Capitolo 17

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Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte, non immaginavo come avrei trovato Matty. Quando era successa quella cosa quando si era gettato dalla finestra, io ero scesa di sotto e l'avevo trovato per terra con ferite e sangue da tutte le parti, ma dopo di ciò i miei ricordi  erano totalmente sbiaditi, i miei pensieri totalmente confusi.

Ero lì, in quella camera d'ospedale che ripensavo a tutto ciò che avevo causato. Era stata tutta colpa mia. Si, lui aveva sbagliato, ma una seconda possibilità si concede a tutti, invece no, io avevo reagito impulsivamente e non avevo pensato a come potesse stare lui, avevo pensato solo a me e solo a non essere presa in giro un'altra volta.

Dopo aver pensato a lungo finalmente riuscii a ritornare nella realtà, un orribile realtà purtroppo. Alla vista di Matty i miei occhi si spalancarono per ciò che stravo osservando. Lui era li, in quel letto d'ospedale attaccato a delle macchine per rimanere in vita, respirava difficoltosamente e aveva tagli e ferite per tutto il corpo, causate dalla caduta.

"Ci sono miglioramenti?" chiese la mamma di Matty a un'infermiera che si trovava a pochi passi da me. Lei fece un cenno con la testa come per dire 'no'. La madre di Matty rimase impassibile, non so dove trovava tutta quella forza per affrontare la sofferenze e i problemi, ma li affrontava. Un episodio che l'ha resaresa così è la morte di suo marito visto che dopo quest'ultima ha dovuto crescere da sola Matty sia nelle vesti di padre che di madre. La ammiravo.

Ecco che dopo un po' tutti i ricordi riemergono, quella scena e quella situazione mi fece pensare all'incidente dei ragazzi, quando Sadie era entrata in coma. Era stato terribile. Ora nella sua stessa condizione c'era Matty, il mio adorato Matty. Il senso di colpa nei suoi confronti si faceva sempre più evidente, perché in fondo avrei potuto benissimo dargli una seconda possibilità.

Quella seconda possibilità che avrebbe potuto evitare tutto questo casino.

Mi ricordo ancora il modo in cui ci siamo conosciuti, quei bigliettini in classe, il quadro a casa sua, ogni suo minimo bacio e ogni sua minima carezza ..e tutto questo mi mancava da morire. Mi sentivo un vuoto dentro immenso.

Continuai a stare con lui li in ospedale, tenevo la sua mano sperando che si svegliasse e sperando in un minimo movimento da parte sua.

Dopo pochi minuti arrivarono Tayler e Hanna.

"Dov'è Sadie?" chiesi.

"Ha preferito non venire, sai dall'incidente fa moltissima difficoltà a tornare in ospedale. Tu come stai?" rispose Hanna.

"Beh io.." scoppiai piangere, un pianto liberatorio pieno di rabbia e di malinconia, non riuscii più a parlare a causa dei continui singhiozzi.

Tayler corse subito da me per abbracciarmi, in quell'abbraccio c'era racchiuso tutto, era tutto ciò di cui avevo bisogno..il mio migliore amico. Non avevo mai dubitato di lui ed ero certa che lui ci sarebbe stato sempre per me, anche in questi momenti che non si vorrebbero ricordare.

Iniziai a raccontare con molta difficoltà ai ragazzi la situazione che si era verificata e perché Matty stava in quelle condizioni, quando dei suoni assordanti iniziarono a fuoriuscire dalla macchina a cui era legata la vita di Matty. Stava succedendo qualcosa cavolo, ci fu un momento di panico totale. Andai subito in corridoio per chiamare i medici e loro arrivarono subito in stanza. Iniziarono a rianimare Matty cercando far ristabilire i valori, ma tutto sembrò alquanto complicato.

SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti ragazzi, scusate se solo ora ho aggiornato il capitolo ma ho avuto un sacco di impegni durante questi giorni di vacanza. Innanzitutto vorrei augurarvi un buon Natale e un buon 2015 :) Spero che il capitolo vi piaccia anche se non è particolarmente lungo.. Gradirei sapere cosa pensate in generale della mia storia e se vi va potete scrivermi per messaggio privato delle idee per continuare la storia:) Un bacio grande.

~Erika.

-La ragazza dal finto sorriso-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora