Hey, you should be Stiles.

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Stiles invitò Danny a casa sua: aveva letto che il ragazzo era riuscito ad hackerare i computer della scuola per sapere le risposte di un compito e che era stato anche arrestato per questo.

Però, Stiles si inventò che avrebbero ripassato storia, altrimenti lui non sarebbe mai venuto.

Danny era il migliore amico di Jackson: robusto, muscoloso, pelle liscia come quella di un bambino e una voce un po' femminile.

-Avevi detto che avremmo studiato, non faccio più quelle cose!- borbottò Danny.

-Avanti, è solo per questa volta!-

-Assolutamente no.-

Stiles non aveva idea di come convincerlo.

In quel momento, Danny notò Derek seduto sul letto che leggeva un libro e che la sua maglietta fosse sporca di rosso.

-Lui chi è?-

Stiles non poteva di certo dirgli che quello era un ricercato. -E' mio cugino...Miguel.-

Derek alzò uno sguardo duro dal libro e lo guardò male.

-E' sangue quello che ha sulla maglietta?- sussurrò il ragazzo.

-Oh, sì...Lui soffre di epistassi.- continuò ad inventarsi Stiles.- Infatti...Ti avevo detto che potevi prendere una delle mie magliette, Miguel.-

Derek chiuse nervosamente il libro e si tolse la maglia, cercandone un'altra nei cassetti.

Stiles non aveva mai notato il tatuaggio che aveva sulla schiena: era molto marcato, tre spirali connessi l'un latro.

Nello stesso istante, vide che Danny lo guardava piuttosto affascinato.

In effetti, era l'unico gay dichiarato della scuola.

Forse avrebbe potuto convincerlo in quel modo.- Ehi, ti piace eh?- gli disse, dandogli una spintarella.

-Sei una persona orribile.- commentò l'altro.

-Sì, non riesco a dormire la notte.-

-Stiles, queste sono tutte strette.- borbottò Derek, digrignando i denti.

-Ce ne sarà sicuramente una adatta a te.- replicò Stiles, osservando bene i suoi muscoli e, quando si voltò, anche il suo sedere prorompente.

-Sembra piacere anche a te.- mormorò Danny.

Stiles tolse lo sguardo, arrossendo.- Cosa? No! I-io ho una ragazza, sai, femmina, con la vagina!-

Entrambi trattennero una risata quando Derek indossò una maglietta a maniche corte, a strisce arancioni e blu.

-Che ne dici Danny?-

-Quei colori non gli donano.-

-Potremmo farci fare una sfilata.-

Derek stava quasi per squarciargli la gola, ma si trattenne.

A quel punto, Danny sospirò.- D'accordo, ti do una mano.-

Stiles alzò le braccia in alto in segno di vittoria.

***

Intanto, le tribune per la partita di LaCrosse contro un'altra scuola erano ormai piene.

Di Sties non c'era nessuna traccia: Wendy continuava a chiamarlo, ma lui non rispondeva e suo padre iniziava a chiedersi dove fosse.

C'erano anche Allison insieme a Chris e Kate, che la fissavano da quando erano arrivati.

Ma quello che Wendy aveva capito, dalla frase incisa sul legno, era che gli Argent avevano una specie di codice: non potevano attaccare qualcuno di innocente.

-Il tuo stupido ciondolo.- le disse Scott, premendogli la collana contro il petto, prima di raggiungere la squadra.

Allora Wendy chiamò Derek.

-Non c'è un'iscrizione, un pulsante che apra qualcosa?- le chiese Derek.

Wendy lo analizzò bene.- Niente di niente.- rispose sospirando.- Stiles è lì con te? Suo padre lo sta cercando ovunque.-

-Arriverà presto.- disse infine Derek, prima di attaccare.

A quel punto, Jackson si avvicinò a Wendy con fare preoccupato.- Ehi, dobbiamo parlare.-

Wendy lo vedeva piuttosto strano: era pallido e aveva le borse sotto gli occhi.- Che succede?-

-Sei l'unica persona con la quale ne posso parlare: continuo ad avere strane visioni.-

Wendy sapeva benissimo che vedeva quelle cose perché l'Alfa voleva fargliele vedere, proprio come Derek aveva fatto con lei.

-Che tipo di visioni?-

-Continuo a sognare una casa che va in fiamme...Le grida dei bambini...E ho dolore su tutto il corpo quando mi sveglio di soprassalto.- spiegò Jackson, spaventato.- Non sono dei normali sogni, vero? I sogni non fanno male.-

Wendy fu confusa: perché l'Alfa avrebbe dovuto mostrare a Jackson ricordi della casa Hale che brucia?

A meno che non fosse un parente.

Un Hale.

Il coach Finstock chiamò a se tutta la squadra e quando Jackson andò in campo, notò che Kate fissava la ferita che Jackson aveva il collo.

Li sentì parlare da quella distanza.

-Oltre a Derek e Wendy, avevi detto di aver visto un altro Beta, quella sera, vero?- chiese Kate al fratello.

-Sì, era più piccolo.-

-Più piccolo...O più giovane? Lo si può diventare con un graffio?-

-Se è abbastanza profondo.-

Allora Wendy capì che gli Argent stavano sospettando che Jackson era il terzo Beta, ma aveva cose più serie a chi pensare.

Derek non poteva aver fatto quelle ferite a Jackson.

E dato Laura era morta, rimaneva un solo Hale.

***

Grazie a Danny, Stiles e Derek avevano scoperto che il messaggio era stato mandato da un computer dell'ospedale: in particolare, da quello di Melissa.

Così, i due erano parcheggiati fuori con la Jeep.

-Va dentro e chiedi di Peter Hale, dovrebbe esserci la sua infermiera.- gli disse Derek.- Ah, ma prima...- continuò, sbattendogli la fronte contro il volante.

-Ah! Perché lo hai fatto?!- bofonchiò Stiles, massaggiandosi la testa.

-Sai benissimo perché!- borbottò Derek.- Ora muoviti, va.-

Ogni cellulare aveva un GPS collegato: così Wendy saltò in bici e seguì quello di Stiles, chiedendosi il perché fosse in ospedale.

Scese in fretta proprio accanto alla Jeep, dove Derek era al telefono con lui.

-Che cosa ci fate qui?!- gli domandò, tremando.

-Stiamo cercando mio zio.-

Wendy gli prese il telefono dalle mani.- Stiles, va via! E' Peter! E' l'Alfa!-

A quel punto, dal corridoio, apparve davanti a Stiles un uomo dalla chioma nera, il viso mezzo bruciato e un sorrisetto compiaciuto.

-Hey, tu devi essere Stiles.-

My wolf Friend (Teen Wolf S1 FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora