Light or Darkness

456 9 1
                                    

" I hope I get to do this for the rest of my life and that YOU, guys, are here WITH ME!"

Lei aveva sperato, loro avevano mantenuto la promessa.

Cosa stava facendo ora?

Perché buttare tutto al vento?

"ROAR with me!" urlava sempre.

Dov'era finita la tigre?

La "ragazza californiana" che saliva sul palco sempre con quel sorriso che faceva urlare i fan dalla gioia, quel fuoco d'artificio che aveva brillato e illuminato le loro vite, dandogli qualcosa in cui sperare, qualcosa in cui credere, quel "teenage dream" che aveva fatto sognare e aveva conquistato milioni e milioni di persone.

La sua ostinazione, il suo "non mollerò mai", il "voglio essere la prima e unica Katy Perry", avevano segnato la vita di adolescenti e adulti.

Mentre era seduta sul tappeto del suo bagno con la testa appoggiata al muro, ogni sorta di ricordo ritornava a galla.

Aveva sopportato ogni prova e difficoltà che l'universo le aveva posto di fronte, aveva dimostrato di che pasta era fatta Katy Perry.

Aveva creduto in se stessa e negli altri anche quando non sembrava esserci un motivo valido.

Aveva gioito, aveva pianto lacrime amare, aveva rotto chitarre, lanciato microfoni, si era buttata nella folla durante i concerti, aveva cantato convintissima pezzi di canzoni in momenti sbagliati, si era arrabbiata, si era commossa, aveva vinto premi e ottenuto onorificenze, aveva viaggiato in tutto il mondo, aveva amato, aveva deciso di mostrarsi al mondo per ciò che era veramente, aveva indossato costumi pieni di glitter e parrucche, aveva rincorso un sogno decisa a farlo avverare ...... e ora sdraiata lì, si chiedeva perché.

Perché?

Per chi l'aveva fatto?

Per se stessa?

No, no di certo.

Per chi allora?

Oh, lei lo sapeva bene.

Ammettere la verità faceva male, molto male.

L'acqua della vasca si era ormai raffreddata.

Ma che importava?

Anche le sue lacrime erano fredde, erano amare; tutto era offuscato da un velo di dolore, di rimorso, di disprezzo verso se stessa.

Dove dannazione era finita la tigre che era in lei?

Non era la prima volta che la buttavano giù, perché adesso non si rialzava?

Perché non reagiva?

L'avrebbero, loro, criticata per questa sua decisione?

Forse sì. Forse no.

Certo un po' di delusione probabilmente ci sarebbe stata .... ma cosa ci poteva fare?

No, loro non avrebbero fatto tutto questo, non l'avrebbero né criticata né sarebbero rimasti delusi. Perché loro avevano fatto una promessa, avevano accettato la sua richiesta.

Quel giorno quando, cercando di trattenere le lacrime, aveva alzato il mignolo e aveva chiesto di non lasciarla mai, di non rompere per nulla al mondo quel rapporto speciale che si era creato ..... avevano anch'essi alzato il loro e avevano detto SÌ, avevano promesso, non l'avevano abbandonata.

E lei glielo doveva.

Katy si prese la testa tra le mani.

Si odiava.

Stava rovinando la sua vita, e lo sapeva.

Tremava, ogni muscolo si contraeva.

Pensava ai suoi amici, ai suoi fan, a tutte le persone che aveva fatto, che fa e che farà soffrire, si chiedeva se si meritassero davvero tutto questo.

Poteva ancora tornare indietro?

Poteva cancellare tutto e "ricominciare a scrivere" su un nuovo foglio una nuova pagina della sua vita?

Oppure poteva accartocciarlo e buttarlo nel cestino.

Si alzò lentamente, facendo fatica a mantenere l'equilibrio, e si avvicinò alla vasca.

Il contatto con l'acqua gelata, i vestiti che le si attaccavano al corpo, aumentarono il tremore.

Era il momento di decidere: luce o oscurità.

*spazio autrice*

A Giuditta, sempre e comunque la migliore.

A quella grande amica che mi ha detto - Sei la mia quasi Directioner preferita!- GRAZIE. Spero di non deluderti.

E infine grazie a te, che sei l'origine di tutto. GRAZIE PER AVER DECISO DI RIMANERE.

Grazie naturalmente a tutti coloro che mi " sopportano" : ) e leggono ciò che scrivo. GRAZIE

I miss YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora