Chanel:” Ma cosa vuoi??” dico nervosa
X:” Sapere che cazzo di fine hai fatto? Dove sei? E’ tutto il giorno che ti chiamo ma non mi hai mai risposto. State bene??”
Chanel:” Come se te ne fregasse, per favore vieniti a prendere le tue cose. E’ finita Emilià!” dico dura
Emi:” Cosa? Ma sei impazzita? Non puoi lasciarmi così senza motivo. Ragiona porca troia, ragiona!”
Chanel:” Senza motivo? Non ho nient’altro da dirti. Le chiavi lasciale in casa quando verrai a prenderti la tua roba.” Dico riattaccando il telefono. Fa pure finta di niente sto imbecille, mi alzo per raggiungere Diego e Marco che stanno ancora giocando insieme.
Chanel:” Quando vai via??” dico guardandolo
Marco:” Mi devi accompagnare in stazione, ho il treno tra due ore”
Chanel:” Ah ok, allora andiamo sennò si fa tardi” dico prendendo Diego in braccio. Il viaggio verso la stazione centrale di Milano sembra interminabile, in macchina c’è silenzio, non ho voglia di parlare e a quanto pare neanche lui.
Chanel:” Quindi vai?” dico guardando fuori dal finestrino, la pioggia inizia a scendere piano e bagna il finestrino, è come se il cielo capisse qual che ora ho dentro di me.
Marco:” Già” dice avvicinandosi “vieni qui, fatti salutare” così mi avvicino ma non troppo ma appena mi abbraccia sprofondo tra quelle sue braccia che una volta mi proteggevano, “ti prometto anzi vi prometto che tornerò presto a trovarvi”
Chanel:” Fallo per lui” dico staccandomi da lui che scende dalla macchina per salutare il bambino e scompare all’interno della stazione. Se n’è andato di nuovo e chissà quando rivedrà Diego, magari quando avrà fatto 18 anni. Dopo una lunga giornata finalmente si rientra a casa, siamo stanchi morti ma il mio bimbo è così felice, si è divertito come un matto.
Chanel:” Adesso facciamo il bagnetto, poi la pappa e poi dritto a nanna” dico aprendo la porta di casa
Diego:” Nooooooooooo” dice ridendo
Chanel:” Anzi ora chiamiamo zia Cecilia e le diciamo di venire” dico componendo il suo numero “amoreeeee”
Cecilia:” Sei una stronzaaaaaaaa, dovevate venire da noi e non ti sei fatta più sentire!”
Chanel:” Avete cenato?”
Cecilia” No ma stiamo venendo da te a romperti le palle quindi metti l’acqua per la pasta che Sandro ha fame” dice ridendo
Chanel:” Dajeeeeeee, faccio mangiare il bambino allora così lo metto a ronfare”
Cecilia:” Va bene amore a dopo” dice riattaccando. Così lavo Diego, gli preparo la pastina e lo metto a dormire e fortunatamente è crollato dopo 5 minuti, così mi poggio sul divano aspettando quei pazzi.
X:” Ti sei ritirata!” dice una voce alle mie spalle e tiro un urlo pazzesco dallo spavento
Chanel:” Ma sei coglione forte? Ma cosa ti salta per sta testa di merda?” dico spingendolo
X:” Pure? Pure testa di merda? Sei sparita tutto il giorno, porca troia!” dice urlandomi ad un centimetro dal vico
Chanel:” Emilià non ti permettere di urlarmi in questo modo a casa mia che ti prendo a calci finché non te ne vai e soprattutto abbassa sta voce che MIO figlio dorme!”
Emi:” Abbasso la voce solo per Diego!” dice sedendosi sul divano “si può sapere che cazzo di fine hai fatto???”
Chanel:” Hahahahahah dai Emi” dico imitando la voce di quella gallina al telefono “fortuna che andavi in studio! CHI CAZZO ERA QUELLA? Eh? Chi era Emilià??”
Emi:” Tiffany” dice alzandosi per andare davanti alla finestra
Chanel:” E chi cazzo è??”
Emi:” La mia ex.. quella mia ex!”
Chanel:” Esci fuori da questa casa! Mi fai schifo” dico spingendolo “esci da questa cazzo di casa! Ora!!”
Emi:” Fammi spiegare, ti prego” dice sulla soglia della porta.
Chanel:” Non me ne fotte un cazzo, sparisci dalla mia vita!” dico chiudendogli la porta in faccia. Con quelle sue parole mi è caduto letteralmente il mondo addosso, vorrei sprofondare nel abisso: prima Marco ed ora lui, non ne posso più.
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Scordarmi Chi Ero
FanfictionUna giovane ragazza si è ritrovata a dover crescere suo figlio Diego da sola, fa un lavoro che non le piace ma le serve per mantenersi e soprattutto per crescere il suo bambino. Da l'incontro tra lei ed Emiliano nasce una storia d'amore tormentata.