CAPITOLO 2

1.5K 73 0
                                    

 

EMI:” Prendo la mia macchina?”

CHANEL:” Come vuole. Non so se l’avvocato le ha detto di tornare qui domani”

EMI:” Ma dammi del tu, avrò l’età tua. Sì mi ha detto di tornare qui, quindi?”

CHANEL:” Quindi andiamo con la mia macchina senza che ne prendiamo un’altra” dico voltandomi. Arriviamo alla macchina e vedo che inizia a fissare il seggiolino di mio figlio.

EMI:” Ma hai un figlio??” dice quasi preoccupato

CHANEL:” Ehm sì ma non ti preoccupare” 

EMI:” Certo che l’avvocato poteva dirmelo ed andavo altrove”

CHANEL:” Eeeh quello fa sempre così, per lui mio figlio è una scusa per non fare le cose ma non capisce. Passiamo a prendere il bambino dalla mia amica e poi andiamo a casa”

EMI:” Ma che stronzo, non pensavo fosse così” lo vedo che appoggia la testa al finestrino ed è pensieroso. Durante il ‘viaggio’ non parliamo molto, c’è imbarazzo,ed  io penso ai fatti miei. Siamo fermi al semaforo e mi volto un attimo per guardarlo: si è addormentato ed è così dolce quando dorme, poi ha quei capelli così belli sembrano morbidissimi e sono molto tentata a toccarglieli ma mi ricordo che è uno dei tanti clienti dell’avvocato.

CHANEL:” Emiliano,” dico smuovendolo per farlo svegliare “scendo a prendere Diego e torno” Prendo il cellulare per fare uno squillo a Giulia visto che come sempre il citofono non le funziona. Salgo in casa ed il mio piccolino mi si butta tra le braccia come se non mi vedesse da una vita

CHANEL:” Hai fatto il bravo con zia??” e lui mi abbraccia ancora più forte. Ma quant’è bello il mio ometto di un anno e mezzo? E’ il mio orgoglio, nonostante tutto.

GIULIA:” E’ stato un angioletto come sempre” dice accarezzandogli la schiena “si è fatto sentire??”

CHANEL:” Chi??”

GIULIA:” Il padre..”

CHANEL:” Ti pare?? Oddio amò devo andare che ho lasciato Emiliano da solo in macchina”

GIULIA:” Cazzo è Emiliano??? Stronza non mi dici niente!!”

CHANEL:” Oooh non dire le parolacce davanti a Diego! Comunque è quel cliente dell’avvocato, me lo devo portare a casa. Dai vado, ci sentiamo stasera” le dico abbracciandola “Diego saluta un po’ a zia!” e le fa un ciao con la sua manina

GIULIA:” Ciao amori miei, vi amo” dice dandoci un bacio.

Esco fuori e vedo Emiliano fuori dalla macchina con la sigaretta accesa, appena vede il bambino gli sorride ma essendo timido non lo vuole guardare in faccia e non si vuole staccare dal mio collo e restiamo così tutti e tre insieme, vicini e lui inizia a giocare con Diego per farsi accettare e conoscere.

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora