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Premessa prima di farvi iniziare a leggere questa fanfiction... è una yaoi quindi se non ti piace questo genere di storia forse è meglio se non la leggi, oppure provaci, non si sa mai potrebbe stupirti ed essere di tuo gradimento😉.

Il simbolo [...] significa skip time

Poi altra cosa importante da sapere, come distinguere il dialogo dal pensiero:

--> il dialogo verrà aperto con " e sarà scritto normale

--> il pensiero verrà aperto con - e sarà scritto in corsivo

Detto questo... buona lettura e buon tuffo nelle emozioni^^



Erano passati ormai cinque anni dal diploma, non avevano raggiunto i nazionali e la squadra l'avevano salutata versando lacrime di rimpianti e delusione. Iwaizumi aveva passato il primo anno di università continuando a pensare a ciò che non aveva concluso negli anni del liceo, ma andando avanti quei pensieri vennero rimpiazzati da preoccupazioni diverse, riguardanti l'università e non solo.

Il ragazzo non era cambiato molto in cinque anni. I capelli, sempre uguali, erano di quel colore simile al cioccolato fondente e il taglio li faceva sembrare a punta. Gli occhi, ovviamente, avevano sempre lo stesso colore, verde oliva, ma la luminosità si era affievolita per via dello stress e dell'ansia dovuti agli esami. La corporatura, per sua fortuna, l'aveva mantenuta bella tonica, ogni fibra muscolare era rimasta della stessa robustezza e i solchi, che delimitavano i singoli muscoli, sempre ben evidenti.

Aveva preso la patente quasi subito, gli piaceva l'idea dell'indipendenza, il sentirsi libero dai limiti imposti dai genitori e avere la possibilità di allontanarsi quanto voleva con la macchina, era sempre stata un'idea che lo aveva allettato da morire. Così appena gli fu possibile fece l'esame di guida, ma la tanto attesa indipendenza non fu al pari dell'utopia che si era creato nella mente durante gli anni del liceo.

Le lezioni all'università l'avevano portato allo stremo delle forze, il cervello sembrava battere contro la calotta cranica e in quel momento si trovava in mezzo al traffico, cosa che di certo non alleviava quel suo mal di testa o la stanchezza implacabile.

Il sole che entrava dal finestrino gli bruciava il braccio destro e il volante scottava, così come anche la leva del cambio. Ogni tanto staccava le mani dalla gomma nera del volante e le posava sulle gambe, giusto per rinfrescare appena i palmi con i jeans. L'aria dentro il veicolo era asfissiante, ma il finestrino non lo abbassava per via dello smog proveniente da tutti i tubi di scarico delle macchine che, in quel momento, si trovavano in fila.

Sbuffò appena quando riuscì a ripartire, facendo solo un metro, per poi fermarsi ancora.

Mise in folle e lasciò la frizione, la gamba sinistra gli doleva per averla tenuta tesa a premere il pedale tutto il tempo che era rimasto fermo e, per evitare di rovinare ulteriormente la macchina, aveva deciso di mettere in folle.

Le luci rosse della macchina di fronte si spensero e il veicolo si spostò di un altro paio di metri in avanti, Iwaizumi roteò gli occhi, mandò giù la frizione, ingranò la marcia e, coordinando i piedi, iniziò a premere l'acceleratore lasciando andare la frizione. Dopo un paio di metri frenò, ma non ebbe il tempo di arrestare completamente il movimento che qualcosa lo colpì da dietro. Iwaizumi pigiò con tutte le sue forze sul freno e quasi andò a sbattere la fronte sul volante nero e caldo.

Il moro, con lo sguardo furioso e i muscoli tesi, spense la macchina e scese sbattendo lo sportello per accentuare la propria rabbia. Camminò di fianco alla propria macchina fino ad arrivare sul retro per controllare i danni. I fanalini erano rotti, ma quello era il problema minore, la carrozzeria era rientrata e il portabagagli non si apriva più.

After that?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora