Quel giorno le lezioni non riuscirono a distrarre Iwaizumi dai suoi pensieri. Oikawa che veniva tradito, Oikawa che andava con qualcun altro, Oikawa che dormiva al suo fianco, le sue labbra, il suo corpo ben delineato bagnato dal getto d'acqua. Insomma, proprio non ci stava con la testa e la lezione non aveva alcun potere su di lui.
Tornò a casa decidendo di saltare le lezioni del pomeriggio, sapeva che l'amico sarebbe stato a lavoro, ma, pur sapendolo, tornare a casa e trovarla così silenziosa, gli aveva fatto provare una sensazione di vuoto a livello dello stomaco. Si scongelò un paio di spicchi di pizza e mangiò, senza nemmeno apparecchiare la tavola, direttamente seduto sul divano, davanti alla televisione che mandava qualche programma poco interessante.
Dopo un paio di ore decise di allenarsi, cercò infondo all'armadio il tappetino grigio su cui erano state scritte, in grande con gli uniposca, le parole Aoba Johsai, lo stese e rimase un istante a contemplare quel disegno a forma di scritta, l'aveva disegnato Tooru il primo anno di liceo. Si ricordava l'espressione che Oikawa aveva fatto mentre, con estrema attenzione, seguiva i contorni della scritta, teneva gli occhi stretti in due fessure, per mettere a fuoco ogni minimo particolare, e la punta della lingua appena oltre il bordo delle labbra, cosa che faceva quando si concentrava.
Iwaizumi si stese su quel tappetino e notò la dedica che l'amico gli aveva lasciato nell'angolo, gliel'aveva scritta dopo aver finito il capolavoro, come se avesse firmato la propria opera.
Ad ogni mia alzata seguirà una tua schiacciata, ad ogni tua schiacciata seguirà un nostro punto, ad ogni nostro punto seguirà la vittoria della squadra e ad ogni vittoria della squadra seguirà la nostra gioia condivisa.
Il tuo Bakakawa
Hajime sorrise pensando che l'amico si era addirittura firmato come Bakakawa. Come aveva fatto a perderlo? Come aveva fatto a rimanere per cinque anni senza quell'idiota sempre vicino?
Puntellò le mani perpendicolarmente alle spalle e si sollevò tenendo le punte dei piedi vicine e le gambe tese, pronto per le flessioni. Era talmente concentrato ad allenarsi che non sentì le chiavi girare nella serratura e Oikawa raggiungerlo in salone.
Il ragazzo dagli occhi nocciola osservò l'amico piegato a fare le flessioni, era leggermente sudato, poteva vedere le goccioline salate staccarsi dall'attaccatura dei capelli e percorrergli le tempie, i muscoli tesi e gonfi e le dita leggermente contratte, come ad avvertire della fatica che il ragazzo stava facendo.
Tooru fece un sorriso che non prometteva nulla di buono, si avvicinò in punta di piedi all'amico e, senza farsi sentire o vedere, si sedette sulla schiena tesa di Hajime. Sentì l'amico cedere sotto il suo peso e stramazzare a terra con un grugnito.
Iwaizumi stava per fare un'altra flessione quando sentì un improvviso peso sui dorsali e la forza abbandonarlo e farlo sdraiare definitivamente sul tappetino. Gli uscì un verso strozzato e si voltò quel tanto che bastava per vedere la smorfia soddisfatta di Oikawa.
Prese quell'espressione come una sfida e, contraendo gli addominali e i bicipiti, si ritirò su e fece un paio di flessioni con l'amico seduto a gambe incrociate sulla sua schiena. Quando si tirò su per fare un terzo piegamento, dopo aver sentito un verso sorpreso da parte di Oikawa, decise di vendicarsi. Diede una spinta con le braccia, piegò leggermente di lato la schiena e fece perdere l'equilibrio all'amico, che cadde all'indietro e rovinò a terra, trovandosi accanto a lui.
Hajime si mise sdraiato con il viso rivolto al soffitto e respirò profondamente. Il cuore martellava per portare più ossigeno possibile alle fibre muscolari e i polmoni si allargavano nella cassa toracica, cercando di prendere più aria possibile. Sorrise sapendo di aver sorpreso Oikawa con la propria forza fisica e di averlo anche fatto cadere.
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After that?
FanfictionTratto dal testo: Quando si ritrovò anche lui in boxer, inclinò la testa e attese una risposta di resa da parte dell'altro. Hajime era certo che non si sarebbe mai spogliato del tutto, non in cucina, ma soprattutto non di fronte a lui. Incrociò le b...