26 •Scappa.

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Il giorno dopo mi ritrovo per metà della giornata a tirare a lucido tutta la casa, assieme ai gemelli, sotto ordine di nostra madre che vuole fare bella impressione su Irene.

Finalmente sono le sette e Irene dovrebbe arrivare a momenti. Non vedo l'ora che questa cena finisca.

<<Ricordate, niente battute.>> Comincia a dire nostra madre. <<Niente rutti, niente scoregge, niente versi, niente scenate e, per favore, cercate di essere normali per una volta.>>

<<Sissignora!>> Diciamo tutti in riga come se fossimo dei militari.

Anche se dicono così, ho la sensazione che faranno di testa loro come sempre.

<<Papà dov'è?>> Chiede Cecilia.

<<Ha detto che c'era per la cena.>> Risponde nostra madre sospirando. <<Sarà in ritardo come al solito.>>

In quel momento sentiamo il campanello suonare e Lucas si affretta immediatamente ad aprire la porta, trovando Irene. Rispetto a come la vedo in ospedale, oggi ha i capelli sciolti ed un bellissimo abito rosso addosso che le fa risaltare gli occhi, che fino ad ora non avevo notato fossero verdi.

<<Sei bellissima.>> Dice subito Lucas sorridendo mentre Irene arrossisce leggermente.

Dietro di me Liam e le gemelle fingono di vomitare, senza farsi vedere da Lucas e Irene, e quando vengono fulminati con lo sguardo da mia madre la smettono subito, tornando seri.

Trattengo le risate mentre ci dirigiamo in cucina. Lucas e Irene si siedono vicini, mentre io e le gemelle ci sediamo dalla parte opposta. Mia madre, invece, prima di sedersi anche lei, ci serve il pollo che ha preparato per l'occasione.

Il profumino invitante si espande per tutta la cucina (se non per tutta la casa) e il mio stomaco si trova inevitabilmente a brontolare. Il problema? C'era un silenzio abissale prima, mentre ora l'eco del brontolio del mio stomaco di sta espandendo per tutta la casa assieme al profumino del pollo.

Dopo l'iniziale silenzio abissale, Irene scoppia a ridere e assieme a lei anche i gemelli. Non posso dire lo stesso di mia madre che scuote la testa. Giusto, aveva detto niente versi, ma non posso mica controllare il mio stomaco. Almeno adesso la tensione che c'era prima è sparita.

Mentre mangiamo e chiacchieriamo tra di noi sentiamo la porta di casa aprirsi.

<< Sono a casa! >> Grida mio padre venendo in cucina. Non appena entra in cucina si paralizza all'istante vedendo Irene.

<< Papà, lei è Irene, la mia ragazza. >> Comincia a dire Lucas con il solito sorriso sulle labbra.

<< Irene ... giusto? >> Chiede sedendosi a tavola vicino a lei. << Dammi retta, scappa. Scappa finché sei in tempo! >> Le sussurra cercando di non farsi sentire, fallendo miseramente.

<< Papà! >> Si lamenta Lucas. <<Non spaventarla dicendole cazzate.>>

<<Lucas!>> Lo riprende nostra madre.

<<Le sto solo dando un consiglio, non sa com'è far parte di questa...>> si ferma un attimo e non riesco a capire perché. <<...suppongo che nonostante tutto, si possa chiamare 'famiglia'.>>

<<Papà!>> Lo riprendiamo tutti guardandolo male.

<<Sto scherzando! Andiamo ragazzi, da quando siete così seri?>> Chiede come se non avesse fatto niente. <<Tesoro, sei stata tu a dirgli di comportarsi così vero?>> Chiede girandosi verso nostra madre, mentre lei volta lo sguardo cominciando a fischiettare,fingendo di non saperne niente.

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