huit- je suis perdu

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I suoi amici avevano dimenticato il suo compleanno.

I popcorn che stava mangiando in quel momento sembravano più salati del solito, mentre The Greatest Showman finiva per la terza volta. Perché si, Theo si sentiva così tanto disperato fino a riuscire a guardare quel film tre volte consecutivamente, ingozzandosi di popcorn e bibite gassate.
Emise un sospiro quasi strozzato, mentre spegneva la televisione e si girava, vedendo la casa così vuota rispetto al solito. L'aria era consumata e il temporale non accennava a smettere. Parrish gli aveva scritto, informandolo del fatto che si sarebbe trattenuto più del dovuto a lavoro, a causa dei vari danni che la tempesta stava recando a tutta la contea di Beacon Hills.

Era il suo compleanno, era davvero il suo compleanno e aveva sprecato la maggior parte della giornata steso sul divano, senza fare nulla di produttivo, o che comunque richiedesse movimento.

Non era vero. Tutto quello che aveva cercato di dirsi i giorni precedenti, per autoconvincersi. Non voleva che si dimenticassero di quel giorno, non voleva passarlo da solo in modo che durasse il meno possibile. Voleva ridere alle battute di Stiles, mentre Lydia andava per la casa decorandola con palloncini e festoni rosa, voleva che Scott portasse i biscotti fatti in casa di sua madre, mentre Liam e Mason si rincorrevano nel portico dopo una frecciatina di quest'ultimo. Non era sicuro di volere Malia, infondo non aveva chissà quale rapporto con lei.
Invece si trovava lì, solo.

Andò in cucina a passo lento, con il plaid ancora addosso e cercò di sbloccare il suo telefono. Scoprì con poca gioia di averlo rotto buttandolo sul tavolo quella stessa mattina. Fantastico, ora avrebbe dovuto chiederne uno nuovo a Parrish, la cosa non lo faceva impazzire. Prese l'ennesima coca cola dal frigorifero, poi tornò in salotto, dove decise di iniziare una maratona di Grey's Anatomy.
Per un momento, mentre la sigla partiva, pensò di passare le vacanze di Natale così, a guardare la serie; ma la luce decise di saltare, rovinando ogni suo piano.

"Porca puttana, sul serio?!" esclamò esasperato, assestando un calcio al divano, per poi prendere il suo giubbotto e dirigersi verso la porta d'ingresso.

Aveva intenzione di andare a vedere il generatore e cercare di capire cosa fosse successo, ma non appena uscì si rese conto che il quartiere intorno era tutto buio, doveva essere quindi stato un blackout totale, probabilmente causato dal temporale. Vide la porta della casa di fronte aprirsi, una figura familiare uscire.
Se fosse stato nella sua vecchia villa, di fronte ci sarebbe stato Liam; ma di fronte al condominio in cui viveva ora Theo ce n'era uno quasi identico, dal quale ora stava vedendo uscire un adolescente che conosceva parzialmente.

"Corey?" chiese a voce non troppo bassa; doveva essere una domanda per se stesso, ma invece arrivò al diretto interessato, che alzò la testa curioso per poi aprirsi in un grosso sorriso non appena riconobbe la persona davanti a lui.

"Ehi Theo! Vivi qui? Non lo sapevo. Figo, almeno avrò una faccia familiare vicino. Mi sono trasferito qui ieri sera, sai." Disse allegramente come al solito, dirigendosi verso il più grande. Entrambi erano bagnati fradici.

"Ti sei trasferito solo?" chiese Theo interessato.
Corey scosse la testa e guardò la finestra che Theo capì essere del suo appartamento.

"Sono qui con mia nonna." Disse dolcemente, rivolgendo nuovamente l'attenzione al suo amico.

"Ah capisco- osservò Theo, poi alzò lo sguardo al cielo e vide che la poggia non aveva intenzione di smettere -forse dovremmo tornare dentro, non sembra voler durare poco."

that look. |thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora