Cenarono insieme, come ai vecchi tempi. Oikawa aveva cucinato qualcosa di semplice e per dolce c'era la torta, l'aveva preparata davvero, ma senza lima all'interno.
"lascia, lavo io i piatti" disse Hajime prendendo le posate dalle mani dell'altro ragazzo, che lo guardò con gratitudine.
"bene, io vado a mettere il film"
"che film?" riempì la vaschetta del lavandino con acqua tiepida e ci lasciò cadere talmente tanto sapone da far apparire abbastanza schiuma da nascondere i piatti immersi, pronti per essere lavati.
"stasera in tv mandano un film bellissimo"
Iwaizumi ci rifletté un momento e poi realizzò quale fosse il film. Roteò gli occhi sapendo già come avrebbe trascorso la serata.
"Io e Marley" urlò dal salone Oikawa mentre cercava il telecomando tra i cuscini del divano.
Ebbene sì, ci aveva indovinato Hajime, avrebbe passato la serata a consolare quell'idiota, fissato con quel film che lo faceva disperare. Conosceva benissimo la sensibilità di quel ragazzo, lui era stato al suo fianco quando, cinque anni prima, Oikawa aveva perso il suo gatto, Simba. L'aveva visto crollare, infrangersi in milioni di pezzi e quella fu davvero la volta in cui pensò che fosse irrecuperabile.
L'aveva visto struggersi per la perdita di quel gatto, effettivamente ci aveva vissuto per sedici anni ed era morto per un tumore e non per vecchiaia, non aveva mai sofferto così tanto e lui aveva sofferto di rimando. Quel loro legame, quella condivisione delle emozioni lo aveva fatto crollare e non solo, anche lui aveva voluto bene al gatto di Tooru, non aveva resistito al dolore, quella volta aveva abbracciato stretto Oikawa e non avrebbe mai più voluto lasciarlo andare.
E così, Hajime, sapeva che vedere quel film avrebbe riportato a galla quel ricordo doloroso e sapeva che lui non avrebbe potuto far altro che stringerlo ancora una volta, proprio come aveva fatto a quel tempo, e fare in modo che non si infrangesse di nuovo. Lui non lo poteva permettere, che fosse per un semplice film o per un ex ragazzo, lui non poteva permettere a niente e nessuno di far crollare quel ragazzo dallo sguardo color nocciola.
Sentì delle risate provenire dal salone e capì che il film era già iniziato e che probabilmente il cane protagonista aveva cominciato a creare casini ai suoi padroni. Proprio un film che fa comprendere l'amore per un animale e di un animale, ma anche la consapevolezza della realtà, la consapevolezza che quando si adotta si accetta anche di soffrire in un futuro.
Hajime sapeva che quel genere di patto era come un pagamento. Io avrò l'amore più grande al mondo, quello che dona un animale e in cambio accetterò la sofferenza più grande, quella di dovergli dire addio. Sì, Hajime era convinto che per ottenere l'amore di un animale bisognasse pagare un debito bello grande e anche parecchio doloroso.
Raggiunse l'amico scosso dalle risate e si lasciò cadere sul divano al suo fianco. Lo guardò per qualche istante, il modo in cui gli zigomi si arrossavano, quel suo strizzare gli occhi per una risata eccessiva, tanto da far formare delle piccole gocce salate agli angoli degli occhi, quel modo che aveva di ridere lo incantava, non poteva farci nulla.
Spostò l'attenzione al film e vide il cane correre verso il mare, sapeva cosa stava per fare, qualcosa di divertente, e così si girò di nuovo verso Oikawa, per catturare quella sua risata sul nascere. L'avrebbe guardato ridere per ore, aveva una risata contagiosa che riempiva la stanza e Hajime quasi avrebbe voluto fargli un video per riguardarlo in loop nei momenti tristi.
Poi arrivò la fine del film, il momento dell'addio, i ricordi sparsi e la famiglia affranta. Hajime non dovette girarsi verso l'amico per sapere che stava facendo scendere qualche lacrima. Allungò il braccio avvolse le spalle di Oikawa e lo tirò verso di sé, facendogli poggiare la testa sulla sua spalla. Lo sentì tirare su col naso e d'istinto gli stampò un bacio sui capelli morbidi, approfittandone per catturare quel profumo che lo inebriava. Fece scorrere la mano dalla spalla lungo il braccio per poi risalire, sapeva che in qualche modo quel contatto avrebbe aiutato l'amico a non crollare del tutto.
"mi manca" lo sentì sussurrare e Hajime percepì il nodo alla gola formarsi. Si alzò sorprendendo appena Oikawa, che per poco non cadde sdraiato sul divano. L'ex asso andò in cucina e tornò in salone con due bicchierini ripieni di un liquido trasparente, alla vista si sarebbe potuta confondere con dell'acqua, ma l'odore era decisamente di qualcosa di alcolico.
"cos..."
"sambuca, so che a te piace..." disse Hajime con un mezzo sorriso. Tirò su il braccio e immerse il proprio sguardo nelle iridi nocciola di Oikawa "... a Simba" la voce gli tremò appena, aveva amato anche lui quel gatto cicciottello.
"t-te lo sei ri-ricordato" il labbro inferiore di Tooru tremava in modo incontrollato, così come la voce e la mano libera, quella che non teneva il bicchierino pieno di liquore.
"certo, non si dimentica qualcuno che ti ha amato e che ha reso felice qualcuno a cui tieni" Hajime sollevò un altro pochino il bicchiere e aspettò che Oikawa facesse lo stesso
"a-a S-Simba" l'ex capitano parlò con voce rotta dai singhiozzi e portò il bicchierino in alto prima di riversare il contenuto in bocca e mandarlo giù, lungo la gola, facendola infiammare per la potenza dell'alcol.
Il film finì senza la loro attenzione, si stavano guardando, uno con le lacrime che scorrevano senza sosta sul viso morbido e l'altro con quelle gocce salate nel retro degli occhi, deciso a non cedere e a non farle scendere. Sarebbe stato la roccia per quel ragazzo più alto, ma più fragile. Hajime Iwaizumi, la forza incrollabile di Tooru Oikawa.
[...]
La sveglia suonò e Hajime, con gli occhi chiusi, cominciò a sbattere la mano sul comodino finché non incontrò quell'oggetto malefico e lo spense. Si girò e puntò gli occhi sul soffitto. Per un attimo si dimenticò del suo nuovo coinquilino, ma quell'attimo durò davvero poco, perché un rumore sordo, proveniente dal salone, attirò la sua attenzione. Si alzò velocemente e di corsa arrivò nella stanza più grande dell'appartamento.
Guardò il divano su cui c'erano le lenzuola in disordine, ma non vide il suo amico. Un mugolio gli fece abbassare lo sguardo e lo trovò. Oikawa era arrotolato nel piumino, sul pavimento e si massaggiava la fronte.
"non me lo dire, sei caduto" disse Hajime incrociando le braccia al petto e poggiandosi con la spalla al muro.
"no, trovavo più confortevole il freddo pavimento piuttosto che il morbido divano" l'ex capitano fulminò con lo sguardo il moro e fece una smorfia.
"dai, ti preparo il caffè" Hajime sorrise e si diresse in cucina. Per la prima volta, la sua giornata iniziava con un sorriso e non con un'espressione apatica o un broncio.
Per chi è interessato alla storia di Simba, la trovate in una storia pubblicata tempo fa "Me, myself and my cat"...
In quanti di voi conoscono il film "Io e Marley"?? Io lo adoro, ma piango ogni volta!
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^
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After that?
FanfictionTratto dal testo: Quando si ritrovò anche lui in boxer, inclinò la testa e attese una risposta di resa da parte dell'altro. Hajime era certo che non si sarebbe mai spogliato del tutto, non in cucina, ma soprattutto non di fronte a lui. Incrociò le b...