sempre sognato di salire su un palco e di sentire migliaia di persone che cantavano con lei; non aveva mollato e alla fine c'era riuscita.

E i fan l'amavano per questo, perché li incitava a non mollare, ad andare avanti mettendo un piede dopo l'altro, rialzandosi dalle cadute.

Lei aveva deciso di mostrare la sua scintilla al mondo, e il mondo l'aveva lasciata brillare.

*spazio autrice*

Forse è un po' presto per fare dei ringraziamenti, ma mi sembrano doverosi. Devo ringraziare la mia fantastica amica Giuditta. Senza di lei sicuramente questa storia non sarebbe stata pubblicata; non ne avrei avuto il coraggio se lei non avesse continuato a incitarmi. Perciò Grazie. Grazie per non avermi lasciato, per avermi sostenuto, per avermi "corretto", per aver riposto la tua fiducia in me. GRAZIE

I miss YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora