You in her eyes

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-Forza Angela! Ancora due o tre spinte e sarà tutto finito!-.

Strinse con forza sovrumana la mano del marito e spinse con tutte le forze che le rimanevano nel corpo.

Le avevano spiegato come sarebbe andato ma ciò che si era immaginata non era nulla in confronto a quello che stava veramente provando.

Altra contrazione, altro dolore, altro urlo.

-Quanta voce ho in corpo?- si chiedeva meravigliata Angela.

Forse decidere di partorire nel soggiorno di casa sua non era stata una buonissima idea, ma ormai "Alea iacta est".

La donna che la stava aiutando le disse che alla prossima contrazione doveva spingere più che poteva.

Angela guardò fugacemente le persone che la circondavano: c'era suo marito, stranamente tranquillo o forse terrorizzato, poi vide i suoi genitori, che invece sembravano il ritratto della felicità, vicino a loro c'era anche David, visibilmente emozionato.

Ci mise un po' a trovarla ma alla fine vide anche lei.

Katy era seminascosta in un angolo; la sua espressione era indecifrabile, quando mai le rendeva le cose facili.

Era lì, ritta in piedi, con i pugni stretti e il volto impassibile; ma ciò che più la colpì furono, come sempre, i suoi occhi.

C'era qualcosa che brillava lì dentro, vedeva una .... Un'altra contrazione le fece chiudere gli occhi e urlare, sovrastando le voci di tutti gli altri presenti.

Poi tutto si calmò. Il pianto di una bambina aveva zittito tutti.

Angela, sfinita, si appoggiò a dei cuscini e in breve tempo si ritrovò tra le braccia la sua piccola; rimase lì a fissarla per molto tempo, studiandone il volto, i movimenti, le manine piccole e morbide... quando la piccola aprì i suoi occhietti lo sgomento fu grande, d'istinto guardò Katy e le fece segno di avvicinarsi.

Ora aveva visto, aveva capito cosa aveva scorto nei suoi occhi.

Sollevò lentamente la bambina e la depose tra le braccia della sorella.

In quel momento successe qualcosa, qualcosa che nessuno vide, ad eccezione di Angela.

Gli occhi di sua sorella avevano incontrato quelli di sua figlia, le due tigri che aveva visto si erano scontrate, avevano fatto sentire il loro ruggito silenzioso e si erano inchinate di fronte alla maestosità l'una dell'altra...... e una piccola lacrima cadde dagli occhi di Katy .......

Il pianto della sua bambina la riportò alla realtà.

Pensare a Katy le faceva male, la ferita profonda che aveva lasciato riprendeva a sanguinare.

Guardò la sveglia sul comodino: 07:02.

Non era ancora arrivato il momento.

Contrastando la forza di gravità che la teneva attaccata al letto, Angela si alzò e si avvicinò al lettino della piccola.

Due occhioni azzurri la fissavano implorante, chiedendole di essere liberata da quella piccola fortezza con le sbarre.

La prese in braccio e iniziò a coccolarla muovendosi lentamente per la stanza e chiudendo la porta per non svegliare il marito.

Katy ritornò nei suoi pensieri.

Si ricordò del suo "super potere" in grado di far calmare subito Stella.

Angela aveva sempre creduto che sua sorella sarebbe stata una mamma fantastica, e ne aveva avuto anche la prova.

Era uno dei suoi "giorni liberi", in cui non era in tour, e Katy era passata a trovarla, per salutarla e per stare un po' con la sua nipotina.

La bambina piangeva disperata perché le stavano crescendo i dentini e lei, Angela, non sapeva più cosa fare. Aveva provato di tutto, ma nulla di quel "tutto" andava bene alla sua piccola.

Alla fine si era arresa e l'aveva poggiata nel lettino, cercando di farla addormentare e di calmarla.

Poi era arrivata lei, era entrata in casa con la sua solita felicità travolgente, con quella luce negli occhi..... quella stessa luce che ora, se ne era accorta, vedeva negli occhi di sua figlia.

Salutata velocemente la sorella, Katy si era precipitata verso il lettino, aveva preso delicatamente la bambina e, adagiandosela tra le braccia, aveva iniziato a cantare.

Angela era rimasta a bocca aperta; la piccola si era subito zittita ed era rimasta meravigliata a guardare la bocca di Katy che ora si muoveva cantando, ora si apriva in quei sorrisi che avevano conquistato il mondo.

Una piccola lacrima cadde sulla tutina di Stella che non accennava a voler smettere di piangere.

Non c'era più la zia Katy, non c'era più la sua pelle morbida e calda che la cullava, non c'era più la sua voce, dolce e forte allo stesso tempo, che la "stregava".

-Che l'avesse capito?- pensava Angela -Che anche lei avesse sentito la bufera che li aveva travolti?-

La guardò negli occhi, magnetici e misteriosi, come quelli di sua sorella.

Persa nelle emozioni non si era nemmeno accorta di essersi sdraiata sul letto; raggomitolata su se stessa stringeva la figlia al petto, soffocava le lacrime e ripeteva: - Tranquilla Katy ritornerà, tranquilla Katy arriverà presto-.

Forse era lei che ne aveva bisogno, era lei che voleva di nuovo un suo abbraccio, voleva vederla sorridere e sentirla cantare, sentire il suo ROAR che aveva fatto tremare l'universo.

Questa volta la tigre era stata domata.

*spazio autrice*

A quelle persone che capiscono tutto "al volo".

Al mio "mentore" che ha riposto la sua fiducia in me, che mi incoraggia sempre ad andare avanti e a non mollare; senza di lei tutto questo non esisterebbe. Di nuovo GRAZIE.

I miss YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora